stemma Andorno Micca
Stemma d’argento, all’albero di verde uscente dalla punta e sostenuto da due orsi al naturale affrontati controrampanti, ornamenti esteriori del Comune
Andorno Micca
Ceramiche medievali sulla chiesa parrocchiale (monumento nazionale)

IL TERRITORIO
E' il più importante comune della Valle Cervo. In passato ebbe su questa la più completa giurisdizione. Il centro del paese è situato su un ampio terrazzo, in senso longitudinale al Torrente Cervo. Verso nord si distende con la zona di S. Giuseppe di Casto, lungo la tranquilla valle del torrente Sobbia e lungo le pendici del M. Casto. Verso est si affaccia con la Colma e il Bric Randolina sull'ampio panorama della pianura. Confina con i comuni di Tollegno, Miagliano, Sagliano Micca, Tavigliano, Callabiana, Selve Marcone, Biella. Con il suo attributo Cacciorna, era uno dei più belli, dei più vivi, e dei più antichi comuni del Biellese. Il principale corso d'acqua del paese è il torrente Cervo, vi sono poi il Rio Nelva, il R. Sobbia i quali poi si riuniscono per buttarsi nel torrente Cervo.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: Deriva dal nome di persona Adornus o dal composto di an e il termine di origine gallica dornus, a cui sarebbe collegato il piemontese dorgna (bernoccolo, protuberanza) in riferimento alla posizione del paese su una collinetta. La seconda parte onora Pietro Micca, nativo del luogo in località Sagliano. Andorno è uno dei più antichi centri abitati del Biellese. Nel 1000 dall'imperatore Ottone III fu donato con tutta la valle a Leone, vescovo di Vercelli. Sostenne aspre lotte con Biella per sottrarsi alla sua supremazia, che però dovette riconoscere per sentenza di Claudio Seissel, luogotenente generale del duca di Savoia (1448). Nel 1351 il vescovo di Vercelli Giovanni dei Fieschi, genovese, vi costruì un castello, dal quale derivò il nome del casato Fieschi Andorni o Adorni. Un’indomabile aspirazione all'indipendenza animò secolarmente gli Andornesi, sempre tenacemente ostili all'invadenza di Biella. Innumerevoli le liti, frequenti gli scontri, spesso cruenti, tra la due comunità a tal fine. E' dell'Anno 1441 un ennesimo quanto energico tentativo di Andorno di sottrarsi alla giurisdizione di Biella. Il tentativo fallì, ma cento venti anni dopo, cioè nel 1561, riuscì a staccarsi da Biella. Famoso il Ratafià, il cui nome, secondo alcuni deriverebbe dalla parole pronunciate da Napoleone durante la firma di un trattato di pace “et sicut rata fiant “, nella quale occasione sarebbe stato servito questo liquore. Secondo altri, verrebbe dal francese “rectifiè “. I primi a produrlo sarebbero stati i frati cappuccini di Andorno. La produzione si sviluppò verso la metà del '700 e se ne deve attribuire l'iniziativa al farmacista Pietro Rappis. Chi però pervenne nel 1880 alla realizzazione definitiva fu Giovanni Antonio Rapa ed ancora oggi la produzione continua. Nel paese esistevano varie concerie, un grande numero di officine per lavori in ferro e di legno, le quali occupavano circa 400 operai. Importante anche la produzione di tessuti e cappelli.

Da “IL BIELLESE ed I SUOI STABILIMENTI IDROTERAPICI”, Tipografia G. Testa Biella, 1898.
Alla distanza di sei chilometri da Biella, alla quale è congiunto con due stupende e variate strade carrozzabili e con una ferrovia economica, sorge a 550 m., sopra un altipiano elevato sul Cervo, il Comune di Andorno. La valle che porta il suo nome, stretta dopo Biella, si allarga, di fronte al villaggio alpino, in uno stupendo anfiteatro, dai monti alti e maestosi, dalle colline ridenti e dalle numerose borgate. Nella parte superiore del paese ed isolato da quello, ad oltre 600 m., sta lo Stabilimento Idroterapico, in un antico castello già del famoso Vescovo Fieschi e d' Ibleto di Challant, ridotto poi a convento. Tutto è scomparso di quanto aveva aspetto di maniero e di chiosco, la casa venne a varie riprese rimodernata e rifatta, resa moderna colle sue camere linde, colle sue numerose e confortevoli sale, col porticato. L'impianto idroterapico vi è perfetto, con doccie graduate per temperatura e pressione, con bagni a tutti i piani, con piscine, bagni a vapore, ad acido carbonico, a raffreddamento. L'Elettroterapia vi è curata in modo speciale, apparecchi dei più moderni a trasformazione, correnti ad alto potenziale, voltaizzazioni sinusoidali, bagni idroelettrici ed elettrostatici. Massaggio manuale e meccanico con motori e macchine della rinomata Casa Reiniger Gebbert e Stall di Erlangen. Ginnastica medica con attrezzi ideati da uno dei medici della Casa. Sospensioni, Gastrolusi, diete speciali, gabinetto per ricerche fisiologiche, respirazioni ad aria compressa e rarefatta, apparecchi dei Salaghi. (…) La direzione medica generale è affidata al Prof. G.S. Vinaj, docente di idrologia della R. Università di Torino; la direzione delle Case è assunta dai Dottori F. Canova e C. Baduel, assistiti da un medico aiuto, da un masseur e da una masseuse.


CHIESE

Chiesa parrocchiale. Dedicata a San Lorenzo. La struttura, originaria del XV secolo, è suddivisa in tre navate e presenta un campanile alto e imponente, iniziato nel Cinquecento e terminato nel Settecento utilizzando materiali provenienti dal castello dei Fieschi. La chiesa è rimaneggiata nel XVIII secolo a tal punto che l’ingresso originario in stile gotico-lombardo viene chiuso e aperto sul lato opposto, dove un tempo si trovava l’abside. Pregevoli gli affreschi della cappella barocca di San Giulio, quest'ultima a pianta quadrata e con cupola ottagonale, e la pala dell'altare maggiore con il martorio di San Lorenzo di Bernardino Galliari.

Chiesa di San Giuseppe. Sorge in frazione San Giuseppe di Casto, è di origine cinquecentesca. Possiede una bella Via Crucis ed un crocifisso ligneo sopra l'altare maggiore attribuito a Pietro Serpentiero. Imponente la torre campanaria.

Cappella degli Eremiti. Si trova fuori dall'abitato. Fu edificata per volere di Fra' Beretta. Di dimensioni ridotte, conserva un ciclo di affreschi dedicati alla Madonna della Pietà. Di un certo interesse è la coppia di santi dipinta sulle partei a lato dell'altare con San Rocco (1572) e Sant'Antonio Abate (1607) restaurati dal DocBI.

www.biellaclub.it/Andorno_Chiesetta-Eremiti

 

Tra gli altri luoghi di culto vanno citati l’Oratorio di san Pietro nel centro abitato del capoluogo, la Cappella di San Rocco di fianco alla Commenda di Malta, la Chiesa di San Rocco a Locato Superiore, la Chiesetta della Madonnina a Locato Inferiore e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie della COMMENDA DI MALTA. Quest’ultima, di proprietà comunale, fu fondata da un certo frate Guglielmo Beretta, che nel 1490 fece costruire la chiesa lunga oltre 30 metri. L'edificio, ad eccezione del campanile, fu demolito nella prima metà del XIX secolo. La Commenda, oggi completamente restaurata, è un edificio a tre piani compatto e possente con una bassa torre a pianta quadrata.


UOMINI INSIGNI

BAGNASACCO ANTONIO, avvocato patrimoniale; scrittore di scienze giuridiche; primo consigliere del Duca Carlo Emanuele I.
BONESIO LORENZO, grammatico, stampò in Anversa nel 1572, Istruzioni greco-latine.
GALLIARI GIOVANNI, pittore, non senza qualche merito, della cui opera resta un ricordo nelle cappelle della Natività e di Maria S.S. Nel Tempio di Oropa. Padre di BERNARDINO, FABRIZIO e GIOVANNI ANTONIO, i cui nomi era destino varcassero i confini d' Italia a maggior lustro del nome biellese. BERNARDINO dopo la morte del padre dopo il 1720, abbandonò Andorno e si recò a Milano dove dipinse tra gli altri, la Conversione di S. Paolo per la chiesa di S. Agostino a Milano e la Morte di S. Giuseppe in Calenzano presso Turbigo. Secondo il gusto del tempo, insieme con i fratelli, si diede all'arte decorativa teatrale. Nel 1738 ad Innsbruk dipinse le decorazioni per i festeggiamenti delle nozze tra la Principessa Maria Amalia Valpurga di Polonia con Carlo di Borbone re delle due Sicilie. Nel 1742 successe al Barbieri nei lavori di decorazione del Teatro alla scala di Milano. A Torino diresse i lavori al Teatro Regio.
GALLIARI GASPARE, figlio di Giovanni Antonio, scenografo e paesaggista.
GOLZIO MICHELANGELO, pubblicò molti poemi, tra i quali "La legione Tebea", manoscritto all'Imperatore Leopoldo. Tradusse in versi il "De Imitatione Christi" che stampò nel 1658.
RAPA SEVERINO, pittore-scultore, si distinse ben presto per le sue spiccate predilezioni per le composizioni in bianco-nero. Fu a Parigi dove ottenne lusinghieri successi, con mostre personali.
RAPPIS LORENZO, tenente generale d'artiglieria. Si distinse nella campagna del 1866. Creò un nuovo tipo di cannone che era ancora utilizzato nella guerra 1915-1918.


IL FERRAGOSTO ANDORNESE
Nei tempi passati, il “Ferragosto Andornese” era un evento, una manifestazione canora unica nel biellese, all'interno del “Parco la salute". Gli anni d'oro vanno dalla fine degli anni '50 ai primi anni '70 (tra gli altri: Lola Falana e Rocky Roberts, Al Bano, Orietta Berti, Caterina Caselli, Adraino Celentano, Giorgio Gaber, Mina, Gianni Morandi, Rita Pavone, Claudio Villa, I Pooh, Raffaella Carrà, Cochi e Renato, Mike Bongiorno). Nel 1971 ospitò Lucio Dalla, che era agli inizi della sua carriera. I Nomadi con Augusto Daolio, suonarono nel 1984, di tale concerto è stato realizzato un bootleg (registrazione non ufficiale).


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Pagina realizzata nel mese di febbraio 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, contributi di Deanna Gatta, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE”, Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, Vol. 2° 1971.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol. II, collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NEROSUBIANCO Edizioni, aprile 2005.
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