stemma Torrazzo
Stemma: campo di cielo, alla torre murata e chiusa di nero, finestrata con finestrella tonda dello stesso merlato alla guelfa di cinque, fondata sulla campagna convessa di verde essa torre unita a due montagne uscenti dai fianchi, di azzurro, con le sommità innevate di argento, fondate sulla campagna.

IL TERRITORIO
Il territorio del Comune di Torrazzo è situato longitudinalmente allo spartiacque della Serra. Separato dal vicino centro di Sala Biellese a cui si allaccia con l'ampia strada che proviene da Zubiena, il paese di Torrazzo, che non ha frazioni, si ricongiunge alle estreme punte della Serra con l'arteria che immette sulla Biella-Ivrea a poca distanza dalla deviazione per Magnano. A ovest, verso il confine con Chiaverano, si trova il piccolo lago di Pré, di origine morenica. A sud est verso Zubiena e Magnano, scorre il corso superiore del rio Prajasse.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: deriva dal latino turris, torre, con l'aggiunta del suffisso -aceus che dà al nome il senso di “munito di torre”.

Torrazzo ha origine da un vecchio “Torrione” che sorgeva probabilmente a Castellazzo di fianco alla Chiesa. Nel 1955 e 57, si scoprirono nella piana antistante il lago Pré, avanzi di un vastissimo accampamento romano del I-Ii secolo dopo Cristo. Si tratta sicuramente di una avanzata difesa romana contro i Salassi per proteggere le aurifondine già dei Vittimuli. Da ciò se ne deduce l'antichità di questo centro abitato e la sua probabile origine romana. Nel Medio Evo fece parte della Marca d'Ivrea e fu feudo dei Vescovi di questa città. Passò poi a far parte della castellania e giurisdizione degli Avogadro di Cerrione. Torrazzo dal 1943 al 1945 visse le giornate più tristi della sua storia: boschi e casolari incendiati, rastrellamenti, furti, requisizioni, la fucilazione dei suoi figli migliori. Il parroco D. Francesco Cabrio, fu ucciso a tradimento dai nazifascisti ai quali si era rivolto per la liberazione di quattro suoi parrocchiani presi in ostaggio.


CHIESE

Chiesa parrocchiale dedicata all'Assunta. Eretta nel XVI sec. la chiesa subì successivamente numerosi rimaneggiamenti. Nell'interno sopra l'altar maggiore, spicca una pregevole icona del XVIII sec. raffigurante la Madonna Assunta coi SS. Gaudenzio e Caterina d'Alessandria, che si pensa proveniente dalla parrocchia di Caluso.

Oratorio di S. Rocco. Una piccola costruzione seicentesca,


IL BOCCIODROMO

Si chiama “Circolo sportivo parrocchiale torrazzese Don Ilario Bolengo” ed è una grande opera nata negli anni '60, nella quiete di Torrazzo Biellese. Chi vede oggi i campi da tennis, le gradinate e il bocciodromo fatica a rendersi conto del paesaggio preesistente e della radicale trasformazione del luogo. Qui era il “Pralavedri” (così era chiamato un tempo): il frutteto della casa parrocchiale che declinava scosceso dall'antico cimitero fino a formare una vallata angusta con la prospiciente collinetta o “Trùc” in dialetto. In questo luogo ampio ma veramente impervio un uomo geniale, architetto “in pectore”, Don Ilario Bolengo, seppe creare e donare al paese di Torrazzo una struttura sportiva unica nel biellese.

TRADIZIONI

1) La domenica “grassa”, o quinquagesima, era destinata in Torrazzo alla celebrazione di tutti i matrimoni dell'annata. Potevano essere dieci, quindici o più. Il mattino di tale domenica, con neve o senza neve, o freddo o pioggia o sole, tutte le coppie di promessi sposi si riunivano e, in festoso corteo, con banda musicale in testa e lungo e brioso codazzo di parenti,, amici, compaesani, ecc. movevano trepide e felici verso la chiesa. Làsi compiva solennemente il multiplo caratteristico rito.

2) Nella notte di Natale, tanti anni fa, gli abitanti di Torrazzo si recavano a Messa con una lampada d'olio accesa (che deponevano nelle navate) e con il pane in tasca. L'olio diveniva prodigioso per curare le ferite ed il pane per curare i dolori.

3) Nel giorno della purificazione (2 febbraio), si faceva colare la cera delle candele distribuite in chiesa, sulla testa degli uomini e delle mucche, per invocare la protezione celeste.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2 1971.
- Guido Garlanda. IL BIELLESE di 150 anni fa e nei secoli, Sandro Maria Rosso Editore Stampatore in Biella, 1975.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol.III, collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NEROSUBIANCO Edizioni, aprile 2005.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannaci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994.
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