stemma Magnano
Stemma d'azzurro al maschio di fortezza d'oro merlato alla guelfa, aperto e finestrato del campo, sormontato da un'aquila spiegata nel medesimo.
Magnano
Chiesa di San Secondo

IL TERRITORIO
Il vaso territorio del comune di Magnano si stende sui dossi e negli avvallamenti morenici della Serra. Sul culmine di essa, poco prima della Broglina (che ne è la frazione) il centro del paese resta sottratto alla visuale di chi percorre la direttrice di Ivrea trovandosi nell'interno di circa 2 chilometri dal bivio. Caratteristiche le sue frazioni di San Sudario, Broglina, ecc.

Massi erratici
Nel territorio si trovano vari massi erratici attorno ai quali aleggiano curiose leggende di origine antichissima. Di particolare interesse il “roch dal giudissi” in regione Bose. Presso questo masso si facevano le esecuzioni capitali.


NOTIZIE STORICHE

Etimologia: Attestato come Magnanus, deriva dal nome latino di persona Magnius o Manius, con l'aggiunta del suffisso -anus. Secondo altri potrebbe riferirsi alla tradizionale attività di fabbri in loco e quindi risalire al latino manianus, da mania, per manua, maniglia.

Magnano (locus o fundus Magnani) ara in antico abitato da calderai. Nel fa fede il contratto rinnovato nel febbraio 1166, tra i “ferranti de loco Magnani” e i Canonici di S. Maria e di S: Eusebio di Vercelli, ai quali si obbligavano di fornire ogni anno “calderiam unam de ferro” (una caldaia di ferro) Fu feudo dei vescovi di Vercelli quali nel 1165 ne investirono Avogadro di Cerrione unitamente a Zimone, venendo così a far parte della castellania consortile di Cerrione. Magnano fu uno degli Avogadro fino all'estinzione del ramo di Magnano. Verso la fine del 1798 fu innalzato l'albero della libertà.


IL GOLF CLUB “LE BETULLE”.

Il Golf Club “Le Betulle”è stato realizzato alla fine degli anni 50, in un magnifico ambiente. Il campo, a 18 buche è stato progettato dall'architetto inglese John Morrison ed è da molti anni nei primissimi postti di tutte le classifiche nazionali ed internazionali. Ospita competizioni al massimo livello continentale.

http://www.golfclubbiella.it/


I LUOGHI SACRI

Chiesa parrocchiale dedicata a S. Giovanni Battista e a S. Secondo
La costruzione è del XVII sec.; molto interessanti nell'interno sono l'altare maggiore e la balaustra in marmi policromi scolpiti verso il 1764 da Francesco Olgiati di Viggiù. Il campanile d'ingresso è una torre d'ingresso del Ricetto medievale.

Chiesetta di S.Marta
Anticamente dedicata ai SS: Secondo e Biagio, la chiesetta servì come cappella della confraternita (XV sec.) e venne rifatta in stile barocco verso la fine del '700.

Chiesa di S. Secondo
Fu il fulcro iniziale (fino al XV sec.) del villaggio che poi prese il nome di Magnano. La costruzione della chiesa di S. Marta (nella parte alta del paese) rischiò di far demolire la chiesa di S. Secondo. Ma gli abitanti si ribellarono e la restaurarono adeguandola al gusto ed alla cultura del XVII sec. Restaurata nel 1968/70 è stata riportata al primitivo aspetto romanico, quale esempio tipico dell'architettura medievale minore del X – XI sec. Attualmente è a tre navate divise da pilastrature rettangolari archivoltate, due absidi ed un campanile posizionato al posto della terza abside di destra; la copertura è a capriate a vista in legno. Il campanile (fine XI sec.) può essere considerato uno dei più significativi esempi di arte romanica biellese.


Comunità Monastica di Bose
E' una comunità religiosa formata da monaci di entrambi i sessi, provenienti da chiese cristiane diverse. Sin dalla fondazione, promuove un intenso dialogo ecumenico tra le differenti chiese e denominazioni cristiane. Il fondatore e priore della comunità è il laico Enzo Bianchi. La comunità è nata 8 dicembre 1965 , giorno in cui si chiudeva il Concilio Vaticano II, quando Enzo Bianchi decise di iniziare a vivere, solo, in una casa affittata presso le cascine di Bose, frazione del comune. I primi confratelli giunsero tre anni dopo.

http://www.monasterodibose.it/


ARTE

Ricetto del XIV sec.
Tipica costruzione medioevale, il ricetto venne costruito in collina (solitamente i ricetti sorgevano in pianura) su tre file di case. Separate da due strade. A difesa di questo complesso vi erano due cerchi di mura senza torri angolari che formavano due valli simili a fossati, i quali, per mancanza d'acqua, erano riempiti con rovi e pali acuminati.
Le abitazioni in pietra, con feritoie e portali in ferro, su cui spesso vi erano decorazioni in cotto, erano composte da due vani; uno a pian terreno che serviva da stalla o da cantina ed uno al primo piano che serviva da magazzino. Interessante notare che non vi erano né scale né camini. Una cisterna di notevoli dimensioni garantiva a lungo il rifornimento d'acqua. Alcune case medioevali si trovano a breve distanza dai confini del ricetto (al centro del paese) con pitture del XV sec.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol 2 2° 1971.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, NUOVA GUIDA BIELLA & PROVINCIA, Libreria V. Giovannacci – Biella, Stampa – Urbana Vaprio d'Adda, MI, 1994
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