stemma Valdengo
Stemma: di rosso a cinque fascie d'oro, alla torre merlata alla guelfa, e aperta e finestrata attraversante.
Valdengo
Castello degli Avogadro

IL TERRITORIO
La statale che scende da Biella a Cossato delimita in due parti il territorio comunale di Valdengo, che si stende sulla sinistra verso i contrafforti collinari che adducono verso Piatto e Bioglio, mentre sulla destra si allarga un'ampia piana agricola, che giustamente è chiamata Frazione “Campagna “. All'estremo sud, in confine con i dirupi della Baraggia di Candelo, scorre un tratto del Torrente Cervo. Nella zona collinare un tratto del corso medio del Torrente Quargnasca segna il confine con Piatto. La zona della pianura, tra la collina e la Statale Biella – Cossato, è attraversata da ovest ad est dal corso medio del Torrente Chiebbia, affluente di destra del Torrente Quargnasca. La pianura sulla sponda sinistra del Cervo è intersecata da numerosi canali e fossi d'irrigazione. Sulla collina, over sorge l'antico centro con la Chiesa Parrocchiale, si eleva il vecchio Castello, testimone solenne e silenzioso della storia e della vicenda del passato.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: ill toponimo è di chiara origine germanica ed è composto dal prefisso vald-,che significa foresta, seguito dalla desinenza -eng, nel 999 in un documento veniva usata la forma Gualdingum, seguirà nel 1112 Valdengum, e nel 1168 Vualdengo.

Valdengo appartenne al Re d'Italia Berengario II e Adalberto, che lo donarono alla Chiesa di Vercelli. Lo ebbero in feudo gli Avogadro di Vigliano e Montecavallo; gli Avogadro di Vercelli, consignori di Vigliano e Montecavallo; i Bonino di Chiavazza; i Fantone di Biella, nel 1684 ebbero da Vittorio Amedeo II anche diritti signorili su Cerreto e Quaregna. Dall'antichissimo castello dei conti Avogadro di Valdengo, Vigliano e Montecavallo, rimane la porta i paramenti di mattoni, la vedetta ed alcuni tratti di muro a nord, dove è una bella finestra a crociera di pietra finemente lavorata.


UOMINI INSIGNI

PELLA GIUSEPPE, ( Valdengo1902-Roma 1981) E' stato il 2° Presidente del Consiglio dei Ministri. E' stato deputato all'Assemblea Costituente dal 1946 al 1948, deputato dal 1948 al 1968 e senatore dal 1968 al 1976.

ATTILIO RIVETTI, Commendatore, comproprietario dei Lanifici Rivetti, in collaborazione coi fratelli e cugini contribuì a creare uno dei più importanti complessi Lanieri d' Italia. Già residente a Biella si trasferì a Valdengo negli anni 30 nella “Villa Nelia” fatta costruire in regione Pino su proprietà della moglie Signora Leonella Fogliano. Fu per Valdengo, oltreché generoso benefattore, abile studioso ed esperto realizzatore di ogni problema di ordine civile e sociale.


EDIFICI

Il Castello di Valdengo fa parte di tutto quel particolare capitolo di architettura fortificata di rocche , borghi difesi, ricetti, per i quali il Biellese è quanto mai ricco e suggestivo. La prima notizia del castello risale all'anno 1000, epoca in cui Ottone III ne toglieva il possesso ad Astolfo di Valdengo e ai suoi fratelli, fautori di Re Arduino, per darlo al vescovo di Vercelli, che dopo due anni lo restituì agli antichi proprietari. Durante le guerre tra il '500 e il '600 il maniero ebbe a soffrire soprattutto ad opera degli spagnoli, che lo saccheggiarono distruggendone parecchi edifici.

Parrocchia: l'attuale chiesa è barocca, una chiesa del 1600; ma prima di questa ce n'era un'altra: fori, sia a destra che a sinistra, si vedono ancora gli archetti pensili, fatti di mattoni: sono archetti gotici, che risalgono alla fine del 1300 o al principio del 1400.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. UNIONE BIELLESE, Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, Vol. 2° 1971.
- D. Massimo Tarello, VALDENGO: Pagine di Storia e di Vita, Tipografia Unione Biellese, 1989.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa – Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994.
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