stemma Pralungo
Stemma trinciato d'argento e di verde; l'argento caricato di una falce al naturale.
Pralungo
Chiesa parrocchiale

IL TERRITORIO
Il dorsale che racchiude a levante la Valle d'Oropa, digradando lungo le serpentine dl torrente omonimo è ricco di castagneti e su questa naturale propaggine è arroccato una dei più caratteristici paesi del Biellese. Pralungo. Dalla frazione di S. Eurosia al centro urbano alla valle detta dell'inferno (ove il torrente Oropa fa da confine con Biella – Favaro) è un cangiante aspetto tipico della zona montana biellese, ma difficilmente riscontrabile in altri comuni.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: l'origine del primo nome dato al paese è certamente da ricercare nella caratteristica morfologica del suo territorio che, perlomeno nel suo tratto centrale, si estende su un lungo altopiano tra il torrente Oropa ed il rio Stono. Questo “prato lungo” con il suo insieme abitativo, sorto nel primo Medioevo, prese il nome latino di “Pratumlongum”. Da circa metà del 1800, prese definitivamente il nome di Pralungo.

Pralungo era una frazione di Biella. Nel 1622 divenne comune. Nel 1637 dovette sottoscrivere l'Atto Ufficiale di Sottomissione a Casa Savoia. Il feudo di Pralungo il 9 agosto 1695 passò ad Orazio Provana di Nizza, che ricevette il titolo di Conte. Il 15 maggio 1758 la carica venne trasferita alla nipote Contessa Anna Teresa Provana e al di lei marito Filippo Giuseppe Vittorio Ponte, Conte di Scarnafigi (Cuneo). Il 30 novembre 1814 il Cavaliere Ignazio Thaon dei Conti di Revel, ricevette l'investitura di Conte di Pralungo come da Regio Assenso. Faceva parte di una famiglia piemontese del Nizzardo, nobile fin dal 1617, i cui discendenti raggiunsero posizioni di rilievo come generali, ministri, governatori, ammiragli, Vicerè.

Il Codice di Pralungo.
Quando si parla di Pralungo, il pensiero corre subito al suo Codice a quell'antico e popolare “mezzo” per applicare la giustizia che è diventato famoso nel Biellese. Addirittura anche il profilo del territorio pralunghese richiama la sua sagoma: una grossa clava, un nodoso randello che che da secoli è diventato in un certo senso il simbolo del paese, delle sue attitudini ad usare questo sbrigativo e convincente sistema per definire ogni questione. Ancora oggi si dice: “ Prima i batoma e poi rasonoma!. Questa storia è nata da una montatura del Podestà ai danni del parroco del paese, che alla fine un processo chiarì.

Il ponte di Annibale.

E' citato sulle carte del 1400 come Ponte Morto o “ della Morte”, ma venne anche chiamato Ponte Romano, Ponte del Diavolo, oppure Ponte di Annibale. Gli storici L. Pertusi e C. Ratti, pur ammettendo che trattasi di costruzione d'epoca romana, ritengono inverosimile che il condottiero cartaginese (sceso dal Piccolo S. Bernardo) abbia potuto scegliere questa zona per il suo transito verso Victimula e la pianura. Per l'origine dei nomi in stile noir, bisogna allacciarsi ad una dolorosa circostanza: il ponte serviva come passaggio obbligato dei cadaveri da Biella e Cossila verso il Convento di S. Francesco sulla collinetta pralunghese del bardone, dove, in tempi di pestilenze, esisteva un cimitero, oppure verso l'antica chiesa matrice di Tollegno.


UOMINI INSIGNI

CONTE GIOVANNI BATTISTA NEGRO, Capo Mastro principale e progettista presso il Santuario di Oropa per quasi 60 anni, fino alla sua morte, avvenuta il 20 gennaio 1714.
PERINO MASSIMO (Massimino) 1882 – 1954. Scultore. Autore di pregevoli opere in marmo e bronzo, aveva il suo laboratorio a Biella in Piazza S. Cassiano, che condusse assieme al socio Luigi Barbera, più che un magazzino d'artigiano fu una piccola Accademia, un Santuario d'arte. In località S. Eurosia esiste la Gipsoteca Perino.(12)


CHIESE
Chiesa parrocchiale Santa Maria della Pace Edificata nel tardo Cinquecento. All'interno, pregevoli il settecentesco pulpito ligneo di Bartolomeo Termine (1674) e la Via Crucis, opera del Serpentiero.
Oratorio di San Rocco Anticamente nella zona esistevano ben tre oratori dedicati a questo Santo; uno sulla strada per Tollegno, uno sulla strada per Biella, ed uno, quello cui ci riferiamo, in quanto è l'unico rimasto, verso i monti. Questa piccola costruzione, molto semplice, venne restaurata completamente nel XIX secolo, ma doveva già esistere nel XVII sec.
Chiesa parrocchiale di S. Eurosia. La Chiesa venne eretta nel XVII sec. L'altare maggiore, in massoneria, è del pittore Lace di Andorno.


Cliccando sul nome del comune si accede alla sua scheda dettagliata
Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol. III, collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NEROSUBIANCO Edizioni, aprile 2005.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Giuseppe Gilardino, PRALUNGO nella storia, l'aria dl'uss, Eventi e Progetti Editore, Stampa TrueColor-Borgomanero 2006.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994.
Biellaclub.it offre una panoramica sul biellese. E' un grande archivio che si migliora nel tempo. Tutto il materiale è pubblicato gratuitamente. Il nostro unico obiettivo è di valorizzare il biellese. Tutti possono aderire al progetto e collaborare.


Credits
questo sito appartiene a chiunque abbia contribuito alla sua crescita nel tempo. E' utile e gradita qualsiasi collaborazione, anche solo occasionale. Per contattarci o inviare materiale: biellaclub@gmail.com