stemma Brusnengo
Stemma d'azzurro a tre grappoli d'uva, uno posto in banda, l'altro in sbarra uniti a tre spighe di grano d'oro, legate a ventaglio, alla campagna di verde carica di un monte all'italiana d'argento.

IL TERRITORIO

Brusnengo sorge al termine della plaga (zona) baraggiva, a ridosso delle prime collinose propaggini che lo delimitano a nord e si presta aduna varietà geografica che congiunge la piana agreste con la collina vinicola. I principali corsi d'acqua che lo attraversano sono: il Torrente Bisingana,, affluente di sinistra del T. Ostola, scendente dalla colline di Curino, il Torrente Garabione, il Rio Derbogna, il Rio Valversa.


NOTIZIE STORICHE

Etimologia: attestato come Bruxniego, potrebbe collegarsi a “bruciare” o ad un nome di persona germanico, non ben identificato. I soldati romani giunsero in questa zona per bloccare l'avanzata di Annibale. Furono gravemente sconfitti in quella che viene erroneamente chiamata battaglia del Ticino (218 a.C.), ma che probabilmente si svolse nei pressi di Victimulae, l'attuale Salussola. Nell'ordinamento medievale i territori di Curino e Masserano, e quindi anche di Brusnengo, appartenevano alla giurisdizione del comitato di Vercelli, Il potere civile era di fatto esercitato anche dai vescovi, che con diploma imperiale del 7 maggio 999 divennero anche detentori del potere comitale (di conte), mantenuto tra vari contrasti fino al 1243. Non esistono documenti che riguardano il nome di Brusnengo sino al 1298, quando nell'estimo delle chiese della diocesi di Vercelli è segnato un gruppo di sei chiese non dipendenti da pievi, nel quale figura la ecclesia di Bruxinango, che viene citata ancora nel libro delle decime del 1348. Il primo atto che conferma l'esistenza del comune di Brusnengo, con una vera e propria struttura amministrativa, è un “istrumento di quittanza” redatto il 9 luglio 1370 da Francesco Ugiate, vicario di Masserano. Sul finire del Settecento, a causa dell'estrema povertà in cui versava tutta la popolazione vercellese, iniziò il fenomeno dell' emigrazione.


LE CHIESE

Chiesa di “Curavecchia”
Detta “chieda dei pecuril”Edificata nel corso dell'XI secolo, si trova nel territorio di Roasio Sant'Eusebio.

Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
Rifacimento settecentesco di una preesistente costruzione.

Santuario della Madonna degli Angeli
Situato sul colle della Revera. È una piccola costruzione che la tradizione popolare attribuisce al beato Bernardino Caimo il quale avrebbe voluto costruire in loco un imponente Santuario. L'opposizione della popolazione lo convinse a realizzare il suo progetto sul Monte di Varallo.

Santuario dlla Madonna dei Cernieri
Situato nel territorio di Roasio. Dedicato all'Assunta, la chiesa è una interessante costruzione gotica a tre navate, con pregevoli affreschi cinquecenteschi di Pietro Novarese, della scuola di Daniele de Bosis.


UOMINI ILLUSTRI
DIANA GIOVANNI (v. 1776) pittore. Assai pregiati alcuni suoi lavori che raffigurano la demolita basilica si S. Maria Maggiore di Vercelli.
GARIZIO EUSEBIO (1839-1909) dottore in lettere, filosofia e legge, aggregato all'Ateneo Torinese per la storia antica, latinista di fama, Autore di apprezzate pubblicazioni.
VERZONE CARLO (1856-1934) Professore di lettere italiane, Dantista, discepolo di G. Carducci.


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Pagina realizzata nel mese di febbraio 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONI BIELLESE”, Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale,Artigianale, Vol. 2° 1971.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol. III, Collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NEROSUBIANCO Edizioni, aprile 2005.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994.
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