IL TERRITORIO
Il suo territorio all'estremità sud orientale del tavolato baraggivo, compreso tra Candelo. Il torrente Cervo, Mottalciata, la strada Biella Vercelli, si stende nella pianura risicola, verso Massazza, Salussola, Buronzo. Privo di frazioni il nucleo comunale si adagia sulla collinetta a sinistra di chi scende da Biella, deviando dalla Statale per Vercelli, poco prima del Km. 14. Si tratta del comune più a sud della città di Biella, verso il Vercellese. Il rio Ottina, originato dai colli della Roggia marchesa, affluente di destra del torrente Cervo, lo attraversa da ovest a est. La pianura è irrigata dalla roggia marchesa, dalla roggia Fontanone, dalla roggia Artletta, dalla roggia della Pista.
NOTIZIE STORICHE
Etimologia: è un composto di Villa e dall'aggettivo latino novis, -a, -um, nuovo, quindi “villaggio di recente fondazione”.
Nel 999 il territorio fu donato dall'imperatore Ottone III al vescovo di Vercelli. Feudo dei signori di Casale, poi Casalvolone, nel 1014 Villanova e gli altri territori furono nuovamente confiscati e nuovamente dati al vescovo di Vercelli, che restituì due anni dopo. Il 4 maggio 1039 l'imperatore Corrado investì di una parte del feudo Guala di Casalvolone, che lo trasmise al figlio Dongiovanni, conte di Vercelli. Nel 1155 l'imperatore Federico I assegnò il feudo ai fratelli Bonifacio e Giovanni di Biandrate, dai quali passò ai signori di Rovasenda, di Castelletto e Roasio e quindi alla famiglia Avogadro, che lo mantenne per diversi secoli e alla quale è dovuta la fondazione di una commenda dell'ordine di San Maurizio e Lazzaro al confine tra Villanova e Massaza. Il 12 ottobre 1404 Villanova entrò, come il territorio circostante, sotto la giurisdizione dei Savoia. Il 25 febbraio 1609 Rodomonte ed Antonio Maria, ultimi esponenti del ramo cadetto degli Avogadro di Massaza e Villanova, lasciarono la giurisdizione e il titolo comitale al ramo degli Avogadro di San Giorgio e Asigliano. Sul finire del XVII secolo, estintasi anche la seconda linea degli Avogadro di Massazza, subentrarono gli Avogadro di Collobiano e della Motta, un ramo dei quali assunse il titolo di Villanova.
LE CHIESE
Chiesa parrocchiale dedicata a San Barnaba. Ad un'unica navata, è la ricostruzione settecentesca di un edificio più antico. Di forma oblunga, è caratterizzata dall'ordine dorico. L'affresco di Santa Liberata è attribuito a Francesco Allasina. L'antica chiesa faceva un tempo parte della pieve di San Pellegrino di Puliaco. Originariamente dedicata a San Cassiano, a partire dal XVIII secolo fu scelto come contitolare San Barnaba, presto unico patrono del paese.
Oratorio della Madonna Immacolata. Sorgeva un tempo nella tenuta dei conti Vialardi di Biella. Nel 1801 in questo oratorio, dietro permesso scritto del Vic. Gen. Gambarova, fu sepolta la contessa Gabriella Vialardi, nata Corte, deceduta a Villanova il 15 aprile di tale anno. Venduto con la cascina, passò nelle mani di diversi proprietari. Poi lasciato nell'abbandono, non molti anni fa diroccò.