"La bella Italia. Arte e identità delle città capitali".
Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria.
A cura di Antonio Paolucci. Allestimento a cura di Luca Ronconi. Catalogo Silvana Editoriale.
Venaria Reale (Torino).
17 marzo - 11 settembre 2011.
Orari: da martedì a venerdì 9-18. Sabato: 9-21.30. Domenica 9-20. Chiuso il lunedì. Dal 2 luglio 2011: da martedì a venerdì 9 -18. Sabato e domenica: 9-20. Chiuso il lunedì.

Magnifica per qualità e quantità delle opere esposte, la mostra "La bella Italia" allestita nelle grandiose Scuderie Juvarriane e nelle Citroniere della Reggia di Venaria Reale (Torino) rimarrà sicuramente tra gli eventi culturali di maggiore importanza di quest'ultima stagione.

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 Curata da uno studioso e critico d'arte di grande levatura, oggi direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, con l'allestimento di Luca Ronconi, la mostra si colloca come evento d'arte nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
E' una rassegna di oltre 360 opere d'arte, tutte di altissimo livello, attraverso le quali si è voluto ricostruire lo spessore culturale delle diverse regioni italiane e delle grandi città che insieme, 150 fa, hanno dato vita allo Stato italiano, il Regno d'Italia.
Torino, Firenze, Roma, con Milano, Venezia, Genova, Bologna, Parma, Modena, Napoli e Palermo: sono le principali "capitali culturali" che nelle loro diverse forme di ricchezza culturale, artistica, storica e umana, furono protagoniste sul suolo italiano del formarsi della meravigliosa struttura vitale che è diventata "Italia".
reggiavenariamostra06_400Il linguaggio dell'arte ne illustra, nella mostra di Venaria Reale, i peculiari aspetti, intrecciati appunto in quel meraviglioso "unicum" che è l'Italia unita.
Oltre 360 capolavori: opere di pittura, scultura, oreficeria, con codici miniati e preziosi documenti , provenienti da musei d'Italia e del mondo, ricostruiscono, in modo addirittura impensabile, lo spessore artistico- culturale del nostro Paese.reggiavenariamostra04_120
"L'arte italiana come non è stata mai vista" si legge nella presentazione che elenca i nomi dei grandi artisti le cui opere sono in mostra: Giotto, Beato Angelico, Donatello, Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Benvenuto Cellini, Gentileschi, Correggio, Bronzino, Tiziano, Van Dyck, Veronese, Rubens, Tiepolo, Canova, Hayez, Parmigianino, Velasquez. Bernini e tanti altri.
C'è, tra i tanti, e può essere una piccola curiosità, anche un grande dipinto del pittore piemontese Antonio Molineri, presenza piuttosto insolita nelle rassegne.
Impossibile, in ogni caso, indicare le preziosità e le priorità delle singole opere: una Madonna di Giotto, il San Giovanni di Donatello, "La calunnia" di Sandro Botticelli, il "Bruto" di Michelangelo, l'"Annunciazione" di Gentileschi, i dipinti di Rubens e Van Dyck, gli Angeli della scuola napoletana, ,la "Venezia" del Tiepolo, sono soltanto alcune della più immediate indicazioni.
La mostra è veramente una superba lezione sulla civiltà storico-artistica-culturale dell'Italia.
reggiavenariamostra02Notevoli anche le molte opere legate più strettamente al Risorgimento, tra le quali particolarmente indicativa è una fanciulla intenta a cucire la bandiera tricolore (Odoardo Borrani)che poi sarebbe stata sventolata a Firenze il 27 aprile 1859( Enrico Fanfani).
La mostra, come mi faceva notare un architetto critico d'arte, inizia con l'immagine di due bambini, celebri protagonisti della storia di Roma: i gemelli Romolo e Remo allattati dalla lupa (Rubens), e termina con un grandioso dipinto di Napoleone Nani "Daniele Manin e Nicolò Tommaseo liberati dal carcere e portati in trionfo in Piazza San Marco " in cui sono ancora due bambini, ben più grandi a cantare di gioia per il trionfo, segno beneaugurante al nuovo cammino della storia iniziato proprio con l'Unità d'Italia.

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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