“Manet. Ritorno a Venezia”.
Palazzo Ducale. Venezia. 24 aprile – 18 agosto 2013.
A cura di Stéphane  Guégan con Gabriella Belli e Guy Cogeval.
Catalogo Skira. Orari: da domenica a giovedì  9 -19.  Venerdì e sabato: 9-20.

 

08._400Un ‘attrazione in più a Venezia. Una grande mostra che consente di  trovarsi faccia a faccia con alcuni dei più celebri capolavori della pittura francese dell’ Ottocento:

E’ la mostra  dedicata alle opere di   Edouard Manet ( Parigi 1832-1883), allestita negli Appartamenti del  Doge a Palazzo Ducale di Venezia, intitolata “ Manet. Ritorno a Venezia”, per ricordare  i soggiorni dell’artista nella splendida città lagunare  da cui trasse molta parte della sua ispirazione legata ai capolavori dei maestri italiani.

Luci, colori, e il generoso afflato della pittura veneta, sono sottolineati dai curatori della mostra Stéphan Guégan, con la direzione scientifica  di Guy Cogeval, presidente del Musee d’Orsay, da cui proviene la maggior parte delle opere, e Gabriella Bell , direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, ai quali si deve anche il consistente catalogo, edito da Skira.

In tutto 80 opere, tra dipinti, disegni e documenti,  suddivise secondo un particolare  allestimento nella storica dimora del Doge, incentrate intorno alla più scenografica delle sale espositive, quella in cui sono affiancate, secondo uno dei principali criteri  del “confronto storico” su cui si fonda la rassegna, le due opere più strepitose e celebri ( che da sole meriterebbero un viaggio ) l’ “Olympia” di Manet, affiancata alla bellissima “Venere di Urbino”, del  Tiziano.

Anche altre opere offrono suggestivi momenti di contemplazione, come ad esempio “Le balcon”, con le famose giovani signore in sontuosi abiti bianchi affacciate per vedere la scena, accostate ad altrettante  “protagoniste”  famose, come le “Due dame veneziane”  al balcone, di Vittore Carpaccio.03._400

O anche famosi ritratti come quello di  Stéphan Mallarmè  e quello di Emile Zola, avvicinati al “Ritratto di giovane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto. Suggestivo, come sempre  il ritratto  della bella  Berthe Morisot, con il suo importante  cappello nero. O come il delizioso  e celebre “Le Fifre”.

Sono molte poi le pitture dedicate a  particolari aspetti della  società francese dell’Ottocento che Edouard  Manet seppe  cogliere  immortalando così usi e costumi del suo tempo.

Un settore della  mostra è dedicato anche  alle  opere relative al periodo spagnolo della pittura di Manet, in cui figurano dame vistosamente ornate come “Lola de Valencia”, e quindi cavalieri e perfino  combattimenti con i tori nell’arena.

Dei diversi soggiorni di Edouard Manet a Venezia, che hanno dato il titolo alla mostra, sono esposti, oltre agli espliciti raffronti tecnici con  molte importanti  opere,  anche gentili vedute panoramiche che Manet fece in omaggio alla città e al suo mare.

Senza dimenticare il grande mare verde e la spiaggia dorata che beatamente contemplano i due personaggi di  “Sur la plage”, uno dei più noti dipinti del maestro al Musée d’Orsay.

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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