"Niki da Saint Phalle".
Roma, Fondazione Roma Museo.
4 novembre 2009 - 17 gennaio 2010.
A cura di Stefano Cecchetto. Catalogo Skira.
Orari: tutti i giorni 10-20. Chiuso il lunedì.

E' dedicata a Niki de Saint Phalle ( Neuilly-sur-Seine 1930 - La Jolla, California), celebre artista della pop-art, la bella mostra allestita alla Fondazione Museo Roma, di via del Corso 320, a Roma.
E' la prima grande mostra antologica italiana .Oltre 100 opere, provenienti dalla Niki Charitable Art Foundation di San Diego, in California, illustrano, in un percorso finemente articolato e molto gradevole, la vita e l'opera di questa singolare e straordinaria artista, partendo dalle opere del primo periodo, realizzate tra gli anni cinquanta e sessanta, fino alle grandi sculture che l'hanno resa famosa nel mondo, le coloratissime danzanti Nana.
Un percorso che il curatore della mostra, Stefano Cecchetto, al quale si deve anche il bel catalogo che accompagna la rassegna, edito da Skira, ha centellinato con infinita cura, restituendo al visitatore le molte sfaccettature che compongono la personalità artistica di Niki de Saint Phalle , espressa ora in modo contenuto e sommesso, ora in modo provocatorio, disincantato e urlante proprio attraverso l'evoluzione creatrice delle opere.
Intensa ed estremamente operativa è stata la vita di quest'artista, nata in Francia, cresciuta a New York, dove ha lavorato come modella per grandi riviste di moda, e trasferitasi poi in Europa, a Parigi, Maiorca, Nizza

artwork_images_423989893_437121_nikidesaintphalle_400A Barcellona Niki de Saint Phalle conobbe e rimase affascinata dall'architettura di Gaudì, la cui ispirazione rimase sempre presente nelle sue opere.

In seguito a un esaurimento nervoso,curato a Nizza, decise di dedicarsi soltanto all'arte, realizzando per le prime mostre, opere di assemblaggio costruite con materiali di recupero, gesso e vernice.
Dopo la separazione dal marito, divenne importantissimo per lei il lungo sodalizio con lo scultore cinetico Jean Tinguely, che sposò nel 1971.
A partire dagli anni settanta, entrata a far parte del gruppo degli artisti Nouveaux Réalistes, cominciò a realizzare la lunga serie delle grandi "sculture monumento", alcune con spazi abitabili, che accrebbero l'interesse per la sua arte e la resero famosa in tutto il mondo.
Tra le opere più celebri, realizzate intorno agli anni Ottanta, vi è "Il Giardino dei Tarocchi" costruito a Garavicchio, nel sud della Toscana: un gruppo di 22 sculture monumentali ispirate alla carte degli arcani maggiori, realizzate con strutture in acciaio e cemento, ricoperte con un mosaico di specchi, ceramiche e vetri.
La mostra alla Fondazione Roma, documenta attraverso disegni, progetti e opere, dipinti, sculture e fotografie, i vari momenti della creatività di Niki de Saint Phalle, esaltandone l'aspetto di gioiosa interpretazione della realtà che caratterizza le grandi opere dell'ultimo periodo.
Nella sezione Origini, si possono ammirare lavori come : "Autoritratto" e la curiosa "Marilyn" degli anni '59- '60 e diversi elaboratissimi e inquietanti "Altari". Per Nana Power , sono presenti alcune Nana danzanti e diversi bozzetti. Molte sono le opere riguardanti i personaggi del "Giardino dei Tarocchi" tra cui "La Justice " e "Sphinx" (anni '90). Molti anche i lavori della sezione "Spiritual Path" con sculture, serigrafie e fotografie
La mostra "Niki de Saint Phalle" rimarrà allestita fino al 17 gennaio 2010.
MARIA TERESA MOLINERIS

"Niki de Saint Phalle". Roma, Fondazione Museo del Corso. 4 novembre 2009 - 17 gennaio 2010. A cura di Stefano Cecchetto. Catalogo Skira. Orari: tutti i giorni 10-20. Chiuso il lunedì.




Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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