"RAFFAELLO: IL SOLE DELLE ARTI". REGGIA DI VENARIA. SALE DELLE ARTI.
26 settembre 2015 - 24 gennaio 2016.
A cura di Gabriele Barucca e Sylvia Ferino-Pagden. Catalogo Silvana Editoriale.
Orari: da martedì a venerdì 9 - 17. Sabato, domenica e festivi: 9 - 19.

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Raffaello: uno dei nomi più alti degli artisti di tutti i tempi. "Pittore divino", è stato definito, per la perfezione, la bellezza, e l'impareggiabile raffinatezza con cui ha saputo ritrarre i personaggi dei suoi dipinti: Madonne in primo luogo, e quindi Angeli, dame, filosofi e profeti, vescovi e Santi, come testimoniano , ad esempio, in quello straordinario poema delle celebri "Stanze vaticane": la "Scuola di Atene" e la " Disputa sul Santissimo Sacramento", o nell'altrettanto famosa "Trasfigurazione di Cristo" della Pinacoteca Vaticana, con quell'immagine possente e radiosa del Cristo sul monte Tabor.
La Reggia di Venaria Reale ha reso omaggio a questo supremo artista con una grande mostra che ha richiamato un numero immenso di visitatori : "Raffaello. Il Sole delle arti", curata da Gabriele Barucca e Sylvia Ferino-Pagden, ai quali si deve anche il consistente Catalogo, ricco di interessanti saggi ed immagini, pubblicato da Silvana Editoriale.
Come logo della mostra è stata scelta la dimensione meno statica e più vigorosa delle raffigurazioni di Raffaello: un particolare della "Visione di Ezechiele" della Galleria di Palazzo Pitti a Firenze: l'Eterno Padre sorretto dagli Angeli, immagine in cui serenità, potenza e vigore rispondono mirabilmente alla maestosità del soggetto rappresentato.

La mostra si svolge seguendo la "fortuna" delle opere di Raffaello, sottolineando l'impronta innovativa portata nel mondo dell'arte dal grande maestro, e si apre facendo spazio alle immagini femminili ritratte da Raffaello, tra le quali la notissima e sempre incantevole icona di finezza: "Madonna del Granduca", alla quale si legano le immagini presentate come ispirate, come copia o interpretazione dei dipinti del Maestro.
Non manca il dolcissimo "Angelo" della Pinacoteca Martinengo di Brescia, e fra i ritratti delle "dame" la celebre "Muta"della Galleria Ducale di Urbino.

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221Raffaello : "il Sole delle arti" annuncia la mostra, e il ricco percorso che ne segue dimostra come l'arte del grande Maestro abbia illuminato proprio come un "sole" la creatività dei vari artisti del tempo, fino al mondo dell'oreficeria, della maiolica, delle incisioni, di cui sono in mostra autentici, straordinari capolavori, presentati secondo criteri che ne illustrano la ragione, la qualità e la provenienza attraverso i molteplici passaggi storici che li hanno portanti fino a noi.

Una mostra in cui arte e storia si intrecciano celebrando le opere di Raffaello a Roma. Sono oggetto di studio le "Stanze Vaticane" per le "invenzioni raffaellesche che avrebbero poi ispirato l'arte delle incisioni e la maiolica istoriata; l'Appartamento del Cardinal Bibbiena per il tema delle "grottesche"; le Logge e la Bibbia di Raffaello; la "Visione di Ezechiele" per la "manifestazione del divino nel mondo naturale"; la "Santa Cecilia" di Bologna per i temi della Storia sacra.

E quindi: l'influsso dell'arte di Raffaello nell'oreficeria, con le "gemme e i cristalli di Valerio Belli, principe degli incisori"; per finire con le "arti congeneri", dove trovano spazio le raffigurazioni di celebri miti : il "Guidizio di Paride" e il "Trionfo di Galatea". Concludendo l'itinerario con la sezione dedicata ai più celebri "arazzi" con gli Atti degli Apostoli destinati alla Cappella Sistina.

 

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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