"Georges de La Tour a Milano".
Esposizione straordinaria dal Museo del Louvre a Palazzo Marino. Sala Alessi.
26 novembre 2011 - 8 gennaio 2012.
A cura di Valeria Merlini e Daniela Storti.
Allestimento di Elisabetta Greci. Con ENI cultura.
Orari: tutti i giorni 9,30- 19,30. Giovedì e sabato 9,30 - 22,30. Ingresso libero.

rmnsaa97016082_400E' l'incontro con il sublime. Sono soltanto due dipinti "L'adorazione dei pastori" e "San Giuseppe falegname", del pittore francese Georges de La Tour (1593-1652), provenienti dal Museo del Louvre ed esposti straordinariamente a Milano, Palazzo Marino.
Un percorso breve, nell'ombra della grande Sala Alessi, lungo un finto muro ideato a forma di esse, per congiungere nella memoria, e prima ancora nelle emozioni dello spirito, la straordinaria bellezza di due intensi e grandissimi capolavori.
E' il regalo che il Comune di Milano fa come ogni anni da questa parte, ai cittadini milanesi e a tutti i visitatori che per passione, o anche soltanto per curiosità desiderano accostarsi alla celebrazione della bellezza attraverso l'arte.
Non si sa se Georges de La Tour sia venuto in Italia a conoscere Caravaggio o se lo abbia conosciuto in Francia. Sta di fatto che nei due dipinto aleggia lo spirito del grande pittore, nella ricerca di quel gioco magico di luci e ombre creato per meglio esaltare la luce e nella luce rendere più intensa l'immagine.
Georges de La Tour crea un vero miracolo di percezione assegnando a tutti i personaggi raffigurati l'intensità di una icastica bellezza, la forza di un'intima emozione dello spirito che compiutamente tocca le vette dell'adorazione.
Si potrebbe dire che coniughi la splendida carnalità dei personaggi di Caravaggio con il rigore e l'austerità della pittura fiamminga, creando un unicum di straordinaria bellezza.
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La Vergine, avvolta in un grande abito di un rosso morbido stemprato nei toni caldi del giallo e dell'oro, i personaggi che la circondano, emergendo dall'ombra chiara, assorti e silenziosi, stanno intorno al Bambino Gesù, tutto avvolto nelle fasce, che sembra riposare in uno stato di grande dolcezza.
Un curioso gioco prospettico sembra rivolgerlo , da qualunque punto lo si guardi, allo spettatore. E' un Bambino Gesù che dall'adorazione dei pastori viene offerto all'adorazione di chi guarda il dipinto. La magistrale tecnica pittorica di Georges de La Tour coinvolge nell'incanto.
rmnsaa97016088_400Nella parte opposta è collocato il secondo dipinto: "San Giuseppe falegname".
Gesù è ormai un fanciullo e aiuta Giuseppe che termina il lavoro, reggendo una candela accesa. Intenso lo sguardo pensoso che Giuseppe rivolge al Bambino in quello che, proprio come per i personaggi del primo dipinto, può essere considerato un ritratto psicologico raffinatissimo.
Nel primo quadro, hanno fatto considerare i curatori della mostra, è la candela accesa schermata dalla mano di Giuseppe ad illuminare il Bambino Gesù, nel secondo dipinto invece è Gesù stesso a "portare la luce" al lavoro di Giuseppe, come la porta nel mondo a tutti gli uomini.



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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