Il Santuario di Oropa sorge a 1200 m. di altitudine ed è il più importante santuario mariano delle Alpi. Il maestoso complesso si sviluppa tra la metà del XVII e del XVIII secolo. Della prima metà del Trecento è la statua gotica della Madonna nera che si venera nel santuario. Alla Vergine sono attribuiti numerosi miracoli e grazie particolari. Inizialmente il simulacro della Vergine era ospitato in un sacello, il cui sito è ancora visibile nella parete nord della basilica antica. In epoca barocca il santuario ha una grande espansione architettonica, grazie anche alla protezione della Casa di Savoia. Sono attivi ad Oropa architetti illustri, fra i quali Filippo Juvarra e Guarino Guarini. Attorno alla basilica antica, che risale agli inizi del Seicento, viene edificato un santuario, che aveva le funzioni di ospizio per i pellegrini.




La Basilica Antica. Cuore spirituale del Santuario, è stata realizzata nel Seicento, in seguito al voto fatto dalla Città di Biella in occasione dell'epidemia di peste del 1599. Innalzata sul luogo dove sorgeva una precedente chiesa di Santa Maria, conserva al suo interno, come un prezioso scrigno, il sacello eusebiano, edificato nel IX secolo. Nella calotta e nelle pareti interne del sacello sono visibili preziosi affreschi risalenti al Trecento. All'interno del sacello è custodita la statua della Madonna Nera, realizzata in legno di cirmolo. Sulla venerata statua si raccontano fatti particolari: non presenta traccia di tarlatura e di logoramento; il piede, nonostante l'uso antico di far toccare oggetti ricordo destinati a fedeli e ammalati, non è consumato; sui volti della Vergine e del Bambino non si ferma la polvere.

La Basilica Superiore. L'esigenza di costruire una nuova chiesa, considerato l'elevato numero di pellegrini che si recavano in preghiera al Santuario, venne avvertita sin dal XVII secolo, quando si iniziò a discutere del progetto di realizzazione. Sul finire dell'Ottocento, venne scelto il progetto dell'architetto Ignazio Amedeo Galletti (1726-1791), elaborato un secolo prima, e, proseguendo lo sviluppo del Santuario verso Nord, venne deviato il torrente Oropa per disporre dello spazio necessario. Posata la prima pietra nel 1885, i lavori proseguirono con molta difficoltà attraverso le due guerre mondiali, coinvolgendo nume rosi e qualificati consulenti tecnici. La cupola, che si eleva per oltre 80 m dal pavimento, fa da corona all'imponente monumento, che venne consacrato nel 1960.

Gallerie Ex-voto. Sin dal Quattrocento era usanza offrire come doni votivi immagini di cera, d’oro, d’argento e gioielli. Risalgono al Cinquecento i primi quadri, un dono molto raro che non rappresenta una testimonianza religiosa banale, anche se documenta la vita quotidiana. Era molto più facile privarsi di un oggetto prezioso che raccontare ad un pittore la propria storia personale, spesso legata ad una disgrazia, da esprimere pittoricamente e da rendere pubblica; non si tratta più di un dono anonimo, ma l’offerente espone la propria stessa immagine e la sua vicenda esistenziale sul quadro, facendosi riconoscere come graziato davanti a Dio e agli uomini.

Museo dei Tesori. Ospita reperti archeologici risalenti al II secolo a.C. rinvenuti a Oropa; alcune preziose testimonianze storico artistiche del Santuario: la pala eseguita dal pittore Bernardino Lanino; i ritratti dei primi due miracolati oropensi riconosciuti con processo canonico, risalenti alla seconda metà del XVII secolo; alcuni dei più antichi dipinti votivi; documenti dell' archivio storico. Sono esposti prestigiosi capi del guardaroba liturgico del Santuario ed i gioielli che hanno adornato la statua in occasione delle incoronazioni centenarie che si sono susseguite a cominciare dal 1620: la tiara a due ordini, l'aureola di stelle, la pettorina, il nodo d'amore e il pendente realizzati in oro, diamanti e pietre preziose.

Molti furono i personaggi illustri che salirono a contemplare la Sacra Statua: San Giuseppe Cottolengo, San Giovanni Bosco, Beato Pier Giorgio Frassati, Silvio Pellico, Camillo Benso di Cavour, Massimo d'Azeglio, Galileo Ferraris, Achille Ratti (futuro papa Pio XI), Guglielmo Marconi...

Il Sacro Monte di Oropa, riconosciuto Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è costituito da 12 cappelle popolate di statue di terracotta policroma dedicate alla storia della vita di Maria. Costruito tra il 1620 e il 1720, conobbe il proprio sviluppo architettonico nello stesso periodo in cui il Santuario era in massima espansione: i fratelli D’Enrico, Pietro Giuseppe e Carlo Francesco Auregio, i Galliari, furono tra i grandi artisti che lavorarono al Sacro Monte curandone gli aspetti scultorei e pittorici, contribuendo a fare di questo complesso architettonico un percorso di fede che si sviluppa attraverso un vero e proprio paesaggio sacralizzato.

Il cimitero monumentale mostra edicole funerarie sparse entro un bosco di grandi faggi, è stato definito “la piccola Staglieno”. Inaugurato nel 1877 presenta motivi di interesse sia per i personaggi ivi sepolti (tra i quali Quintino e Vittorio Sella), sia per le opere di scultura, pittura e architettura che contiene. Fra le notevoli opere di scultura si segnalano quelle di Leonardo Bistolfi, capofila del Simbolismo italiano, e di Odoardo Tabacchi: due nomi di statura europea. Nel cimitero lavorarono scultori di tutta Italia, In campo architettonico vanno osservate la piramide di sienite e numerose edicole di ottima qualità artistica. Altro motivo di interesse sono le epigrafi che raccontano al visitatore innumerevoli storie e permettono di gettare uno sguardo sulle abitudini e sulle idee di società passate.

Il Santuario di Oropa Storia della Chiesa Nuova Le porte della Chiesa Nuova Il cimitero monumentale Il Museo dei Tesori Album fotografico

Pagina realizzata il 5 maggio 2012
foto di Marzia Pozzato, Roberto Gabutti, Roberto Moretto, Marcello Rossi, archivio Biellaclub

Sito ufficiale: www.santuariodioropa.it

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