Il merlo dei cassonetti
Prosegue la canalizzazione di rumori,
di suoni e di parole:
ormai
lo squallido
impera dai cassonetti
e dirige i guardi
in angoli privi di buona volontà – ammosciati.
Appurato ciò, rigiriamo la posizione e
– mamma mia! –
il merlo torna a chiocciare,
basso, nel pulviscolo di pioggia fredda.
Ed è proprio in quel punto,
dove edera e piante malaticce
sono lisciate dall’umido,
che scatta la scintilla frenata
e titubante
che innesca la ripartenza
– l’ennesima ripartenza –
latente, ma sincera e congrua.
Gratuitamente si alza il sipario delle nubi –
sorride un sole, timidamente.
Gigante di solitudine luminosa
che abbraccia, sconfigge e penetra nel grazie
e negli occhi del grazie e nel pane del grazie.
Gratuitamente.
Walter Tresoldi Strona, walter@consulware.it