Il santo* con la pipa
Oggi – per alito d’aria – nevicano petali bianchi
e Tu sei là – Tu mi osservi dalla cima.
Tu mi guardi – grande e silenzioso dalla cima.
Tu mi vedi da quel cielo ormai di perla.
Dalla mia ragnatela di mancate melodie
per troppa luce io ti scorgo appena.
E non riesco ad attingere al pozzo di parole
per mormorare qualcosa di sensato e d’importante.
Verso l’alto – Verso l’alto – dici – ma –
timidamente e trepidante – un po’ avanzo e un po’ indietreggio –
davanti al tuo sguardo acuto e profondo e vero.
Con istintivo rispetto – accetto dai tuoi monti pace leggera e calda.
Hai la vista di chi contempla in un unico vedere
sia l’inizio che la fine delle cose e dei destini.
Hai certezza da donare.
Principio estremo che corrisponde ai nostri cuori inquieti.
Hai conquista di montagne e hai l’anima colma di vittorie.
La vetta s’ama o si disprezza o -peggio- la si scorda.
La si scorda con l’ignoranza dei superbi – eroi di carne morta.
Noto che osservi con fierezza – la pipa tra i denti ai monti volta.
(* Licenza poetica)
Walter Tresoldi Strona, walter@consulware.it