Venezia, 2004, in una conferenza stampa alla Mostra del Cinema, Quentin Tarantino ha detto: "Ernesto Gastaldi è il miglior scrittore del mondo".
Nato a Graglia nel 1934, è stato uno tra i più importanti e prolifici sceneggiatori cinematografici italiani dei generi giallo, spaghetti-western e noir. Ha diretto sei film come regista ed ha pubblicato oltre 20 libri.
Diplomato in ragioneria, Ernesto Gastaldi lavora in Banca Sella dal 1952 al 1955, poi incontra Peppo Sacchi e impara, in una intensa notte, le basi del mondo del cinema. Insieme fondano un cineclub e realizzano un piccolo film western in 16 mm. La partecipazione ad un Festival del Cinema, a Montecatini, fu un piccolo grande successo. Questa esperienza gli permise di incontrare il famoso regista Alessandro Blasetti, che gli aprì le porte di Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Nel 1960 cura il soggetto e la sceneggiatura del film L'amante del vampiro. Questo primo lavoro fu così convincente che già nel biennio 1960-1962 gli furono commissionate il soggetto o la sceneggiatura di altri 19 film, quasi tutti firmati con pseudonimi.
Nel 1962, Ernesto Gastaldi, cura il soggetto e la sceneggiatura di L'orribile segreto del dr. Hichcock diretto da Riccardo Freda. Una pellicola bistrattata dalla critica italiana ma elogiata da quella francese come il più importante film di genere fantastico dal dopoguerra. Nel 2014 il film entrò nella retrospettiva Il Cinema Ritrovato della Cineteca di Bologna.
Ernesto Gastaldi ha scritto sceneggiature per passione e per lavoro, quindi spesso lavorato sui generi cinematografici commerciali che avevano reso l'Italia la seconda industria cinematografica al mondo.
Nel primo periodo scrive sceneggiature per horror gotici (diretti da Freda e Bava) e numerose commedie avventurose tipiche del cinema italiano dei prima anni '60.
Poi arrivano gli spaghetti western e alcune spy stories. Nel 1968 scrive alcuni "thriller erotici" (per l'epoca) che influenzeranno molta produzione successiva del cinema italiano.
All'inizio degli anni '70 il cinema italiano, e le sceneggiature di Gastaldi, si spostano sul genere giallo, riuscendo a rinverdire il successo internazionale che era arriso pochi anni prima al genere western "Made in Italy".
Poi diventa sempre più importante il filone poliziottesco, il poliziesco all'italiana, che abbandona la ricerca del colpevole o le trame elaborate del genere poliziesco/noir per concentrarsi sull'azione e sul messaggio semplice della lotta alla malavita.
"Ennio cominciò a musicare film nel 1960, l’anno in cui io entrai nella scuderia di UGO GUERRA, ma ci incontrammo solo nel 1973 in occasione del film MILANO ODIA col grande Tomas Milian. Poiché io non ho orecchio musicale non misi becco in quella colonna sonora che il già grande maestro compose per quel mio film. La mia amicizia col Ennio iniziò in quello stesso anno a casa di Sergio Leone, mentre scrivevo IL MIO NOME E’ NESSUNO. Ennio era spesso presente alle letture sistematiche che Sergio faceva delle varie parti del copione che andavo scrivendo. Sergio voleva la presenza di Ennio perché così avrebbe, secondo lui, maturato meglio la musica adatta. Su questo Ennio ci scherzava ricordando che Sergio in un western precedente gli aveva imposto di usare un certo pezzo e di come lui avesse messo tutt’altro, ma ben mascherato così che Sergio fosse convinto di essere stato obbedito. Morricone non stava a sentire nessuno quando si parlava della sua musica e si divertiva a leggere articoli sui giornali in cui si diceva che 'suonava mentre si giravano le scene'. Il ritmo di un film si ha solo dopo il montaggio e su quello lavorava Ennio: riusciva a captare l’emozione di una sequenza ampliandola usando spesso piccoli effetti sonori. Provate a vedere una scena di C'ERA UNA VOLTA L'AMERICA (quell’ 'in' fu una costrizione dei distributori USA) senza musica e noterete la grande differenza di impatto emotivo. Questa la grandezza del maestro. Quando rifiutai di seguire Sergio a New York, nell’aprile del 1974, e quindi abbandonai il lavoro di sceneggiatura i quel film, anche la frequenza di incontri con Ennio diminuì. Erano tempi frenetici: io scrivevo quattro cinque film all’anno e lui ne musicava il triplo. Nel 1978 ci incontrammo nuovamente per lavoro quando Sergio mi affidò la revisione de IL GATTO (con Ugo Tognazzi e Mariangela Melato; regia Luigi Comencini, Sergio Leone era il produttore), un vecchio copione del mio maestro Rodolfo Sonego. L'ultima volta lo incontrai al funerale di Sergio, nel 1989. Per Ennio, Sergio era anche un amico di infanzia e per me la sua morte significava la fine del nostro grande cinema commerciale. Ricordo che notammo con amarezza l’assenza di Clint Eastwood che a Sergio doveva tutto."
Oltre ai libri tratti dalle sceneggiature dei film, alcuni pubblicati anche in inglese, Ernesto Gastaldi ha pubblicato libri originali gialli, libri di fantasceinza (nel 1960, uno di essi "Iperbole infinita" pubblicato con lo pseudonimo di Julian Berry, è stato inserito nella collana Urania) e alcuni libri autobiografici. Molti di questi libri sono facilmente reperibili nelle librerie o sulla pagina Amazon : https://www.amazon.it/stores/Ernesto-Gastaldi/author/B001JY3LI4
Nel 1979, aiutato da Giorgio Gaber, ed insieme a Giorgio Capitani, anche regista, ha scritto un musical trasmesso dalla RAI, Profumo di classe. Con musiche di Piero Umiliani, e coreografie di Don Lurio.
Fu una trasmissione di grande successo ispirata al celebre mito di Pigmalione. La trama, pur rifacendosi a un classico della letteratura, presenta una chiave di lettura moderna e ironica, affrontando temi come la classe sociale, l'educazione e la trasformazione personale. Ancora oggi il programma è godibile, con testi e musiche di qualità.
Nel cast c'erano Aldo Maccione: nel ruolo di Casimiro, il barbone dal cuore d'oro; Ombretta Colli, nei panni di una professoressa determinata a cambiare la vita di Casimiro; Teo Teocoli ed Erika Blanc.
Pagina pubblicata il 19 GENNAIO 2025. I testi tra virgolette sono originali di Ernesto Gastaldi.