Il Museo Egizio è il secondo museo al mondo per importanza sull'argomento, preceduto solo da quello del Cairo. Il museo è un insieme di collezioni e di ritrovamenti effettuati dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quell’epoca vigeva il criterio secondo cui i reperti archeologici erano ripartiti fra l’Egitto e le missioni archeologiche, oggi non sarebbe più possibile, i reperti trovati rimangono in Egitto.
Nel 1759, un appassionato egittologo, Vitaliano Donati, si recò in Egitto per effettuare scavi e inviò a Totrino vari reperti. Le campagne napoleoniche di inizio '800, crearono in tutta europa una vera e propria moda per il collezionismo di antichità egizie. Il piemontese Bernardino Drovetti, collezionò oltre 8000 pezzi, tra statue, sarcofaghi, mummie, papiri, amuleti e monili vari. Nel 1824 il re Carlo Felice acquistò questa collezione, e la unì ai reperti di Casa Savoia ed alla collezione Donati. Nacque così il primo Museo Egizio del mondo. Sul finire dell'800, il direttore del museo, il biellese Ernesto Schiaparelli avviò nuove acquisizioni e si mise condusse importanti campagne di scavi in Egitto. Negli anni trenta del '900, la collezione arrivò a contare oltre 30 000 pezzi in grado di testimoniare ed illustrare tutti i più importanti aspetti dell'Antico Egitto.
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