Gennaio e febbraio 1860, selezione di notizie tratte dal settimanale Eco del Mucrone, fondato nel 1856 e pubblicato con periodicità settimanale. Aveva come sottotitolo GAZZETTA BIELLESE e pubblicava, equamente suddivisi, cronache nazionali, spettacoli-cultura e cronache del territorio. Siamo nel periodo in cui, conclusa seconda guerra d'indipendenza, avviene l'annessione della Lombardia al territorio dei Savoia.

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Il pittore Enrico Rondi

Siamo lieti di annunciare che questo nostro concittadino del quale abbiamo già colle dovute lodi parlato nelle colonne di questo giornale, trovandosi a Parigi di passaggio per l’Inghilterra, fu nel pomeriggio del 26 dicembre scorso graziosamente ricevuto da S. A. il Principe Napoleone; il quale, dopo di avere attentamente visitalo i suoi lavori, degnavasi dirigere all'egregio pittore le più lusinghiere parole di incoraggiamento. (05/01/1860)

Garibaldi contestato

Il Generale Garibaldi venne a Torino, vide e fu vinto. Fu vinto dai suoi discorsi in cui chiamava i preti col nome di c.; dai suoi manifesti in cui lanciava il titolo di moderni Gesuiti ai membri dell’Unione Liberale; dai suoi proclami in cui parlava di costituenti, malgrado lo Statuto, di armamenti in massa, malgrado la pace… dissero che Garibaldi era stato raggirato dagli astuti, e lo invitarono a ritirarsi nella vita privata onde conservasse il prestigio del suo nome per quei momenti solenni in cui la Patria avrebbe bisogno di lui... La Gazzetta di Torino, nel suo numero di jeri, avvertiva che certi amici di Garibaldi non gli avevano fatto il miglior servigio a tirarlo nelle battaglie di partiti e recriminazioni. Ed io approvo, e concludo che sarebbe stato meglio per Garibaldi, e meglio per l’Italia che il prode Generale non fosse venuto a Torino. (12/01/1860)

In carcere per schiamazzi

Abbiamo già annunciato che la notte del 18 e 19 dicembre scorso erano stati arrestati in questa città dalle Guardie di Pubblica Sicurezza tre individui che disturbavano con canti e clamori la pubblica quiete. Essendosi la loro causa chiamata in spedizione all'udienza del 12 gennaio corrente mese, il Tribunale provinciale condannò gli imputati Barbera Giacomo alla pena del carcere permessi tre, Venturino Rocco a mesi sei e Prandi Francesco a mesi nove. (19/01/1860)

Lode a Napoleone III

Il mondo è commosso ed agitato. Da che? Da due lettere. L’una porta la data del 31 dicembre 1859 ed è diretta al Papa; l'altra porta la data del Gennaio 1860, ed è diretta al signor Fould, Ministro di Stato in Francia. L’autore di questi due scritti è Napoleone III, colui che fu acclamato Imperatore da otto milioni di voti, colui che è il sovrano di 36 milioni di francesi, che comanda a seicento mila soldati, che a Sebastopoli ha fiaccato l’orgoglio dello Czar Nicolò di Russia, che a Neuchâtel ha umilialo la Prussia, che a Magenta ed a Solferino ha strappalo la più bella gemma che ornasse la corona degli Asburgo, che a Parigi nel 1836 ha dettato la legge all’Europa, legge di giustizia, d’umanità e di progresso. La lettera 31 dicembre 1839 indirizzata da Napoleone III al Santo Padre, acquisterà una celebrità unica nella storia… Questa lettera contiene l’avvenire del mondo. Quale sarà? L’altra lettera apre alla Francia una nuova era commerciale ed industriale l’era del libero scambio. Al blocco continentale di Napoleone è sostituita la libertà continentale di Napoleone III ... (19/01/1860)

Fallimento

Il mattino di martedì 24 volgente mese corse l’infausta voce che un commerciante della nostra città, che godeva di un credito illimitato, aveva cessato di fare i suoi pagamenti. Questa notizia divulgatasi come il lampo sparse dovunque un grandissimo allarme e pur troppo la medesima non tardò ad essere confermata mercè la pubblicazione della sentenza colla quale si dichiarava il fallimento dello stesso commerciante. Molte persone di servizio che avevano impiegato in quella casa i risparmii di lunghi anni di sudore trovansi per tale fallita ridotti a lagrimevole condizione. Noi compiangiamo la loro sorte, ma vogliamo sperare che in avvenire saranno meglio conosciuti ed apprezzati i benefici della Cassa di risparmio di cui è dotata la nostra città, e che si preferiranno piccoli ma sicuri interessi al pericolo di perdere i capitali ... (26/01/1860)

Il Conte di Cavour

Noi, che abbiamo espresso il nostro vivo rammarico allorché il Conte di Cavour si è ritirato, dopo il convegno di Villafranca, dal Ministero, manifestiamo adesso la nostra gioia più sincera bella suo ritorno al potere. In questo avvenimento noi leggiamo il trionfo di quella politica che ci ha guadagnata la Lombardia è che ci procurerà tra poco l'annessione degli Stati dell'Italia Centrale... (26/01/1860)

Ricerca sull'origine di Biella

Biella situata nella parte settentrionale ultima della Liguria Mediterranea, ossia nella vera Lombardia, dagli antichi Geografi viene compresa nella provincia Libica... i primi Popoli, al parere di Plinio, che abbiano abitata la Provincia Libica sono i Salii, detti anche Saluvii. Popoli della Gallia Narbonese... Monumento non equivoco riscontrasi nel libro 33, cap. 4, di Plinio, dove leggesi come segue: Extat lex censoria Ichtimulorum uurifodinae, qua in Vercellensi agro cavebatur ne plus quinque millibus hominum in opere publicari haberent. Siamo perciò da questo Storico istruiti che nella campagna Vercellese si scavavano alcune miniere d’oro denominate miniere degl’Ichtimuli, per la scavazione delle quali li Censori Romani pubblicarono una legge, che proibiva a Gabellieri di non impiegare maggior numero di cinque milla uomini. Prima di questa legge uopo è dunque credere che impiegato fosse in queste miniere un numero molto maggiore di persone... (26/01/1860)

Avventure di Madamine Biellesi

Ieri sera, al Teatro Villani, per beneficiata dell'attore comico brillante Carlo Pascali si rappresentò un dramma col titolo di Avventure di tre Madamine Biellesi. Il teatro illuminalo a giorno per cura di alcuni mecenati, era popolatissimo di spettatori. (26/01/1860)

I Bersaglieri spengono l'incendio

Biella. Verso l’una pomeridiana del di ventisei Gennaio ora scorso si manifestò il fuoco nella casa rustica del giardino della mensa Vescovile, sita in questa città, isola di s. Marco. Accorsi tosto con lodevole sollecitudine i Bersaglieri che sono qua di guarnigione con molta altra gente venuta al mercato che aveva luogo in quel giorno, si riuscì in capo a qualche ora di lavoro a spegnere le fiamme... (02/02/1860)

Le dimissioni di LaMarmora

Fummo lieti di vedere che il generale Manfredo Fanti nel suo proclama che indirizzò all’esercito dopo di avere accettato il portafoglio della Guerra, abbia fatto diritto alle eminenti doti del suo predecessore. Noi siamo sicuri che verrà tempo nel quale si riconoscerà come sia stato male giudicato... Il generale Alfonso La-Marmora si licenziò dal ministero della guerra e fu una scena commovente. Quest’uomo che affrontò sempre con una rara intrepidezza i pericoli delle battaglie si commove come un fanciullo, gli ho visto una lagrima negli occhi alla Camera... Ebbene io non dirò, che La-Marmora non abbia sbagliato qualche volta; fu ministro per undici anni e questo solo prova che avrà commesso degli errori; ma quel che dico e sostengo a piedi e a cavallo, si è che La-Marmora è uno di quei caratteri antichi su cui l’animo degli onesti riposa con compiacenza, perché in mezzo a tante storpiature morali esso rappresenta un bel tipo dell'umanità. (02/02/1860)

Le dimissioni fanno seguito alla mancata annessione di nuovi territori nel Regno di Sardegna. LaMarmora tornerà nel 1864 come Primo Ministro. www.biellaclub.it/AlfonsoLamarmora

Carnevale di Biella

Volgono gli ultimi giorni di Carnevale. È proibito di parlare di cose, gravi, che corrughino le fronti; tratteniamo dunque i nostri lettori di un argomento più gradito e più consono ai tempi. Domenica prossima 19 volgente mese cominceranno per noi le feste carnascialesche. Come tutti sanno lo spettacolo consisterà nella rappresentazione della Fiera di Sinigaglia. Uomini, donne, giovani, vecchi, nobili e plebei, preparatevi a godervela deliziosamente... la rappresentazione della Fiera di Sinigaglia è uno spettacolo veramente meraviglioso. Predomina il ciarlatanesimo, ma converrete con noi che i fortunati sono pur sempre i ciarlatani...
Passiamo al secondo carro; ma prima fatevi il segno della croce perché vi converrà di assistete ad una congrega di diavoli in anima e corpo. Che orribili visacci! che musica infernale! Si dice che il sig. Maestro Capitani l'abbia composta in una delle scorse notti dentro un cimitero e presso una gran noce sulla quale danzavano le streghe ed altre anime dannate convenute a tregenda. Non facciamo qui una fedele dipintura dei personaggi che agiranno in questo carro; no: ci trattiene la paura di spaventar troppo i cittadini Biellesi...
Il carro che vien dietro non è meno originale del precedente. Ha il nome di carro dei Minati. In esso con costumi caratteristici prendono luogo tutti coloro che diedero fondo alle loro sostanze. È di una larghezza non ordinaria: ma pur tuttavia è ancor sempre angusto a contener tutti gli spiantati che in questi ultimi tempi pullularono come i funghi dopo la pioggia, e che hanno diritto di figurarvi come caporioni. Vi regna la miseria ma nel mezzo sorgevi ancora un castelletto di legno sulla cui cima pende un campanaccio destinato a convocare gli erranti Confratelli e a festeggiare l’arrivo dei novelli Minati. Sulla testa del carro sta effigiata in alto la Cometa del 1858, che coll'influsso della sua magnifica coda onnipossente diede tanto sviluppo al maraviglioso progresso del Minatismo, che celebra in quest’anno di incredibili portenti i suoi trionfi più solenni e luminosi... (16/02/1860)

Aeroliti

Giovedì 2 febbraio 18 minuti a tempo medio prima di mezzogiorno si sentì in Alessandria dalla parte di Est una violenta detonazione, simile ad una scarica di artiglieria, seguita da colpi più deboli e moltiplicati, nella direzione di Nord Ovest. Il rumore durò per dodici o quindici minuti secondi; e si può con tutta probabilità attribuire allo scoppio ed alla caduta d’un aerolite... La caduta di queste pietre se avviene di notte e generalmente preceduta dall’apparizione di un globo infiammato che percorre con grande velocità gli spazi celesti in linea assai obbliqua; se avviene di giorno e a cielo sereno vedesi una nuvoletta sospesa dalla eguale partono successive detonazioni, e quindi giungono a terra molti pezzi di pietra in fuocata... Quale sia l’origine di queste pietre è ancora incognita, e non vi esistono che delle ipotesi. È però comune opinione di questi ultimi tempi che siano piccoli corpi celesti a noi invisibili, avanzo delle grandi masse che formarono i maggiori pianeti, e che come piccole stille sfuggirono all’agglomeramento delle masse principali... La grande velocità da cui sono animati in breve tempo nel traversare parte della nostra atmosfera fa sì che si riscaldino e s’infiammino; ed il calorico non penetrando in tutta la loro massa per la ineguale dilatazione, scoppiano e producono quelle forti detonazioni, le quali, succedendo ad una grande altezza dal suolo, si sentono talvolta in luoghi assai distanti. Consta difatto che l'esplosione di Giovedì si sentì contemporaneamente a Novi, Piacenza, Milano, Novara come ne accertò l’uffizio del nostro telegrafo... (09/02/1860)

Teatro Villani

Questa sera Giovedì: La Donna Romantica. Venerdì 3 corrente: La Donna Bigotta. Sabato i corrente: Fede, Speranza e Carità. Domenica 5 corrente: I Misteri di Napoli. Mercoledì 8 febbraio: Commedia in tre atti: La Guerra o la Pace? - seguirà poi una farsetta mista di prosa e musica ad uso dei Vaudevilles. (02/02/1860)

Ultimi giorni del Carnevale

Cominceranno Domenica 19 corrente mese colla rappresentazione della Fiera di Sinigalia. La Mascherata alle ore due pomeridiane partirà dalla via del Possale, e percorrendo la via Maestra si recherà in Piazza d’Armi, donde per le vie suddette e per quella dei Cappucini salirà al Piazzo; quindi discenderà al Vernato per la via nuova, e per quella dell'Episcopio ritornerà in Piazza d’Armi, e poscia al luogo di partenza. Alle ore quattro, Cuccagna sulla Piazza grande del Piazzo. Alle ore dieci, festa da ballo con maschera nel Teatro illuminato a giorno. Lunedì 30 Febbraio, alle ore tre pomeridiane, Corso di Vetture, Musica e Ballo pubblico in Piazza d’Armi, Cuccagna, ed altri divertimenti popolari. Alle ore sette nel Teatro sfarzosamente addobbalo ed illuminato grande Ballo paré masqué nel quale interverranno vestiti in costume i personaggi che presero parte alla rappresentazione. Martedì 21 Febbraio, alle ore due pomeridiane; rinnovazione della Fiera di Sinigaglia, ordinata come la Domenica, con Ballo pubblico, in Piazza d’Armi. Alle ore sei la Mascherata coi Carri illuminati a fuoco di Bengala percorrendo la via maestra si recherà in Piazza d’Armi appositamente illuminata per assistere all’abbruciamento del solito falò. Alle ore nove, festa da Ballo con Maschera nel Teatro illuminato a giorno. (02/02/1860)

Erano chiamate "fiere di Sinigaglia" i mercati in cui erano in vendita vecchie e usate mercanzie. Carlo Goldoni, nel 1760, ne fece uno spettacolo teatrale: www.librettidopera.it/Fiera di Sinigaglia.pdf

Le miniere d’oro

... è fuori da ogni dubbio che queste miniere dei nostri monti furono travagliate ai tempi dei romani, perché nelle recenti azioni fatte, contigue ad Andorno e al di sopra nei Monti di Sessera ritrovate si sono cave antichissime. Insieme a qualche strumento a tali opere confacente, e quantunque in dette miniere il maggior prodotto sia il rame, e qualche poco di piombo, vi si scopre nondimeno qualche porzione d'oro, che non è sempre spediente di separare per la spesa che talvolta vorrebbe, verrebbe a sormontare il guadagno... è tuttavia certo che in questi contenersi quantità considerevole di prezioso metallo, imperciocchè nei fiumi, che da essi dipartono e per i quali scorrono un lungo tratto, si sono incessantemente pescati, e tutt'ora si pescano, pezzi d'oro finissimo, talvolta alcuni anche di peso notabile. Da venticinque o trentanni attendevasi che qualche pescatore a tal pesca nel fiume Cervo, e poco al di sopra del ponte che è situato vicino all'oratorio di Santa Maria Maddalena, un mercante diceva ad averne avuti sovente pezzi che pesavano un zecchino, e talvolta un luigi d'oro. Non continuando al presente la pesca in detto luogo, non è però abbandonata nell’Elvo, ed in altro torrente chiamato volgarmente il Lobbia... dal che possiamo credere con fondamento che nei monti di Sordevolo vi si ascondano miniere d'oro, ai nostri giorni sconosciute... (02/02/1860)

Pascolo indebito

Abbiamo già altre volte deplorato i frequenti abusi di alcuni pastori, i quali non hanno alcun ritegno dallo sguinzagliare nei campi di alcuni poveri contadini le loro pecore e capre che tutto divorano al pari delle locuste. Ora una così male devastazione fu commessa a Piatto, dove un gregge 300 lanute introdotto su una vigna seminata grano, propria di certo Florio Angelo, vi pascolò quasi tutto il giorno. Apportando il danno di pressoché lira ottanta. (09/02/1860)
Candelo: sentimenti di Patrio valore
Nell’ultimo giorno di Carnevale i militari del Villaggio di Candelo che presero parte alla battaglia di San Martino uniti ad alcuni militi della Guardia Nazionale vollero dare ai loro concittadini la rappresentazione di quella giornata memorabile. Divisi in due battaglioni, abbigliati da rappresentare i vari corpi amici e nemici presenti alla fazione, occuparono la piazza dell’antico castello e le vicine adiacenze, e simulato l’attacco e la difesa che proprio pareva trovarli sul campo di battaglia. Onesto spettacolo oltre al tornar gradito serve anche a mantenere vivo nel militare l'amore delle armi ed ad eccitare nella gioventù sentimenti di patrio valore. (25/02/1860)

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Eco del Mucrone


Pagina realizzata il 18 gennaio 2021
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