UN SOGNO ANCORA PIU’ BELLO
Ho estratto un sogno dal mio cassetto dove lo custodivo gelosamente: mi è caduto di mano, il mio sogno, e si è rotto. I pezzi erano sparsi tutti intorno ed il mio sogno era ormai irriconoscibile. In un attimo rividi tutti i momenti passati a costruirlo, a modellarlo, a migliorarlo, a … sognarlo. In un altro attimo capii che avevo perso per sempre uno dei miei sogni fantastici preferiti, quello che mi aiutava nei momenti peggiori dandomi coraggio per continuare a lottare nella speranza di riuscire a realizzarlo.
Dovevo prendere immediatamente una decisione: scopare velocemente i frammenti, gettarli e cercare di dimenticarmene al più presto, oppure…
Mi chinai e lentamente, con molta attenzione, raccolsi ad uno ad uno i pezzi del mio sogno, anche i più minuscoli, e li riposi delicatamente su di un tavolo. Cercai un adesivo trasparente e, con pazienza, incominciai a ricomporre pezzo a pezzo il mio sogno per riportarlo alla forma originale: era difficile riconoscere certe parti
frantumate e dovevo con diversi tentativi cercare di farle combaciare. Poco per volta rivedevo la forma ricomporsi, ormai era riconoscibile, anche se, come capita spesso quando si mettono assieme pezzi fragili, si intravedevano fessure, scheggiature che cercai di ridurre al massimo utilizzando anche la polverina creata dalla rottura delle parti più delicate. Il lavoro era terminato ed ero orgoglioso del risultato. Non davo importanza al fatto che si fosse rotto il mio sogno, quanto di rivederlo praticamente integro dopo averlo osservato in frantumi irriconoscibili. Come spesso accade con le cose che riprendono vita dopo averle considerate perdute, mi affezionai ancora di più a quella composizione piena di difetti, ma che era ritornata ad avere un significato: ed io, il mio sogno, lo vedevo più bello di prima.
Roberto Bertola