ORSO DI BIELLA
Di quella pietra
l’occhio nel buio
scruta incontri furtivi
dietro i cespugli
sulle panchine rare;
passi affrettati
si rincorrono anonimi,
indifferenti, seri,
sparendo oltre le strisce
tra le colonne fredde.
Candide mani di bimbi
sollevano spruzzi delicati
per labbra ridenti,
incantate, innocenti.
Vocianti studenti
lanciano caldarroste,
d’acqua allegri cartocci;
tracce senza pudore,
mozziconi, aghi, cartine:
i sogni senza un’alba
di troppi imberbi allucinati
da vane speranze di morte;
volontà inconcludenti,
reietti mendicanti.
Miserie ed acciacchi
da tempo l’Orso di pietra
con un discorso limpido
racconta a dei sordi.
Due sorsi alla fontana
come bacio di sollievo;
brulica vita ancora intorno
a Biella gelida Orsa,
poche impronte restano
nel tempo sconvolgente..
NINO NEMO