Fratel Amilcare realizzò il suo primo presepe meccanico mentre viveva a Tripoli. Quando si trasferì a Biella nel 1950, portò con sé alcuni dei pezzi originali e ricostruì il presepe, integrandolo con idee innovative come il passaggio dal giorno alla notte e l'illuminazione "ad acqua salata". Il meccanismo con acqua salata sfruttava la capacità del liquido di condurre elettricità: immergendo due elettrodi metallici nel liquido, quando un oggetto li collegava, si chiudeva un circuito che attivava movimenti o illuminazioni, come l'accensione di luci o lo spostamento di figure. L'ultima fotografia di questa pagina mostra il meccanismo originale. Oggi il presepe utilizza energia elettrica, ma il meccanismo originale è ancora visibile all'ingresso.
Il presepe, con un ciclo di sei minuti e mezzo suddiviso in quattro fasi (aurora, giorno, sera e notte), rappresenta scene di vita quotidiana con straordinaria cura dei dettagli. Non perdetevi il video esplicativo che accompagna l'opera, disponibile all'ingresso dello spazio riservato alla realizzazione, nella Casa di Riposo Belletti Bona.