Mongrando, Curanuova - 24 dicembre 2004

prosegue la tradizione di uno dei più bei presepi viventi del Biellese, quest'anno tutto interpretato dai bambini. Suggestiva la scenografia e l'illuminazione delle capanne all'interno del bosco. Qualche foto della bella serata e il testo letto durante la manifestazione, organizzata dall'Ass. Amici della Natura.

Prologo
Non esiste momento, nell’arco dell’anno, che possa godere di questa intima, profonda armonia. Non c’è altro vuoto siderale nel quale la nostra anima, finalmente libera dai pensieri di ogni giorno, possa spaziare come qui, in questo istante. Sicuramente, ognuno di noi, nel corso del proprio tempo, avrà potuto riempirsi gli occhi ed il cuore di sensazioni piacevoli, di godere di compagnie interessanti, di dividere con loro momenti indimenticabili ma… …ma qui è un’altra cosa. Qui si viene con un altro scopo, con una diversa aspettativa, quasi con la curiosità, l’ansia, di trovare risposte per il cuore, ma anche di trovarvi domande come se, finalmente, uno potesse mettersi davanti allo specchio e oltre a contarsi le rughe ed i capelli che han cambiato di colore, guardandosi nel fondo degli occhi, fosse possibile vedere, laggiù in fondo, quello straccio di anima che sentiamo sofferente, spesse volte abbandonata, soffocata dai nostri egoismi, piegata alle nostre esigenze. Non ci sono ricette per l’anima, non esiste medicina che la possa curare se non l’amore un amore che non chieda per sè ma sia pronto a donare, sempre donare, infinitamente donare…
Forse è proprio qui il nocciolo della questione, anime pallide, scolorite, slavate dalla sofferenza, anime che non riescono trasmettere la loro intima gioia, potranno riprendere forza e colore, potranno rimettersi a cantare e vivere grazie a questa notte ed a questo vortice di sentimenti che fra poco prenderà forma attorno alla incarnazione dell’Amore, potranno riscaldarsi al fuoco immenso della Sua bontà, trovare la quiete nella tenerezza di un amore infinito. Dio, con buona pace di chi fatica a capirlo, per tutti noi, manda in dono Suo Figlio, ci dimostra il Suo affetto di padre, senza condizioni, ci viene a dire che è pronto a condividere ogni istante dell’esistenza del mondo, di un mondo che non conosce i confini assurdi che l’uomo ha posto come barriere e divisioni, di un mondo che Lui vuole immerso nella Pace, quella vera, quella che non ha bisogno di armi per essere esportata ma che ha come metodo di diffusione il dono e la Condivisione. Fra le donne e gli uomini di buona volontà, ce ne sono tanti, credetemi; so di un gruppo di medici dell’Istituto Gaslini di Genova, che hanno come motto una frase che dice più o meno: “Per i bimbi e per i fiori, Il sole” il loro progetto abbraccia il bisogno dei piccoli marocchini che, ammalati e nell’impossibilità di venire a farsi curare in Italia, avrebbero ben poche speranze se… se gli stessi medici non andassero in Marocco a curarli. Fin qui, non ci sarebbe nulla da stupirsi, ma il bello è che questi Veri Angeli si mettono a disposizione utilizzando i loro giorni di ferie ed organizzando i loro viaggi in proprio… E’ un piccolo esempio di quanto bene esista Fra di noi, di quanto, nel rispetto del silenzio, sia presente il lato positivo di questa umanità, perché tanti sono i fratelli che si muovono incontro ai fratelli, tante sono le anime che demoliscono i confini, scrollano la polvere dei pregiudizi e delle paure per tendere la mano a chi ha bisogno. Un Angelo è il messaggero che Maria riceve e da lui accoglie la notizia in tutta la sua immensa portata sciogliendo il suo cuore nel Magnificat.. Lei sa che il suo figlio sarà di scandalo per questa umanità perché scandalosa sarà la portata del suo messaggio secondo cui Tutti gli uomini sono uguali e fratelli davanti a Dio, e Dio ama tutti allo stesso modo!! Questo teorema inaudito è ancora scomodo anche oggi! La nostra missione, da questa sera , sarà quella di rinnovare lo scandalo, di renderlo ancora più dirompente in una società avara di sentimenti, svelta a giudicare ma allergica ai giudizi, così distratta da non sentire che, alla porta di casa, sta bussando un tale di nome Gesù… la nostra missione sarà bruciare i pregiudizi, incontrare la coerenza, sposare la determinazione di chi vuole creare la novità, la novità scomoda, la novità che guarda dritta negli occhi perché è orgogliosa, finalmente, di dire che ama e che nell’amore fonda la sua fede. Questa la nostra missione, questo il nostro nascere,questo il nostro, finalmente, Natale.

Zampognari
Aldo Giordanino è un giovane scrittore piemontese di grande talento e di cui si sentirà sicuramente parlare in futuro. Ho tratto alcuni brani da un suo racconto. In questa “Preghiera di un somaro in una chiesa sconsacrata”, allo scrittore è piaciuto pensare a questo umile animale come ad un essere capace di profondi sentimenti. ….Un asino entra in una chiesa deserta, probabilmente sconsacrata, un antico tempio romanico oramai sconsacrato, in un caldo pomeriggio d’estate….. “Spero non ti dispiaccia se sono venuto qui. La porta era aperta e fuori fa molto caldo. Non ti darò fastidio con la mia brutta voce. Non è difficile capire che è passato molto tempo dall’ultima messa. Una marea di ricordi invisibile mi assale ogni volta che vedo la tua casa. E’ impossibile non ritornare con la mente alla capanna nella quale venisti al mondo. E’ strano e fantastico che sia stato concesso a un asino il privilegio di avere condotto un Dio nascente e sua madre nel luogo dove ricominciò la storia. Divenni il simbolo dei popoli pagani, di tutti coloro che ancora non conoscevano tuo Padre. Oggi è questo il mio ruolo nel presepe. Mille volte ha bussato alla porta del cuore l’immagine di un bambino che discese con la luce delle stelle nelle braccia di una donna in un improvvisato riparo di pastori nelle incertezze della notte. Niente cancellerà dentro di me la memoria del momento in cui il cielo toccò la terra. Mi fu dato di assistere ad un attimo che andò oltre ai secoli, perché era venuta nel mondo un’anima più grande del sole e più forte della potenza degli oceani. Diventasti una cosa sola con l’aria del mattino. Niente fu come prima…. ……ora è tutto diverso. Le tue case si sono fatte imponenti. E’ come se gli architetti avessero dimenticato la struttura della grotta di Betlemme. Non c’era oro nelle improvvisate dimore dei guardiani di pecore. Per questo mi piacciono queste navate, costruite da gente semplice che ancora conservava nel cuore il ricordo di quell’angolo di Palestina….E’ bello ricordare le notti in cui ti scaldai. In realtà fosti tu a donarmi calore, quando tendesti verso di me le tue piccole braccia e abbracciasti il mio spirito. Furono momenti che mi trasformarono. Finì per me una solitudine totale del cuore. Non sporcherò. Non ti preoccupare. So che accetti anche la preghiera di un asino. Tra non molto mi rinchiuderanno di nuovo nella staccionata. Ma tornerò. Accade spesso che la dimentichino aperta. Potrei andarmene adesso .Forse nessuno si è accorto della mia piccola fuga Ma si sta troppo bene qui. Con te. Accanto all’immagine di questo affresco. Tu fra le braccia di tua madre……Spesso quando sto per crollare sotto il peso del mio carico, penso alla tua mano sulla mia spalla. Resta l’unico modo per non crollare. Ti guarderò all’ombra della croce e tu guarderai me… Chissa perché quando pensiamo a te, immaginiamo sempre un bimbo nella mangiatoia o un uomo agonizzante sul Calvario…. Riconosco i passi del mio padrone. Mi porterà fuori da queste mura e poi mi picchierà ma sono abituato ed il mio volto sa assumere un’espressione dura e impassibile e poi anche con te usarono la frusta e non avevi la schiena di un asino. In un certo senso siamo sulla stessa lunghezza d’onda, anche io sono nato in una stalla, non ha molta importanza dove si viene al mondo. E’ anche questo che tu hai voluto dimostrare. Scusami anche un somaro si può commuovere. Devo andare. Hai visto che ho lasciato tutto com’era? Ti saluto. Tornerò. Non dubitare. Ciao Gesù Nelle tue creature più umili, Signore, hai riposto la fedeltà, la coerenza, la freschezza dei sentimenti. Donaci la possibilità di trovarle al nostro fianco.

Artigiani con i doni
Fra di noi, mescolati nella moltitudine di questa notte, ci sono sicuramente angeli travestiti da persone comuni, anonime presenze che nascondono le loro ali per non dare troppo nell’occhio. Forse il nostro vicino che condivide il gelo di quest’aria che punge il viso, o forse quello più avanti che non perde d’occhio la scena e sorride della nostra buona volontà nella costruzione di un momento della storia che non verrà mai dimenticato. Certo è che di angeli ne incontriamo ogni giorno: quelli che raccolgono i barboni e li portano a dormire sotto un tetto, al caldo, quelli che prendono per mano i diseredati e li fanno sedere ad una mensa, davanti al cibo che deve essere un diritto per tutti. Quelli che asciugano le lacrime ai bimbi che si son persi in questo mondo di adulti strani. Quelli che asciugano le lacrime agli adulti che hanno perso il cuore dolce dei bambini e per questo si disperano. Ogni angelo porta per mano qualcuno a seguire il sentiero di quella vita che gli è stata affidata, a percorrere il destino per cui siamo venuti al mondo e lo fa con infinita pazienza. Già, la pazienza, da qualche parte ho sentito dire che la pazienza è una componente della perfezione, un ingrediente per condire la nostra esistenza ed è normale che gli angeli ne abbiano in grande quantità. Ma la pazienza deve essere anche una caratteristica nostra, deve divenire una nostra tensione, per alleviare la delusione quando, dopo una grande fatica, un pesante impegno, non vediamo realizzati i nostri sogni, impariamo ad alimentare la pazienza, non cediamo alla delusione, domani, grazie al nostro sacrificio, qualcuno ne raccoglierà i risultati, sempre esisterà chi semina e chi ne coglierà i frutti, talvolta anche nella gratitudine. Sarà più facile sentire il sussurro degli angeli se smetteremo di urlare, se chiuderemo in un fagotto le nostre paure, le tensioni quotidiane, il buio che accompagna i nostri sogni e lo metteremo ai piedi della culla di Gesù, offerta di cuore a testimone della nostra piccola fede. Rialzandoci, lasciamo che il braccio del nostro angelo ci accompagni, leggero, paziente, dolce… E mettiamoci in ascolto… [...] Buon Natale


30 dicembre 2004 - fotografie di Patrizia Umilio


Biellaclub.it offre una panoramica sul biellese. E' un grande archivio che si migliora nel tempo. Tutto il materiale è pubblicato gratuitamente. Il nostro unico obiettivo è di valorizzare il biellese. Tutti possono aderire al progetto e collaborare.


Credits
questo sito appartiene a chiunque abbia contribuito alla sua crescita nel tempo. E' utile e gradita qualsiasi collaborazione, anche solo occasionale. Per contattarci o inviare materiale: biellaclub@gmail.com