Pagina tratta dal libro
I Custodi dell'Acqua
un percorso lungo il Torrente Cervo
Pagine 190 circa

pag 18

Voglio risalire il tuo corso e partire da qui, dalla Maddalena dove abbandoni il tuo carattere di Torrente per farti adulto e prendere l'aspetto di un fiume. Voglio vedere i tuoi colori cambiare, toccare le differenze delle pietre, annusare gli odori e i profumi che trascini, assaporare la diversità dei sorsi ed ascoltare dell'acqua le voci di ghiaccio, neve, erba, vento, foglie, sole, rami, sabbia, buio, pietre.

pag 34

Una leggenda locale racconta di un nostro montanaro sceso al mercato.
Lungo la via incontro un vecchio (il solito Buon Dio sotto mentite spoglie) che gli chiede dove stia andando.
- Al mercato.
- Se Dio vuole, si dice.
- Se Dio vuole, bene, se no ci vado lo stesso!
Risposta errata! Dio lo trasforma in un rospo gli garantisce un anno di permanenza nello stagno.
La storia si ripete l'anno successivo e poi ancora una terza volta. Imperterrito è refrattario alla morale il montanaro passa più tempo nello stagno che al mercato. Tanto che il rospo diventa la maschera più importante della città a dimostrare la cocciutaggine. Quasi una virtù, di una razza che non valuta consigli altrui...

pag 54

Cerchiamo ancora, come da bambini, di parlare al torrente e abbiamo imparato, se vogliamo risposte, a chiacchierare di meno e ascoltare di più.
Non è vero che mi ascoltate! Le orecchie usate poco, preferite sempre lo sguardo, solo il vostro duepunti vedo perciò prendo.
Se veramente mi ascoltasse, non solo quando sono gonfio di acque, avreste già imparato ad usare tutti i vostri sensi, avreste capito che un odore è voce di un colore e un colore è gesto: avreste imparato ad ascoltarmi al buio, sotto pioggia battente, nella neve e col fango.
Ma voi amate solo guardare e non vedere: chi guarda ha già deciso dove posare lo sguardo e che cosa vuole entri nel suo campo visivo; seleziona, automaticamente, escludendo ciò che non intende vedere; chi vede è spettatore di ciò che attraverso il suo sguardo ed è comunque aperto anche alle novità, all'imprevisto. Io vi offro la possibilità di imparare a vedere in modo diverso.

pag 146

...le pietre raccontano. I custodi dell'acqua sono dei falsari, trasmettono il codice della vita, intriganti, consapevoli, avvincenti; parlano di certe cose affinché se ne comprendono altre.
Non sono scienziati ed anche quando descrivono i più piccoli particolari restano narratori e sorvolano sulla chiave di volta dei fatti. Creano tranelli lessicali per incantare l'ascoltatore, evitano particolare reali per non perdere il bandolo del filo d'Arianna e condurre tutti, felici e contenti, fuori dal labirinto. Che ne sappiamo, allora, della corrente che tutto trascina? Quali creature nasconde?
Chi riposa sui sassi: roditori, volatili, parassiti?
Di quali minerali è lastricato il percorso? ...



Pagina realizzata il 22 11 2015 - un particolare grazie a Luigi Ghiardo per la disponibilità mostrata

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