1999, Valsesia Editrice
173 pagine
56 fotografie a colori
su carta patinata, fuori testo.
In appendice Planimetria
ripiegata in tre parti
pag. 17
Nel termine apparentemente specifico di "Sacro Monte" si è soliti identificare, in modo generico, quel vasto fenomeno di arte, fede e religiosità che, tra la fine del
'400 e la seconda metà del '700 prese avvio nell'Italia centro settentrionale [...]
Durante il Medioevo il pellegrinaggio rappresentava per la vita di un cristiano un "momento forte" ed era uno dei tipici aspetti propri della religiosità dell'epoca. Tre
erano le grandi mete: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme. Nel XIII secolo il pellegrinaggio a Gerusalemme avveniva quasi esclusivamente per via mare ed il luogo eletto per l'imbarco era Venezia, dal momento che in essa erano conservate molte reliquie provenienti da Costantinopoli. Successivamente, quelli che erano i presupposti di base affinché si potesse attuare il pellegrinaggio cominciarono a venir meno; instabilità politica, sviluppo dell'attività agraria ed il miglioramento delle condizioni generali di vita, sono elementi che concorsero a far perdere al pellegrinaggio le connotazioni di fenomeno di massa ed a farlo diventare sempre più una avventura costosa, non solo comportante un grosso onere economico data la traversata via mare, ma dalla quale si rischiava anche di non fare ritorno. [...] Fu così che per dare l'opportunità della "peregrinatio" a chi non si sentiva di affrontare i disagi di un tale viaggio e per mantenere vivo il senso del pellegrinaggio stesso, furono introdotte le cosiddette "pratiche sostitutive", che permettevano comunque di guadagnare un'indulgenza pari a quella che si sarebbe acquisita
in Terra Santa...
pag.100
Il ciclo delle Cappelle Oropensi prende spunto dal culto Mariano del Santuario. Accanto al complesso erano già sorti - in epoca precedente - altri edifici in forma di Cappelle: elementi, questi, sporadici e non legati tra di loro da un tema unitario. Fra la fine del '500 ed il primo quarto del '600 prende l'avvio quel progetto che avrà come obiettivo unitario la rappresentazione - in una serie di edifici - degli eventi principali della vita della Vergine. Il tema svolto aderisce perfettamente ai dettami controriformistici ed in particolare, ad Oropa, assumerà una sua propria personalità. Infatti - in quanto legato al Santuario il ciclo non sarà semplicemente la trasposizione spaziale del Rosario con i suoi quindici Misteri, ma un allargamento della lettura di esso con venti Cappelle in cui si tende a mettere in risalto la figura della Madre di Gesù attraverso eventi significativi, in parte tratti dalle Sacre Scritture; e con altri sei edifici, in cui vengono rappresentati altri temi, sempre legati al Santuario [...] Perché delle venti in progetto dedicate alla Madonna, da ubicarsi in questo luogo, ne siano state realizzate soltanto tredici, non è dato sapere o, perlomeno, non sono state fatte ipotesi. È certo che non furono solo i problemi di carattere economico ad arrestare la Fabbrica. Pur non volendo azzardare supposizioni, è necessario notare che le Cappelle non realizzate erano per lo più dedicate a fatti in cui il protagonista storico era Gesù e non tanto la Madre di Lui, come invece farebbe apparire al pellegrino la dedicazione del fatto rappresentato...
pag.162
Il nostro itinerario discende dalla Cappella dell'Incoronazione o Paradiso lungo un percorso abbastanza ampio ricavato fra le scoscese pendici dell'Oretto che, in realtà, era stato pensato soprattutto per collegare direttamente la Basilica del Santuario con la Cappella: in questa sua dimensione, aveva in sé una serie di significati e di elementi allegorici e didascalici. A tal proposito il Bonino scriveva: "La strada per salirvi spatiosa ha nel suo ingresso l'ornamento di due statue di viva pietra di Sant'Eusebio e S. Stefano et in caduno dei sette giri seguenti della strada riporre si deve la statua di una delle sette Virtù Cardinali e Teologali che sono i gradini per quali si deve ascendere al Paradiso". Di questo percorso oggi ci rimangono solo due basamenti iniziali ed una statua raffigurante S. Stefano che, insieme a quella del Vescovo S. Eusebio, avrebbero dovuto aprire l'ascesa al Paradiso.
pagina realizzata in data 24 novembre 2018
Lo scopo di queste pagine è di mostrare (attraverso i libri) le caratteristiche storiche, turistiche, sociali ed economiche del Biellese. Qualche fotografia e un po' di testo, senza pretesa di fare un lavoro perfetto, creando un archivio che cresce e migliora nel tempo. IL BIELLESE NEI LIBRI è a disposizione di tutti gli editori/autori che vogliano fare conoscere le opere riguardanti il territorio, un invito alla lettura dell'opera completa. La pubblicazione avviene in forma gratuita.