Vercelli (Varsèj in piemontese) fu uno dei maggiori centri culturali del Piemonte rinascimentale. Oggi è una importante città d'arte, custode di un ricco patrimonio artistico ed architettonico. La Basilica di Sant'Andrea ne è il gioiello più celebre, capolavoro del gotico italiano. La città ospita numerose piazze, la più importante è Piazza Cavour che si trova nel cuore della città, sorta sull'antico forum romano mantiene oggi un aspetto medievale grazie ai portici che la circondano e alla Torre dell'Angelo che la domina. Imperdibile la chiesa di San Cristoforo, con gli affreschi rinascimentali di Gaudenzio Ferrari.
L’Antico Broletto (Palazzo Vecchio) è la storica sede comunale, situato nella piacevolmente rimodernata Piazza dei Pesci. Il profilo urbano di Vercelli è segnato da molte torri medievali: oltre alla già citata Torre dell'Angelo, spiccano la Torre di Città (la più antica) e quelle delle famiglie Tizzoni e Vialardi, simboli di potere delle casate locali. Imponente la Sinagoga ottocentesca, caratterizzata dalla facciata a bande bicolore in pietra arenaria.
Il Castello, a pianta quadrangolare, fu edificato nel 1290 per volontà di Matteo Visconti e divenne successivamente residenza sabauda. Nel 1472 vi morì il beato Amedeo IX che venne poi seppellito nell'omonima cappella del Duomo. Divenuto sede del Governatore militare, resistette all'assedio spagnolo del 1638. Ospitò poi il carcere e, dal 1838, il Tribunale che ancora oggi occupa le sue mura.
La Basilica di Sant'Andrea è la chiesa gotica simbolo di Vercelli. La basilica costruita tra il 1219 e il 1227 è uno dei primi esempi di gotico presenti in Italia. La facciata, stretta da due svettanti campanili, è rivestita in pietra verde di Varallo. Le strutture in puro gotico esaltano il maestoso interno a tre navate con un altissimo transetto. Tra le costruzioni dell'abbazia spiccano il chiostro e la Sala capitolare. Tra le opere d'arte vi è un coro intarsiato del 1511. La lunetta del portale maggiore, scolpita nel 1225, rappresenta il martirio di Sant'Andrea con dettagli raffinati e motivi floreali.
L'attuale cattedrale ha uno stile neoclassico che è il risultato di vicissitudini architettoniche che incominciarono a partire dal IV secolo per volere di Sant'Eusebio primo vescovo di Vercelli. Egli fece edificare in un'area, all'epoca ai margini della città, una chiesa dedicata al primo martire cristiano locale, San Teonesto, sostituita poi da una basilica paleocrisitana (V secolo). Di essa rimane il severo campanile romanico (XII sec.) ed l'importante crocifisso. Questo crocifisso, sospeso sopra all'altare, risale all'anno 1000. La croce è lavorata in lamina d'argento sbalzata e in oro.
Nota come la “Cappella Sistina di Vercelli”, fu costruita nel 1515, e vanta capolavori di Gaudenzio Ferrari, il più illustre esponente della pittura rinascimentale piemontese. Oltre alla pala d'altare, l'artista valsesiano ha realizzato un vasto ciclo di affreschi rappresentanti le storie di Maria Maddalena, le storie di Maria Vergine, la Crocifissione e l'Assunzione della Vergine. In uno dei suoi affreschi è dipinto un violino, forse la prima rappresentazione pittorica di tale strumento. L'importanza di questo violino è storica, gli strumenti musicali raffigurati nelle opere del primo ‘500 di Gaudenzio Ferrari e dal suo allievo Bernardino Lanino (a Vercelli, a Varallo e a Biella) mostrano le prime rappresentazioni di violini disegnati in forma corretta. La Chiesa di San Cristoforo conserva la struttura cinquecentesca. La volta e le pareti sono state affrescate tra il 1742 e il 1746 a trompe l'oeil dai fratelli Giovannini da Varese.
Per ragioni storiche la chiesa conserva oggi due nomi: dalla facciata originaria si accede alla chiesa di San Bernardo mentre dall’ingresso laterale si accede alla struttura neoromanica chiamata Santuario della Madonna degli Infermi. La chiesa è il più antico monumento ecclesiastico esistente in Vercelli, eretto in forme romaniche tra il 1151 e il 1168. La caratteristica facciata a capanna in laterizio, le sculture della stessa e i capitelli interni costituiscono un'importante testimonianza della scultura locale del XII secolo.