Il forte fu raso al suolo da Napoleone nel 1800. La ricostruzione, avvenuta tra il 1830 e il 1838, ci mostra un'imponente fortezza di sbarramento ottocentesca. Nella coinvolgente esposizione che si trova nel museo delle Prigioni viene raccontata la sua trasformazione a partire dall'epoca romana, plastici e filmati ci portano a scoprire come il nucleo fortificato romano divenne un importante castello medievale e poi l'imponente opera difensiva che fermò temporaneamente Napoleone. Le Prigioni mostrano anche 24 celle con dimensioni molto ridotte, circa 1x2 metri, utilizzate dopo la ricostruzione ottocentesca. Il Museo delle Fortificazioni presenta ambientazioni storiche, filmati, armi autentiche o ricostruite, mostrando il progredire delle tecniche di difesa adottate nel corso dei secoli. Le fortezze divennero inutili all'inizio del '900, quando nuove armi le resero inutilizzabili a scopi difensivi.
Il personaggio che ha maggiormente segnato la storia del forte è Napoleone. Nel maggio del 1800, 40.000 soldati napoleonici varcarono le Alpi per sbaragliare l’esercito austro-piemontese. Il 14 maggio la loro marcia si fermò a Bard, dove un limitato numero di militari austriaci impedì il passaggio dell'armata francese. Nella notte del 21 maggio il borgo cadde, ma sul Forte la guarnigione restò inattaccabile. Il 24 maggio Napoleone ordina a parte delle alle truppe di aggirare la fortificazione, salendo le montagne. Due giorni dopo venne sferrato un nuovo attacco, ma nessun soldato francese riesce ad entrare nella fortezza. Nella notte del 30 maggio i francesi riuscirono a far passare l'artiglieria sulla strada controllata dal forte. Il giorno dopo il forte era circondato; la sua guarnigione si arrese. Napoleone, dopo aver vinto dopo un'inaspettata e lunghissima battaglia, ordinò di radere al suolo tutta la fortificazione.
Prima realizzazione maggio 2009 > aggiornamento marzo 2024 | Fotografie di Marcello Rossi, Roberto Moretto, Roberto Gabutti, Stefania Moretto