In questi giorni... una squadra di operai lavora di piccone per scavare le fondamenta di una nuova costruzione: la Torre del Littorio... voluta per fissare nel tempo il ricordo di quello che sarà l’evento più atteso e più caro di Biella fascista: la visita del Duce. Dovrà infatti la Torre del Littorio testimoniare negli anni la gioia che di se ha pervaso nel fausto anno XVI i cuori di tutti i biellesi, lo slancio e l’entusiasmo che hanno fatto dell’intera cittadinanza di Biella un’anima sola da offrirsi al Grande Condottiero, al Fondatore dell’Impero. La torre avrà un’altezza totale di 30 metri dal piano stradale. In pianta le sue dimensioni sono di metri 4 per 7 e si eleva per sei piani fuori terra contenendo in ogni piano un locale di circa metri 3,20 per 4,60 disimpegnato da una comoda scaletta disposta nella parte posteriore della torre. La parte terminale della torre sarà formata da una struttura reticolare di cemento e vetro che potrà eventualmente rendersi luminosa nelle ricorrenze storiche. Il progetto, studiato dal dott. Ing. Federico Maggia, ed alla cui realizzazione sta attendendo l’impresa cav. Giuseppe Tarabbo e Figli, prevede le facciate della Torre Littoria rivestita di travertino e di mattoni ceramici di tonalità chiara. La “torre” sarà snella, dritta senza inutili sporgenze e chiara come l’dea fascista; essa porterà una data, quella della fondazione: Anno Sedicesimo.
Mussolini giunse a Biella nel tardo pomeriggio di giovedì 18 maggio 1939, a bordo di una littorina della linea Biella–Novara. Visitò la torre innalzata in suo onore e salì fino al balcone più alto, da dove rispose sorridente alle invocazioni della folla sottostante. Sulla torre erano ben visibili simboli fascisti: sulla sommità, su entrambi i lati, era incisa in caratteri cubitali la scritta "DUX"; sopra la porta d’ingresso si trovava una stele di marmo con l’iscrizione: “Benito Mussolini Duce del Fascismo Fondatore dell’Impero questa Torre inaugurava il 18 maggio 1939 XVII”. Dopo l’inaugurazione, Mussolini visitò la Basilica di San Sebastiano, quindi si recò ai Lanifici Rivetti, uno degli stabilimenti industriali più importanti della Biella dell’epoca.
L’anno 1939 fu significativo per l’architettura della città: vennero inaugurati edifici importanti come il padiglione monoblocco dell’ospedale, la stazione ferroviaria Biella–Novara, l’edificio dell’Unione Industriale e l’Istituto Tecnico Industriale.
14/06/2025, da una ricerca di Giorgio Gulmini