Il centro abitato di Vallemosso sorge tra i declivi dei monti che scendono a nord da Veglio, Pistolesa, Mosso e a sud dal monte Rovella. Nel territorio valmossese una frazione di particolare interesse è quella di Crocemosso. In questa frazione c’è la chiesa di Sant’Antonio, la quale ha la particolarità di avere il campanile “pendente”.
Da un bollettino del DocBi (www.docbi.it) si riporta quanto segue: «Questo paese è diventato famoso in special modo per il campanile pendente, opera costruita dell’Amministrazione Comunale con la partecipazione della parrocchia di Crocemosso. La prima pietra fu posta dai sigg. G.B.Torello, notaio e da G.B.Ballada nel 1781 come testimonia una lapide posta alla base del campanile; venne ultimato nel 1820. Supera i 50 metri di altezza e misura due terzi in più rispetto alla vecchia torre campanaria demolita verso il 1830. La nuova torre probabilmente cominciò a pendere in minima parte già all’epoca della sua costruzione poi, a causa di un terreno argilloso, si inclinò maggiormente fino all’attuale posizione».
Qualche hanno fa, i giornali locali (Il Biellese, 5.6.1987 e La Stampa, 14.1.1990) hanno dato risalto a problemi di stabilità del manufatto. In questi due articoli si nota la preoccupazione degli amministratori locali i quali avevano commissionato un'analisi effettuata dallo studio dell’Ing. Alberto Treves in collaborazione con il geologo Brunello Maffeo, dal quale riportiamo la delle variazioni di pendenza:


Oggi si ritiene che il campanile non presenta alcun pericolo per i fabbricati circostanti, ma certamente può rappresentare una particolare curiosità. Assieme al campanile di Camandona sono le torri pendenti biellesi, sorelle minori della torre di Pisa e delle torri bolognesi Garisenda ed Asinelli.
Si ringrazia per la collaborazione il geologo Brunello Maffeo dello studio Brunello e Stefano Maffeo-Geologi, Biella - Don Carlo Sala, parroco di Crocemosso - Il Sindaco di Vallemosso sig.Giuseppe Tallia - Il professor Guido Ludovico di Vallemosso