IL CAMPANILE PENDENTE DI CAMANDONA

Costruito presumibilmente nel 1693 (data scolpita sull'architrave della porta d'ingresso), il campanile di Camandona è alto, dalla base alla gronda, mt. 19, dalla gronda al tetto mt. 2.5, per un totale di mt. 21.5. La sua geometria è quadrangolare con lati di mt. 6.50.
Secondo l'intenzione dei costruttori doveva essere grande almeno il doppio, ma il cedimento del terreno durante la costruzione, ne limitò l'altezza. Il cedimento ha provocato una pendenza di circa 70/80 cm. verso occidente. Per la sua costruzione, sino ad una certa altezza, sono state utilizzate pietre di buona qualità, mentre nella parte superiore è stato usato materiale di bassa qualità, forse proveniente da una cava locale.
Nel 1933 è stata eseguita l'apertura di due finestre per ogni lato all'altezza della cella campanaria entro la quale vi sono il basamento ed il castello di sostegno delle campane. Dall'ottobre 2001 le campane sono state portate da tre a cinque. Il loro basamento è in travatura di castagno. L'accesso alla sommità del campanile avviene tramite una scala interna al muro perimetrale.
Attualmente il campanile non manifesta variazioni di pendenza
Campanile di CamandonaCampanile di Camandona
Campanile di Camandona
Si ringrazia per la gentile collaborazione il parroco don Antonio Bertuzzi.

CROCEMOSSO: 4.000 tonnellate in pendenza

Il centro abitato di Vallemosso sorge tra i declivi dei monti che scendono a nord da Veglio, Pistolesa, Mosso e a sud dal monte Rovella. Nel territorio valmossese una frazione di particolare interesse è quella di Crocemosso. In questa frazione c’è la chiesa di Sant’Antonio, la quale ha la particolarità di avere il campanile “pendente”.

Da un bollettino del DocBi (www.docbi.it) si riporta quanto segue: «Questo paese è diventato famoso in special modo per il campanile pendente, opera costruita dell’Amministrazione Comunale con la partecipazione della parrocchia di Crocemosso. La prima pietra fu posta dai sigg. G.B.Torello, notaio e da G.B.Ballada nel 1781 come testimonia una lapide posta alla base del campanile; venne ultimato nel 1820. Supera i 50 metri di altezza e misura due terzi in più rispetto alla vecchia torre campanaria demolita verso il 1830. La nuova torre probabilmente cominciò a pendere in minima parte già all’epoca della sua costruzione poi, a causa di un terreno argilloso, si inclinò maggiormente fino all’attuale posizione».

Qualche hanno fa, i giornali locali (Il Biellese, 5.6.1987 e La Stampa, 14.1.1990) hanno dato risalto a problemi di stabilità del manufatto. In questi due articoli si nota la preoccupazione degli amministratori locali i quali avevano commissionato un'analisi effettuata dallo studio dell’Ing. Alberto Treves in collaborazione con il geologo Brunello Maffeo, dal quale riportiamo la delle variazioni di pendenza:
Campanile di CrocemossoCampanile di Crocemosso
Oggi si ritiene che il campanile non presenta alcun pericolo per i fabbricati circostanti, ma certamente può rappresentare una particolare curiosità. Assieme al campanile di Camandona sono le torri pendenti biellesi, sorelle minori della torre di Pisa e delle torri bolognesi Garisenda ed Asinelli.
Campanile di Crocemosso
Si ringrazia per la collaborazione il geologo Brunello Maffeo dello studio Brunello e Stefano Maffeo-Geologi, Biella - Don Carlo Sala, parroco di Crocemosso - Il Sindaco di Vallemosso sig.Giuseppe Tallia - Il professor Guido Ludovico di Vallemosso



Giorgio Gulmini - gennaio 2006


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