Luoghi del passato

I bagni pubblici erano un servizio essenziale di un'epoca in cui molte abitazioni popolari non disponevano di servizi igienici o li condividevano in cortile. Lo Stato e i Comuni promuovevano i bagni pubblici come misura igienico-sanitaria per prevenire malattie e migliorare le condizioni di vita. Di solito l’ingresso era a pagamento, con una tariffa modesta. Con la ricostruzione postbellica e il miglioramento delle abitazioni (anni ’50 e ’60), i bagni pubblici persero gradualmente importanza.

1938: il nuovo edificio verrà inaugurato giovedì

Giovedì prossimo, ricorrendo il Natale di Roma, avrà luogo l’inaugurazione del nuovo edificio dei Bagni Pubblici fatto costruire dal Comune in via Arnulfo sull’area della ex Biblioteca Civica... Il fabbricato ha linee semplici e moderne, ha le facciate principali rivestite parte in marmo bianco e parte in litoceramica rosso ed è coperto a tetto piano. Si compone di tre piani fuori terra e di un semisotterraneo.
Al piano terreno sono ricavati 12 camerini per bagno e 10 camerini per doccia riservati agli uomini, al primo piano si sono ricavati 8 camerini per bagno e 2 camerini per doccia riservati alle donne.
Al secondo piano invece ci sono ricavati due alloggi per il personale di servizio. Nel semi-sotterraneo è stato ricavato un piccolo albergo diurno con servizi di gabinetti per uomo e signora, barbiere, lustrascarpe, telefono, deposito e custodia valige e piccoli pacchi. Sempre nel semi-sotterraneo vi è un ampio locale che verrà adibito a lavanderia pubblica per il rione...

I camerini da bagno e delle docce sono lindi e spaziosi, hanno le pareti rivestite di piastrelle di ceramica bianche a piccoli elementi. Le vasche da bagno sono in ghisa porcellanata, le docce in grés porcellanato. I camerini sono attrezzati di tutto l’occorrente, specchio, attaccapanni, sedie e sono serviti da acqua calda e fredda. Tutto il fabbricato è provvisto di impianto di riscaldamento a sistema centrale...

Tratto dal giornale: "Il Popolo Biellese", del 18 aprile 1938

La situazione negli anni '80

A Biella, nel 1983 scoppiò una polemica contro lo smantellamento i bagni pubblici di piazza Curiel. La Cassa di Risparmio voleva acquistare tutto l’edificio per costruirci la sua nuova sede, ma molti cittadini non erano d’accordo. L’edificio non era nemmeno così obsoleto come qualcuno voleva far credere. Erano stati installati i pannelli solari sul tetto, per seguire il sole e scaldare l’acqua nelle grandi caldaie. Un investimento di una trentina di milioni, una cifra importante per l'epoca. Ma i tempi stavano cambiando. Il numero degli utenti era calato. Negli ultimi anni i bagni pubblici erano aperti solo nel fine settimana. Il sabato era il giorno più affollato, con circa 200 persone. Chi li usava? Soprattutto chi viveva in case ancora senza bagno, ma anche persone che cercavano un ambiente più pulito e confortevole rispetto alla propria abitazione. Quei bagni erano più di un semplice servizio: erano un pezzo di storia della città.
Si pagava 1000 lire per un bagno o una doccia. Potevi anche comprare la saponetta (100 lire), oppure chiedere shampoo e sali da bagno. Con 200 lire ti davano anche l’asciugamano. Tutto era gestito senza alcuna sovvenzione comunale.

  • Costo di un quotidiano:
    1983: 500 lire (equivalente a circa 0,26 euro) - 2025: 1,50 euro
  • Costo di un chilo di pane:
    1983: 800 lire (equivalente a circa 0,41 euro) - 2025: 3,00 euro
  • Costo di un litro di benzina:
    1983: 700 lire (equivalente a circa 0,36 euro) - 2025: 1,80 euro
  • Costo di un caffè al bar:
    1983: 200 lire (equivalente a circa 0,10 euro) - 2025: 1,20 euro
Da cui il costo 1000 lire per fare un bagno nel 1983, equivalevano a circa 2 giornali o a 5 caffè di oggi

Demolirono l’edificio nel novembre del 1988. Dopo più di cinquant’anni, spariva un pezzo della vecchia Biella. Al suo posto il Comune, in accordo con la Cassa di Risparmio, aveva deciso di creare una nuova piazza. Era parte di un progetto più ampio: l’ampliamento dell’Istituto Bona, una nuova palestra e ingressi anche per la scuola elementare Pietro Micca e la materna di Villa Schneider. Una trasformazione importante per il quartiere.
bagni pubblici
   1938 : ingresso dall'attuale via Pietro Micca
bagni pubblici
   1988 : il retro, nei pressi dell'attuale parcheggio della Cassa di Risparmio

21/06/2025, da una ricerca di Giorgio Gulmini

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