...Il primo lavoro è consistito in un viso di donna dipinto su di un supporto trovato anche questo per caso, ossia un cartone alveolato. La scelta di tale elemento si è rivelata vincente nel senso che Emmanuela ha potuto lavorare bene su tale materiale ed anzi, il medesimo, è diventato il supporto da lei prediletto. Questo tipo di cartone ha un’anima interna che gli permette di respirare; dice in proposito l’artista: “Forse è questo che mi piace, l’anima che respira dentro, che dà forza e non si
vede”. La nostra pittrice lavora talora anche su tela e su semplici fogli di carta, producendo su questi ultimi schizzi che sono già opere finite, create a genio. Ella impiega i classici pennelli, ma si aiuta anche con oggetti insoliti, ossia spugne, garze, bastoncini cotonati, salviettine, carta, scotch di carta. Usa prevalentemente acrilico, ma anche polvere di vetro, sabbia, polvere di caffè, colla vinilica. Una tecnica “eclettica”, senza dubbio! Se il primo dipinto è stato un volto di donna, un volto di donna è stato anche il secondo... e poi il terzo...
Tratto dalla presentazione di Claudia Ghirardello della mostra "Anime a colori", Graglia Santuario, dal 4 al 26 marzo 2017
Pagina realizzata il 17/03/2017
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