Storia di un progetto grandioso
Nel 1615 fu nominato parroco dí Graglia il Teologo don Nicolao Velotti di Vercelli, il quale l'anno successivo diede inizio al grande progetto denominato "La Novella Gerusalemme ossia Palestina del Piemonte detta di San Carlo". Il Sacro Monte prevedeva la costruzione di
100 cappelle raffiguranti la storia sacra da Adamo fino all'Ascensione di Gesù al cielo. La prima ad essere costruita fu una grande basilica dedicata a San Carlo Borromeo, sulla sommità del monte, dove già esisteva una piccola cappella dedicata alla Madonna Addolorata. Doveva essere il centro più importante del Sacro Monte: sull'altare maggiore vi era ben rappresentato il gruppo statuario con la deposizione dalla croce, dietro l'altare vi era una nicchia con la statua dell'Addolorata e attraverso un cunicolo si arrivava al
sepolcro con la statua del Cristo Morto (ancora oggi esistente, vedi foto). Vi erano pure quattro cappelle sotterranee. Di fronte alla Chiesa fu costruita un'abitazione per i sacerdoti e per l'accoglienza ai pellegrini (tutt'ora esistente come Nido del Pettirosso).
Dietro la Chiesa vi era la Cappella della Maddalena nel deserto (demolita), lungo la discesa, sul versante occidentale del colle erano disposte altre cinque cappelle. Le cappelle sorte dentro e attorno alla Chiesa di San Carlo furono arricchite con statue in terracotta modellate dai Fratelli D'Enrico di Varallo e dal Tabacchetti, i cui nomi erano già celebri per l'esecuzione di simili lavori al
sacro monte di Varallo.
Nel 1626 venuto prematuramente a mancare don Velotti il progetto ebbe una battuta d'arresto. Il suo successore trovando scomodo raggiungere il Colle di San Carlo, fece costruire una cappelletta dedicata alla Madonna della Neve poco fuori dall'abitato di Graglia, in regione Campra. Questa richiamò molti devoti anche per le numerose grazie ad essa attribuite.
Il progetto venne abbandonato e ben poche delle previste cento cappelle videro la luce, in quanto al Santuario di San Carlo la costruzione venne interrotta. Alcune parti vennero addirittura demolite per ricavare materiale che fu utilizzato nell'edificazione di quello che divenne il nuovo punto centrale del Sacro Monte: il Santuario della Beata Vergine di Loreto. Oggi a San Carlo rimane solo una parte di quella che doveva essere la chiesa originale. Furono eliminate le cappelle sotterranee e quella di Maria Maddalena sull'altura dietro la Chiesa. Durante la seconda guerra mondiale la chiesa di San Carlo fu profanata e tutte le statue in terracotta furono distrutte. Nel 1960 fu ricollocata la statua del Cristo Morto modellata da Giuseppe Toso.
Il colle e i dintorni
Se la storia della "Novella Gerusalemme" ha un suo interesse culturale non manca l'interesse paesaggistico presente nello stesso colle, posto a 1028 m., e nei suoi dintorni. Il luogo è incantevole e si presta a numerose escursioni. Poco distante vi è la diramazione che sale al Rifugio Alpe Pianetti (1321 m.), siamo sopra il Santuario di Graglia (circa 30 minuti di sentiero) e si può raggiungere in auto con la strada “del Tracciolino”, che collega in quota i santuari di Graglia e di Oropa.