Vivere, non vivacchiare.

Pier Giorgio Frassati "...ogni giorno m'innamoro sempre più delle montagne e vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare intere giornate a contemplare in quell'aria pura la grandezza del Creatore..." (Pier Giorgio Frassati, Pollone, 6 agosto 1923).

Nato il 6 Aprile 1901, a Torino, da Alfredo e Adelaide Ametis, passerà lunghi periodi a Pollone nella villa materna. I Frassati erano una delle famiglie più in vista di Torino. Il padre Alfredo fu proprietario del quotidiano "La Stampa" fino all'assassinio di Giacomo Matteotti. Quando il quotidiano si schierò su posizioni anti-mussoliniane Frassati dovette abbandonare. Nel 1926 la FIAT ne rilevò la proprietà, con l'avallo delle autorità fasciste.

Pier Giorgio studiò Ingegneria industriale meccanica al Politecnico di Torino, partecipò attivamente alla vita politica e sociale, spendendosi a favore dei più poveri. Nel maggio 1922 ricevette l'abito di terziario domenicano, assumendo il nome di fra' Gerolamo in ricordo di Savonarola. Dinamico, volitivo, pieno di vita, moderno, aperto ai problemi della cultura, ma non remissivo: nel 1924 respinge, prendendoli a pugni, un gruppo di fascisti che erano penetrati in casa.
Tra amici fonda la "Società dei Tipi Loschi".
Il 30 giugno 1925 si ammala di poliomielite fulminante che lo stronca in soli quattro giorni, aveva solo 24 anni (mancavano solo due esami per la laurea). Lasciava i suoi coetanei orfani di un esempio vivente e migliaia di giovani si recarono in pellegrinaggio alla sua tomba, nel cimitero di Pollone, centinaia di circoli giovanili assunsero il suo nome.
Giovanni Paolo II, dopo essere venuto in pellegrinaggio alla sua tomba a Pollone, lo beatificò il 20 luglio 1990 in Piazza San Pietro a Roma e lo definì "Uomo delle otto beatitudini".


Pollone - 16 luglio 1989, dal discorso tenuto dal Papa Giovanni Paolo II: "Cari Fratelli e Sorelle, l’essere qui tra voi, oggi, mi riempie lo spirito di gioia (...) Sono stato poc’anzi presso la tomba di Pier Giorgio, l’illustre vostro concittadino. E’ anche per lui che sono venuto: volevo rendere omaggio anche ad un giovane che ha saputo testimoniare Cristo con singolare efficacia in questo nostro secolo. Mi congratulo con voi che potete annoverarlo tra coloro che hanno maggiormente onorato la vostra comunità. Ben a ragione voi lo considerate uno dei vostri: Pollone è, infatti il luogo d’origine della sua famiglia, qui egli era solito trascorrere le sue vacanze, qui ha compiuto tappe significative del suo cammino di crescita umana e cristiana (...) Anch’io nella mia giovinezza, ho sentito il benefico influsso del suo esempio e, da studente, sono rimasto impressionato dalla forza della sua testimonianza (...) _ da L’OSERVATORE ROMANO, 17 luglio 1989


22 luglio 2016
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