Vescovo di Biella dal 1937 al 1972

Monsignor Carlo Rossi nacque in Torino il 1° marzo 1890. Suo padre fu Carlo Giuseppe, professore di canto, piano e organo della Scuola nazionale “Domenico Berti”, direttore dell’Accademia “Stefano Tempia “ di Torino, insegnate di piano della Principessa Maria Letizia Bonaparte, figlia di Maria Clotilde di Savoia.
Venne ordinato sacerdote il 21 settembre 1912 dal card. Agostino Richelmy, Arcivescovo di Torino, e il 31 gennaio 1937, nella chiesa del S. Cuore di Maria in via Campana a Torino, il cardinale arcivescovo Maurilio Fossati, gli conferì la consacrazione episcopale. Prima di essere elevato alla dignità vescovile, mons. Rossi esplicò la sua missione sacerdotale a Marsiglia quale cappellano degli emigrati, svolgendo, in terra francese, opera di italianità fervente e costante.
Entrò in Biella quale nuovo Vescovo il 19 marzo 1937. Restaurò subito il Seminario rendendo più efficienti le sue strutture iniziando la sua opera pastorale con fermezza e decisione.
Per la sua opera durante il conflitto mondiale si adoperò in vari modi e il Consiglio Comunale di Biella, nel 1972, gli conferì la “cittadinanza onoraria”.
In seguito il Capo dello Stato, gli conferì, “Motu proprio”, le insegne di grande ufficiale “Al Merito della Repubblica”.

Durante il suo episcopato partecipò a Cinque congressi eucaristici, il terzo Sinodo diocesano (che più non si teneva dal 1882), la “Peregrinato Mariae” del 1949, la consacrazione episcopale di mons. Luigi Maffeo, l'elevazione a “basilica pontificia” della chiesa antica di Oropa e la consacrazione della chiesa nuova. Ancora: erezione di nuove parrocchie, i restauri del seminario, della cattedrale e del palazzo vescovile, la casa per esercizi al Brovarone di Trivero, la costruzione del sepolcreto dei vescovi biellesi, congressi a carattere regionale e nazionale.
Papa Giovanni XXIII, con lettera della segretaria di Stato del 22 agosto 1960, lo annoverava tra i membri della Sacra Liturgia in preparazione del Concilio Ecumenico Vaticano. Partecipò inoltre a congressi, assise e celebrazioni religiose.
A proposito delle discipline sportive e specificamente della boxe, rimase famoso un “documento pastorale” che fece scalpore, sia in Italia che all’estero, una sua presa di posizione contro lo sport del pugilato, giudicato “barbaro e incivile”.
Il Vescovo Mons. Carlo Rossi, Assistente al Soglio Pontificio, spirò alle ore 0,20 di venerdì 29 febbraio; al suo capezzale si trovava il vicario generale mons. Antonio Ferraris.
Egli governò la diocesi per 35 anni.

Testo tratto dal giornale "Il Biellese" del 3 marzo 1980.

Pagina di Giorgio Gulmini, pubblicata il 03/06/2023

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