Pilota e preparatore

Nato a Biella il 9 giugno 1940, Claudio, di dodici anni più giovane del fratello Umberto (che fu pilota di primaria importanza a cavallo fra gli anni '50 e '60, con Ferrari e Porsche), iniziò a correre non ancora ventenne, in sella a motociclette di piccola cilindrata da lui stesso preparate, (Cucciolo, Ducati 65 e 75 e Rumi 125 Junior). Appassionato di meccanica, fu proprio grazie al motore di un Rumi 125 Junior che passò a gareggiare nei kart: pilotava mezzi da lui stesso realizzati, che gli diedero molte vittorie soprattutto quando, dopo aver provato Montesa e Bultaco, mise a punto un suo motore che chiamò Bultaco Privat, con cui prese parte a un centinaio di gare, vincendone più della metà. A quel punto, sempre su di un kart, iniziò a partecipare a quasi tutte le gare in salita in cui erano ammessi i kart, sempre con ottimi risultati.

Poi nel 1964 il passaggio alle auto, iniziò con un'Alfa Romeo Giulia TI Super con cui, fra l'altro, vinse la Quattro Ore di Monza, in coppia con Giancarlo Baghetti. Fu subito notato e l'anno successivo, con la qualifica di pilota e collaudatore del Reparto Corse, passò alla Lancia, marchio con cui continuò a collaborare fino al 1986, anno in cui chiuse l'attività.



E' notevole l'elenco delle vittorie ottenute: nel 1965 e nel 1966 fu suo il Campionato Italiano Turismo classe 2000 (su di una Lancia Flavia Zagato 1.8), nel 1967 il Campionato Europeo I divisione 1300 (con una Lancia Fulvia HF 1.3) e nel 1970 il Campionato Italiano Assoluto Gran Turismo (con una Lancia Fulvia HF 1.3/1.6). Sarebbero poi da ricordare anche tantissime vittorie, assolute e di classe, ottenute nelle più disparate gare; come pure tutto ciò che Maglioli non vinse direttamente ma vinsero le vetture da lui preparate e collaudate.
Si potrebbe anche dire che le capacità meccaniche di Maglioli gli diedero persino più notorietà di quanto ottenuto con le vittorie nelle competizioni. La più nota delle sue “creazioni” fu molto probabilmente la barchetta F&M Special, la “Fulvia senza il tetto”, ambizioso progetto, creato per rendere la coupé Lancia più leggera e competitiva nelle gare più “stradali” del campionato (il Mugello e la targa Fiorio, per esempio) e che riuscì a farsi approvare da Cesare Fiorio quasi mettendolo davanti al “fatto compiuto”. Ne fece tre, due nel 1969 e una nel 1970, con cui gareggiarono, con ottimi risultati, lui stesso e Munari. In seguito lavorò alle tanto ricercate Stratos “Maglioli”.


Ci fu un tempo in cui passavano più Stratos a Biella che sui campi di gara perché, lo dicevano tutti, le “sue” Stratos andavano benissimo, persino meglio di quelle ufficiali.



Pagina realizzata il 17/11/2018

Grazie per le fotografie alla famiglia Maglioli.
Grazie per il testo a Massimo Gioggia, da un articolo pubblicato su “La Nuova Provincia di Biella” del 6 agosto 2012.

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