Ad accogliere il visitatorevi è la piccola chiesa seicentesca con campanile a vela, ad unica navata, dedicata alla presentazione della Vergine del Tempio. Tra le case e le viuzze del borgo si viene catapultati in pieno XVIII secolo con le case a due piani: il piano terreno in pietra e il primo piano in legno, con i muri a secco, i tetti con le lose, le scale e le balconate in legno, che ricordano le case walser, le finestre strette e simili a feritoie... Tra gli edifici come il forno del paese e la stalla con volte a crociera, spicca la "casa del notaio", un grande edificio con finestre ad arco, situato accanto al granaio pubblico.
Questo è un borgo d’altri tempi, popolato di sculture che, da un lato, profumano della vita tipica di tutte le zone alpine e dall’altro ammiccano al visitatore, ora ironici, come l’uomo preoccupato dopo le nozze, ora leggiadri come la bimba con il suo aquilone... Camminare in questo luogo è come tornare indietro nel tempo. Le sculture animano il villaggio come vere creature.
Questo luogo incastonato tra i dirupi, è una gemma restaurata con paziente amore dagli abitanti delle zone limitrofe e da Giuseppe Bettoni (Pino), scultore di Perloz che coltiva il sogno di far rivivere, grazie alla sua arte, questo villaggio.
Giuseppe Bottoni è nato a Carema nel 1942, e risiede a Perloz, un piccolo paese abbarbicato sulla destra del torrente Lys. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il Prix Noces d’or avec la Foire. Ha insegnato scultura e intaglio per circa vent’anni a Perloz. Ha partecipato a simposi internazionali in Austria, negli USA e in Svizzera. In televisione è stato ospite delle trasmissioni RAI "Verde mattina" e "Geo & Geo". Alcune sue mostre personali sono state allestite al casinò di Saint Vincent, a Roma e presso la galleria della regione Valle d'Aosta. La sede RAI della Valle d'Aosta ha realizzato e trasmesso un programma dedicato al personaggio: "Noce, castagno, cirmolo e ...Pino".