Il cortile accoglie il visitatore con la fontana del melograno, costituita da una vasca in pietra di forma ottagonale sormontata da un albero realizzato in ferro battuto, le cui foglie di quercia si intrecciavano a frutti di melograno. il cortile era circondato da pareti ornate da affreschi con gli stemmi araldici della famiglia Challant. Una parte importante del castello è il porticato decorato con affreschi: un documento storico e artistico che offre una preziosa testimonianza della vita nel XV secolo. Un'altro elemento interessante del castello riguarda la presenza di numerosi graffiti lasciati nel corso dei secoli dagli ospiti, preservati perché il castello non ha mai subito profondi rimaneggiamenti. Le scritte riportano commenti sulla vita e sul denaro, oppure semplici firme con la data di incisione. Lasciarle non era un segno di maleducazione, ma un'abitudine bene accetta.
Dopo la morte dell'ultimo discendente della famiglia Challant nel 1804, il castello rimase abbandonato fino al 1872, quando il mecenate torinese Vittorio Avondo intervenne per preservarlo dalla decadenza. Oggi, una parte del castello, racconta anche la sua storia. Realizzare un sogno è ciò Vittorio Avondo ha compiuto acquistando e restaurando il castello di Issogne a sue spese. Il soprannome dato all'edificio, "Il castello dei sogni", gioca sulle parole sogni e Issogne, consentendo di apprezzare l'eccezionale avventura di Avondo.
Vittorio Avondo (10 agosto 1836 - 14 dicembre 1910) è stato pittore, archeologo, collezionista e conoscitore dell’arte medievale. Ha lasciato un’impronta significativa nella storia culturale del Piemonte e oltre. La sua passione per l’arte e l’archeologia ha contribuito alla conservazione e alla promozione del patrimonio artistico e storico.
Realizzazione marzo 2024 | Fotografie di Stefania Moretto