PORCELLANE DA RE. UN DONO PER VITTORIO AMEDEO II
- “PORCELLANE DA RE. UN DONO PER VITTORIO AMEDEO II.”
- TORINO. PALAZZO MADAMA VERANDA SUD.
- 27 novembre 2019- 31 gennaio 2020.
Una mostra di piccole dimensioni, ma particolarmente raffinata e interessante. E’ la mostra “Porcellane da Re. Un dono per Vittorio Amedeo II” allestita nella Veranda Sud, tra gli ori, gli specchi , i magnifici soffitti lucenti, i finissimi mobili d’arte, di quella che fu una splendida Reggia torinese: Palazzo Madama.
Si tratta del “Servizio del Re di Sardegna”,uno splendido servizio da tè in porcellana della Manifattura di Meissen,1725, dipinto da Jhoann Gregorius Horoldt, composto da: una teiera, una ciotola, cinque tazze da tè, una tazza da cioccolata, sette piattini.
“Una riscoperta straordinaria – come viene annunciato – nella storia della porcellana europea. Creduto disperso, si era invece conservato presso la stessa famiglia, la Casa Reale di Savoia, per quasi trecento anni.
La sua ricomparsa sul mercato – si legge ancora – è stata considerata come sensazionale e ha catalizzato l’attenzione degli esperti di tutto il mondo”.
Messo in vendita a Londra da Christi’s il 4 luglio 2019, è stato felicemente acquistato dalla Fondazione Torino Musei e andrà a far parte delle prestigiose collezioni di cui è sorprendentemente ricco Palazzo Madama.
Una storia di “doni” fra i Re, nel tempo in cui le monarchie d’Europa gareggiavano in bellezza e splendore alla ricerca di preziosità estreme: edifici, decorazioni , giardini arredi e opere d’arte ,come ancora oggi testimoniano le bellissime regge sabaude, in particolar modo, coi i loro grandiosi parchi e giardini.
Il “Servizio del Re di Sardegna” porta alla fondazione della Manifattura di Meissen, in Sassonia, presso Dresda, ad opera del Re di Polonia ed Elettore di Sassonia, Augusto il Forte, che data la preziosità dei nuovi manufatti ( era stato scoperto il segreto per ottenere la “vera” porcellana con l’uso di novi materiali) iniziò a farne oggetto di preziosi doni ai diplomatici.
“Uno dei primi – assicurano le curatrici della mostra – consistente in ben 300 pezzi, fu quello inviato in dodici casse nel settembre del 1725 al Re di Sardegna Vittorio Amedeo II”-
La mostra a Palazzo Madama è quindi un’occasione preziosa, soprattutto per gli esperti e i cultori di quest’arte, ma anche per gli appassionati di storia, per ammirare quanto è rimasto di tanta singolare bellezza.