LA TOUR. L’EUROPA DELLA LUCE
- “CAPOLAVORI DELLA JOHANNESBURG ART GALLERY. DAGLI IMPRESSIONISTI A PICASSO”.
- FORTE DI BARD. VALLE D’AOSTA.
- 14 FEBBRAIO – 2 GIUGNO 2020.
- A CURA DI SIMONA BARTOLENA .
- CATALOGO SKIRA.
- ORARI: fino al 2 marzo , feriali 10- 17. Sabato, domenica e festivi: 10-18. Chiuso il lunedì. Dal 3 marzo; feriali 10-18. Sabato, domenica e festivi: 10-19. Chiuso il lunedì.
Una nuova mostra : “Capolavori della Johannesburg Art Gallery. Dagli Impressionisti a Picasso” è allestita negli spazi espositivi del Forte di Bard, Valle d’Aosta.
Ancora una proposta di particolare rilievo nel molteplice numero di iniziative che da anni ormai caratterizza l’attività nello straordinario monumento architettonico che autorevolmente sigla l’ingresso alla Valle d’Aosta: l’antico Forte di Bard che ha visto passare secoli, personaggi e vicende storiche.
Oggi si sale fino alla cima del Forte con gli svelti ascensori panoramici rossi che offrono vertiginose vedute sulle pareti rocciose che reggono il complesso degli edifici e sulla Valle circostante in cui scorre, ora sommessa, ora vorticosamente concitata, la Dora.
La mostra attuale, curata da Simona Bartolena, ha alle origini una bellissima storia che vede protagonista una donna eccezionale: Lady Florence Phillips, della quale è esposto il grande ritratto, opera di Antonio Mancini all’inizio della rassegna, che è stata la fondatrice della Johannesburg Art Gallery, il principale museo d’arte del continente africano.
Nata a Cape Town nel 1863, Lady Florence si trasferisce a Johannesburg dopo il matrimonio con Sir Lionel Philips, magnate dell’industria mineraria. E’ ricca di interventi di carattere culturale e sociale la sua vita, tra i quali il più singolare e importante , la fondazione di una Galleria d’Arte aperta al pubblico.
La Galleria da lei fondata viene finanziata da investimenti del marito e di alcuni altri magnati ed è straordinario il motivo che ha dato vita alla sua iniziativa: “dotare la sua città di un museo d’arte , convinta di voler trasformare quello che all’epoca era un centro minerario in una città improntata al modello delle capitali europee” perché – si legge ancora nella presentazione-
“La nascita di una Galleria d’Arte pubblica sarebbe stata inoltre un’opportunità di crescita culturale per tutta la popolazione oltre che fattore di prestigio per l’alta società locale”.
“Un personaggio importante per la fondazione del museo, – leggiamo ancora – fu anche Sir Hugh Percy Lane esperto d’arte e mercante anglo-irlandese che aiutò Lady Philip nell’impresa, consigliando possibili acquisizioni.”
La mostra al Forte di Bard conferma l’accortezza e la raffinatezza delle scelte e degli acquisti delle opere.
Opere tutte di notevole qualità che ripercorrono la grande stagione pittorica dell’ Ottocento inglese e francese, con il passaggio successivo all’arte del XX secolo, al secondo Novecento, fino all’ultima sezione dedicata all’arte africana contemporanea.
I grandi nomi dei più famosi artisti ci sono tutti e le singole opere hanno tutte le caratteristiche capaci di far individuare il linguaggio pittorico specifico dell’ arte di ciascuno.
Dal romanticismo britannico di Turner, ai preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti, Millais , Alma Tadema. Da Degas ,Corot a Baudin, e Courbet, da Monet a Van Gogh, e quindi Rodin, Sisley, Signac, Derain. Da Picasso a Bacon, Lichtenstein a Warhol .
Sono solo alcune citazioni per punteggiare il ricco percorso espositivo, che termina con un interessante settore corredato da video e documentazione dedicato all’ arte africana contemporanea che riserva interessanti aspetti delle problematiche dell’intero continente, con particolari riflessi sui pittori di arte contemporanea.
La mostra , che offre un percorso di gradevole e interessante fruizione, è accompagnata da un bel catalogo curato da Simona Bartolena, edito da Skira.