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RODIN – GIACOMETTI

  • FONDAZIONE PIERRE GIANADDA
  • MARTIGNY (CH)
  • 27 GIUGNO – 24 NOVEMBRE 2019
  • ORARI: TUTTI I GIORNI 9-19
  • CATALOGO EDITO DALLA FONDAZIONE GIANADDA.

Organizzata dal Museo Rodin e dalla Fondazione Giacometti, la nuova Mostra alla Fondazione Pierre Gianadda di Martigny “Rodin – Giacometti” è curata dalle direttrici dei due Musei parigini; rispettivamente Caterine Chevillot e Caterine Grenier.
Come ogni mostra alla Fondazione Pierre Gianadda, anche questa rassegna ha una particolare originalità e un indiscusso spessore qualitativo capace di far riflettere sulle diverse fedi poetiche dei due artisti e sul loro speciale modo di operare nella diversità di soggetti spesso uguali.
Da queste premesse si vuol leggere l’influsso di artistico delle opere matericamente trionfali di Rodin nelle estreme radicalizzazioni delle figure .ridotte a filamenti prosciugati nelle sculture di Giacometti.
E’ fulcro delle diverse presenze “L’homme qui marche” (L’uomo che cammina), nell’interpretazione poderosa di Rodin, che viene accostata, in a un’ affilata, visivamente esile, versione di Giacometti.
Il contrasto, o meglio la ricerca di similitudine è stata sottolineata anche per comporre l’immagine del manifesto di presentazione della rassegna.
Un uguale slancio, un’ uguale sintetizzazione del movimento che si avverte in entrambi gli artisti. Quasi come se Rodin cercasse di affilare le sculture prima che Giacometti avesse prosciugate le sue radicalmente,
Giocano su questo dato le curatrici della mostra, che cercano “parallelismi”, insistendo anche sulla poetica dei volti e delle teste scolpite dai due artisti.
Interessanti video lasciano quindi spiegare a Giacometti le ragioni delle sue scelte, mentre i volti , accostati in sequenze nel percorso della mostra,sembrano avvicinarsi e allontanarsi da una sensibilità, per certi aspetti, identica .
Di Rodin è presente, al centro espositivo della Fondazione Gianadda, un poderoso calco in gesso del celebre “Monumento ai sei Borghesi di Calais” gli eroici personaggi che, nella “guerra del cento anni”, avevano offerto la loro vita al nemico in cambio della salvezza della Patria Grandi sculture con personaggi accostati eppur diversi nei gesti e nelle espressioni del volto ai quali Giacometti sembra volersi intrecciare in una curiosa fotografia scelta come frontespizio del catalogo.