Dimensione letteraria del termine ebraico Shalôm
Nella sua forma verbale può assumere il significato di PAGARE-RIPAGARE, come nell’espressione lebab shalem , che significa “cuore che paga”, nel senso di cuore riconoscente (al Signore); oppure il significato di ESSERE COMPLETO, come in 1Re 9,25: “Egli (Salomone) completò (Shalam) il tempio”.
Come sostantivo è usato per descrivere la situazione di CHI HA A SUFFICIENZA, CON MISURA TRABOCCANTE, SENZA AVERE NULLA DI MENO DEL MASSIMO.
L’espressione “fare shalom” è talvolta sinonimo di “stipulare un accordo, un patto“.
Nel Salmo 85,11 Shalôm fa coppia con giustizia, per descrivere la pienezza dei beni messianici: “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno…”.
Il Salmo 22 ne illustra bene il significato, anche se compare il termine specifico Shalôm: ” Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla…il mio calice trabocca…”.
Sono molti i nomi propri che portano la radice Shalôm: Gerusalemme (città della pace), Salomone (la sua ricompensa), Assalonne (mio padre è pace) e molti altri.
Dimensione esistenziale del termine ebraico Shalôm
Il termine biblico Shalôm descrive una dimensione originaria della vita umana caratterizzata dall’abbondanza e dalla pienezza di senso.
Shalôm sembra comprendere l’idea di PACE-BENEVOLENZA in opposizione a guerra e inimicizia, e quella di BENESSERE-COMPLETEZZA, con forte accento sui beni materiali, ma anche sull’armonia e la forza del corpo e dell’animo umano.
In questo senso, quindi, Shalôm designa tutto ciò che fa parte di una vita sana, armoniosa, il pieno sviluppo della forza di un animo sano. Secondo molti studiosi il significato sintetico della vasta area semantica del termine biblico Shalôm dovrebbe essere pertanto PIENEZZA E INTEGRITA’.
Si intuisce che Shalôm significa qualcosa di più che assenza di discordia. Shalôm rimanda ad un tutto che combacia, nulla che manca e nulla di rotto. Proprio come la pace nel mondo indica che non ci sono guerre tra le nazioni e discordie tra i popoli, il termine biblico Shalôm indica che non vi sono guerre dentro di noi, che non v’è lottata tra le due parti divise della nostra anima. Augurare Shalôm a qualcuno vuol dire augurargli la benedizione dell’integrità, dell’interezza; vuol dire che l’augurio più grande che possiamo fare ad una persona è augurargli di integrare l’impulso al male che abbiamo dentro di noi con il grande desiderio di bene.
Colui che desidera essere una persona Shalôm:
– sa venire a patti con i propri limiti e sa chi è che cosa può o non può fare;
– sa essere abbastanza coraggioso da abbandonare i sogni impossibili senza per questo sentirsi fallito;
– sa donare se stesso, il proprio tempo, la propria forza agli altri senza sentirsi sminuito nel farlo:
– sa che in Dio e nei fratelli può trovare abbastanza energia per affrontare le situazioni difficili della vita e sopravviverle.
Questo tipo di persone, nella prospettiva della spiritualità proposta dal termine ebraico Shalôm, possiedono integrità.
Essere persone Shalôm significa saper stare davanti a Dio con tutti i nostri difetti e le nostre virtù, e comprendere che siamo accettabili; significa superare il bisogno di fingere di essere perfetti e la paura di venire rifiutati perché non lo siamo; significa non permettere che gli inevitabili momenti di debolezza divengano parte permanente del nostro carattere; significa sapere che essere umani è così difficile che è impossibile non sbagliare mai.