Questo vuole essere un omaggio al mio meraviglioso Maestro tibetano, per non dimenticare mai il suo prezioso insegnamento.
Dal profondo dell’anima Grazie ! ( Sonam Rambgior, NICO) A sinistra nella foto siede il Ven. Lobsang Sherab, il monaco che ho adottato molti anni fa, diventando così mio figlio adottivo nel Dharma, ora il Ven.Lobsang Sherab, continua il compito del suo predecessore il Ven.Geshe Sonam Jangchub, in tutta Italia.
INTRODUZIONE:
Il termine di Bodhicitta, nella lingua italiana, può essere tradotto come il puro desiderio di ottenere l’illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Questo desiderio deve essere coltivato da ogni essere senziente attraverso una motivazione pura: per generarla è importante conoscere il pensiero Mahayana libero dagli otto Dharma mondani. Partendo da questa motivazione i meriti che ne derivano sono infiniti. Quindi, prima di affrontare la lettura di questo testo, è molto importante generare questo tipo di motivazione.
I testi qui riportati, trascrizioni di registrazioni effettuate durante le conferenze pubbliche tenute nella città di Taranto da Geshe Sonam Jangchub, non sono stati verificati dal Maestro, in quanto tradotti solo in lingua italiana. Ogni eventuale errore concettuale non è, quindi, da imputarsi al Lama, al quale vanno tutti i nostri ringraziamenti per i benefici eventualmente ottenuti. La traduzione dal tibetano è stata effettuata da Jigme Thuten.
Poichè questa traduzione non è stata fatta per scopi commerciali, può essere fotocopiata o trascritta da chiunque sia in possesso dei requisiti per la sua pratica.
ROMA, Aprile 1998.
Geshe Sonam Jangchub Acharya è nato nel terzo giorno, sesto mese, dell’anno Drago di terra del calendario tibetano, 20 Luglio 1927, ad Ardza (Arsan), un piccolo centro ad Est di Lhasa.
All’età di quattro anni inizio a leggere i testi buddhisti sotto la guida del padre, e alternando lo studio al lavoro, indispensabile per aiutare i genitori, continuò a studiare con impegno fino all’età di diciassette anni, periodo in cui decise di entrare nell’Università monastica di Gaden Jangtse per intraprendere lo studio della logica.
A diciannove anni fu ordinato “Gelong” dall’Abate Sonam Nanga. A vent’anni inizio lo studio della dialettica, che prosegui per altri tre anni. Approfondì per dieci anni lo studio della filosofia Madhyamika e delle Sei Paramita; poi, a causa dell’occupazione cinese del Tibet, nel 1959 si rifugiò in India, dove perfezionò le Sue conoscenze con lo studio dell’Abhidharma (metafisica) e del Vinaya (etica): Frequentò, quindi, per tre anni l’Università tibetana di Varanasi, in India, dove conseguì il titolo di “Acharya” (Dottore). Successivamente vi insegnò lingua tibetana e dottrina buddhista.
Nel 1974 ottenne il primo posto nella graduatoria per il conseguimento del titolo di “Geshe Lharampa” (Professore di filosofia).
Ha ricevuto la trasmissione diretta degli insegnamenti di Lam-Rim (sentiero graduale verso l’illuminazione) da S.S. il XIV Dalai Lama, Kundun Gyelwa Rimpoche Tenzin Gyatzo, e dal tutore senior di Sua Santità, Kyabje Rimpoche, che nel 1985, su indicazione di Dagpo Rimpoche, Lo designò come Lama residente del Centro Samantabhadra di Roma.
Nel 1990 conseguì il titolo di “Gheshe Narampa” (Professore nello studio e nella pratica dei Tantra); alle Sue grandi capacità, sia nella meditazione concentrativa (samatha), che nella chiarezza interiore (vipassana), unisce doti di rara comunicativa, ed è, quindi, un Maestro prezioso.
Geshe Sonam Jangchub non ha mai limitato la Sua opera alla città di Roma, ma anzi, ha tenuto conferenze ed impartito numerosi insegnamenti in moltissime città italiane ed europee, impratichendosi sempre di più nell’insegnamento del Dharma agli occidentali.
E’ stato molte volte a Napoli, Taranto, Palermo, Bologna , Bergamo, Biella per conferire Iniziazioni, celebrare Guru Puje, consigliare i Suoi discepoli e per impartire insegnamenti. Geshe Sonam Jangchub ha fondato, inoltre, diversi altri centri di studio e pratica del Buddhismo Mahayana in Italia.