Guarda! Gli alberi del bosco sono miei parenti. E le rocce vivono di ciò che pulsa in me. L’argilla è la mia carne e la volpe è la mia pelle. Sono feroce con il tafano e dolce con l’ape. Il fiore altro non è che la fioritura del mio amore. E le acque scorrono nella melodia che sogno. Il sole è il mio fiore, appeso là sopra. Non posso morire, benché di continuo la morte tessa avanti e indietro il mio ordito. Non sono mai nato, tuttavia le nascite del mio respiro sono numerose come le onde del mare insonne.
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