Riguardando le foto fatte in Birmania nel 2012, mi è capitata questa che ti invio.
Si tratta di un raccoglitore di noci, tipo quelle di cocco, ma che vengono usate per fare il classico dolce
” taniè ” e relativo liquore; come vedi porta su con se due contenitori che gli servono per raccogliere il succo che uscirà dalle incisioni che farà sulle noci, e che non staccherà dalla cima dell’albero.
Mi ha colpito il fatto che questa persona prima di salire sull’albero sia in questa posizione, che noi occidentali diremmo preghiera, e in un certo senso concordo anch’io, ma secondo me ci sono altre chiavi di lettura.
Per prima cosa questo momento di raccoglimento lo porta in uno stato di concentrazione che gli permette di arrivare alla consapevolezza di ciò che sta per fare, che è fondamentale per eseguire bene ogni compito che la vita ci porta ad eseguire; come seconda chiave di lettura, io ci vedo il rispetto che, inconsciamente, hanno le persone in questa parte del mondo verso l’albero in questo caso, e in genere con tutte le forme di vita da cui sono circondati e con cui entrano in rapporto.
Efre