Pare che l'Uomo venga a trovarsi in un momento di importanza storica, un momento di passaggio profetizzato da antiche culture che giunsero ad identificare anche i segni con cui questa trasformazione si sarebbe attuata.
Un processo di trasformazione è già in atto. L'Era processionale in cui il Sole sorgeva nei Pesci è giunta al termine.Questo passaggio nell’Era dell’acquario è accompagnato dalla trasformazione magnetica
del nostro astro che si sta manifestando attraverso tempeste solari di strabiliante potenza. Le antiche civiltà precolombiane del Perù adoravano il Sole come dio della fertilità, così come i maya e gli egiziani legavano le vicende del nostro astro a quelle della stessa umanità.
Oggi sappiamo che il sole regola gli ormoni della fertilità nelle donne, avendo influenza sul campo magnetico terrestre
che ,a sua volta, influenza l'attività della ghiandola pituaria e dell'ipotalamo convertendo il magnetismo terrestre modulante in sostanze chimiche(ormoni) nel processo di"traduzione elettrochimica".
"Nessuna mutazione metafisica," scrive M. Houellebecq in "Le particelle elementari" ,"avviene senza prima essere stata
annunciata, preparata e agevolata da un complesso di mutazioni minori".
Mutazioni e cambiamenti che investono tutti i campi dell'Esistenza.
Il processo di trasformazione sarebbe già in atto intorno a noi, partendo proprio dal Sole.
In effetti le notizie che la NASA sta diramando sul nostro astro parlano di una stella in grande attività magnetica, caratterizzata da esplosioni coronali e sigmoidi .
A ciò si aggiunge la massima attività raggiunta dalle macchie solari, anch'esse caratterizzate da forte attività magnetica e nel pieno del loro ciclo undecennale.
Tutto ciò influenza il vento solare che porta verso il nostro pianeta particelle cariche di energia, generatrici di perturbazioni magnetiche e trasformazioni nel campo magnetico terrestre.
Campo che proprio negli ultimi anni ha subito variazioni del ciclo di pulsazione fino, in alcuni casi a scomparire del tutto, tanto da far ipotizzare, per alcuni un nuovo spostamento dei poli magnetici e dell'asse di inclinazione terrestre.
Lo sapevano forse anche i Maya quando annunciarono nel " Codice di Dresda", il più antico e completo tra i manoscritti maya esistenti, che il "Sesto Sole" (la sesta Umanità) sarebbe nato dall'eclissi totale profetizzata per il luglio 1991, puntualmente verificatasi.
I Maya erano convinti che l'ultimo periodo del Quinto Sole sarebbe stato caratterizzato da eclissi solari che avrebbero segnalato
l'inizio delle mutazioni energetiche del pianeta.
E' il segnale di un nuovo inizio, del sorgere di un nuovo ciclo magnetico e, quindi, di un' altra fase energetica che gli Indù associavano alla fine del " kali yuga".
Le scritture Sanscrite riferiscono che gli antichi in qualche modo conoscevano la Precessione degli equinozi.
Il punto, cioè in cui l'equatore celeste della Terra interseca la sua ellittica, dovuta alla rotazione lenta dell'asse della Terra intorno ad una perpendicolare all'ellittica stessa.
Questa oscillazione si muove in uno schema ovale, la cui estremità destra , sull'asse lungo l'ovale, si chiama apogeo, e punta verso il centro della galassia. La metà inferiore dell'ovale si forma quando il pianeta si dirige verso tale centro, mentre la metà superiore si forma quando il pianeta, dopo essere tornato, vi si allontana.
Per gli antichi questi erano punti cui corrispondono grandi cambiamenti , come se quando ci allontaniamo dal centro della
galassia, cominciassimo ad addormentarci e perdere coscienza, a cadere attraverso dei livelli dimensionali per poi, arrivati al
punto più in basso, risvegliarci attraverso altri livelli dimensionali, in uno schema elicoidale, aperto, essendo l'intero
sistema in movimento attraverso lo spazio. In questo processo, ci addormentiamo sempre un po' meno del ciclo precedente, svegliandoci un po' di più.
Se quindi un carattere dei tempi ultimi riposa sull'assioma " la conoscenza aumenterà", ciò può tradursi nel fatto che, trovandoci in prossimità di un cambiamento definitivo della realtà presente, tutto ciò che prima era nascosto e riservato verrà infine rivelato.
Ma più da vicino questa trasformazione, che sembra imminente e che tutti aspettiamo, in cosa ci coinvolgerà?
La "rivelazione" profetizzata dagli antichi e divenuta manifesto dei pensatori New Age come ci riguarderà?
Saranno rivelate verità galattiche? Soglie di potere inimmaginabile saranno alla nostra portata?
Magari, più semplicemente, conosceremo la verità più prossima: quella sulla reale natura di noi stessi e di chi circonda, mistero del quotidiano eppure il più inafferrabile, perché davvero il desiderio di sapere di più su noi stessi, su Chi Siamo Realmente, è il più profondo di tutti.
Forse il messaggio consegnatoci dal passato e sempre più attuale è proprio questo: che l'altissimo valore e potenziale dell'uomo si
sviluppa a pieno quando, compreso di non essere separato dagli altri e da ciò che lo circonda è consapevole dell'appartenenza al Tutto.
Oggi si ha la sensazione che stiamo per varcare una nuova soglia della storia umana. Se è pur vero che ancora tanti orrori ci rammentano l'alienazione e l'odio che spesso hanno caratterizzato la nostra storia, riusciamo a vedere riflessa la parte migliore della natura umana negli atti di coloro che continuano a credere nella pace e nella giustizia, dimostrando con amore ed eroismo l'esistenza di uno spirito superiore.
Sempre di più è sentito il richiamo irresistibile ad affiancare all'esplorazione dell'universo in espansione, compiuta dalla scienza, un' altrettanto audace e disciplinata esplorazione della nostra vita interiore. Esplorazione ancora in luce e che rivelerà nuove frontiere di creatività, nonché nuovi antidoti contro l'odio e l'alienazione e varie possibilità di trasformazione culturale che vanno oltre l'immaginabile.
Per millenni i poeti hanno immaginato epoche e luoghi in cui la gente convivesse in gioioso accordo, i filosofi hanno sognato società più giuste e gli attivisti in molti campi hanno dato corpo a questi sogni con programmi creativi volti a un cambiamento culturale.
Da sempre i sogni dell'umanità hanno espresso una vocazione, un impulso a contribuire a un ulteriore avanzamento del mondo; la natura che trascende l'ego, ovvero il Sé Superiore tutto questo lo sente come un bisogno fondamentale, avendo la profonda consapevolezza che ciò che fa' per gli altri lo fa per sé stesso.
Sono profondamente d'accordo con Neale Donald Walsch quando parla di una spinta "interna" che ci attrae gli uni verso gli altri, di una convinzione profonda del fatto che negli altri troveremo Noi Stessi, che al nostro livello più alto tutti sappiamo che Siamo Tutti Uno.
L'aspirazione alla trasformazione sociale, implicita nelle più rappresentative ed alte visioni e attività è essenziale alla vita
superiore che ha urgenza di nascere in noi.
Trasformazione che non può non investire tutti gli ambiti delle relazioni umane nella nostra epoca in cui scienza quantitativa e
tecnica lasciano sempre più spesso scontenti coloro che cercano una spiegazione di fondo dei fenomeni naturali e in cui la visione "olistica" e qualitativa prendono campo in ogni ambito della ricerca umana.
Primi segnali di questo nuovo approccio cominciano ad apparire nell'ambito della Letteratura, dell'Arte, della cinematografia, della Musica.
Ma le motivazioni psicologiche, psicanalitiche, socioeconomiche dell'umanità hanno avuto influenza anche e sopratutto sulla moda, che è davvero il primo strumento di comunicazione e interelazione tra gli individui, tanto che diventa metro per la loro misurazione.
Alla base di ogni valutazione estetica e critica di un determinato periodo storico c'è sempre la considerazione di quel particolare "gusto epocale", di cui la moda è uno dei più sensibili indicatori.
Esiste una interdipendenza forte tra la moda e gli ideali di un'epoca. La moda infatti non è creata soltanto da chi progetta un modello: il modello deve essere indossato; e chi indossa un abito, rendendolo socialmente vivo, conta nel processo di formazione della moda almeno quanto il creatore stesso.
Quello della moda è il settore che conosciamo, ed è quello in cui abbiamo scelto di esprimerci , in coerenza con quello che anche dentro di noi ma anche nella realtà che ci circonda avvertiamo come nuova esigenza, nuovo bisogno.
Influendo la mentalità collettiva sul comportamento individuale anche per quanto riguarda il portare un certo tipo di abito, è determinante l'influenza sulla moda delle ideologie sociali correnti.
Attraverso la moda noi comunichiamo chi siamo, vestirsi è scrivere la propria identità sul corpo, comporre frasi rivelative secondo una grammatica pubblica e decifrabile anche se mobile e a volte ambigua, dove le regole possono essere differenti secondo le mutate tendenze e le circostanze sociali.
Le scelte stilistiche attuate, oltre che dal gusto sono state determinate guardando all' "abito da indossare" nel suo valore semiotico, di significante come lo definisce Roland Barthes.
Il progetto punta la sua attenzione sul tema della stampa attraverso l'impiego delle tecniche e dei colori; il supporto mediatico è esso stesso un emblema:la t-shirt militare nel gesto concettuale "rovesciata" a manifestare l'intenzione di volerne ribaltare il valore semantico convenzionale e farne veicolo di comunicazione di Volontà di Pace ed Unione.
Mancando nella comunicazione attraverso gli abiti una teoria comunicativa sufficientemente compatta da essere coerente ed universale, per esprimere la consapevolezza della nostra appartenenza al Tutto abbiamo scelto di farlo attraverso dei caratteri che comunicassero su più livelli e che attraversando tutte le religioni e le epoche avessero valenza universale :il linguaggio dei Simboli e della Geometria Sacra.
Scelta sì ragionata ma soprattutto guidata dalla percezione di ciò che a nostro gusto comunicasse armonia e bellezza. In tal senso affermava Renè Guenon che "qualsiasi cosa, poiché discende essenzialmente da un principio metafisico dal quale ricava tutta la sua realtà, traduce o esprime tale principio alla sua maniera e secondo il suo ordine di esistenza, per modo che, da un ordine all'altro, tutte le cose si concatenano e corrispondono per concorrere all'armonia universale e tonale, la quale è, nella molteplicità della manifestazione, in un certo modo, un riflesso della stessa unità principale. Dunque l'identità dei Simboli presuppone l'identicità delle credenze primordiali.
Comunicare significa essenzialmente scambiarsi simboli, sulla base di una comune accettazione del senso affidato a ciascun simbolo; eppure alcuni simboli hanno evidenza di per sé, cioè per la loro stessa struttura comportano un significato immediatamente comprensibile.
Secondo uno studio pubblicato su "Science" dell'aprile 1999 grazie alla ricerca di un team scientifico francese, l'INSERM, il cervello interpreta tutta la realtà, numeri compresi sotto forma di simboli.
Ciò vuol dire che il simbolo si presenta alla mente dell'osservatore già ricco del suo significato prima ancora che la mente possa elaborarlo; questo accade ogni momento con la realtà che osserviamo e percepiamo, per cui il simbolo, sebbene non compreso
razionalmente, arriva direttamente al cervello interagendo con la mente .
Lo scienziato svizzero Hans Jenny(1904-1972), dal 1967 ha iniziato a pubblicare una serie di lavori dedicati all'influenza del suono sulla materia, utilizzando materiali eterogenei quali acqua, gesso, petrolio, sabbia etc..
Tali materiali distesi su una superficie sono stati sottoposti a una serie di vibrazioni acustiche e hanno risposto a tali sollecitazioni orientandosi secondo determinati schemi geometrici.
Un esperimento che dimostra come la definizione greca di geometria quale musica solidificata abbia trovato , a distanza di due millenni dalla sua formulazione, un preciso riscontro sperimentale.
Sollecitando opportunamente i suddetti materiali fluidi, questi assumono alcune forme che si riscontrano in natura sia nel acrocosmo che nel microcosmo: così la forma dell'ameba in movimento risulta sorprendentemente simile alla spirale galattica.
Gli esperimenti di Hans Jenny ci consentono di operare un importantissimo passaggio, che può ben essere espresso in termini estremo-orientali, come la concretizzazione del MANTRA( Suono Sacro) in uno YANTRA (forma geometrica che costituisce la griglia nella quale si fissa una Figura Sacra).
Il suono creativo è così in grado, per mezzo della realtà vibratoria, di configurarsi geometricamente e tali forme geometriche esprimono le linee guida dell'arte Sacra ed ancora di più del linguaggio Sacro.
Nella Lingua Ebraica ,che secondo Renè Guènon delle lingue liturgiche occidentali è l'unica configurabile come Sacra , la forma stessa delle lettere non è altro che l'esteriorizzazione del suono stesso, come evidenziato in sede sperimentale dove la superficie d'acqua , percorsa dal suono delle sillabe mistiche, si conforma al modello grafico con le quali le stesse sono tracciate.
La parola "simbolo" deriva dal greco "sun-ballo" che significa unione di due livelli. L'unione a cui si riferisce la parola "simbolo" è riferita ai valori di cui il simbolo è portatore, quello immediatamente percettibile dai sensi umani e quello astratto, subliminale.
Il simbolo è portatore di una polivalenza di significati e di interpretazioni la cui conoscenza, poteva essere trasmessa solo agli iniziati e veniva consegnata, nella Tradizione, da maestro a discepolo.
Le rune che nell'antica mitologia germanica rivestono l'aspetto di un alfabeto segnico, sono essenzialmente dei simboli dal carattere spiccatamente geometrico e dai contenuti metafisici, i cui significati erano conoscibili solo a pochi iniziati, che trasmettevano a generazioni successive il loro sapere.
La parola runa(etimologicamente mistero e/o segreto) esprime difatti simbolicamente il contenuto sacrale del segno grafico che, in quanto pregno di un'arcana potenza, è capace di evocazione e di azione sulle cose.
Tale contenuto è protetto dal sigillo, quindi non può essere palesato ma solo tramandato.
L'idea di " sussurrare all'orecchio", implicita nella parola, rimanda a un contesto originario sacerdotale e iniziatico nel quale il segno grafico della scrittura non era usato unicamente per i suoi valori fonetici ma come espressione simbolica di categorie del sacro.
Nelle antiche scuole di Misteri, il Maestro di Cerimonie tracciava proprio al centro del tempio un glifo che aveva lo scopo di
richiamare un'intelligenza energetica o Archetipo.
Nella magia pratica l'adepto che compisse una determinata operazione avrebbe come strumento magico un oggetto assegnato alla forza reale agente nella sfera di tale operazione, con tale oggetto traccerebbe i segni e su di esso concentrerebbe la forza chiamata giù dall'invocazione.
Ma sul suo petto ci sarebbe il sigillo dell' Elemento e questo sarebbe riconosciuto come rappresentante il fattore spirituale dell'operazione.
La comprensione del significato di questo simbolo, come distinto dal suo strumento magico, distingue l'adepto dallo stregone.
Traslando il concetto nell'ambito del quotidiano possiamo dire che l'indossare in maniera "consapevole" un certo simbolo è per noi scegliere il messaggio che vogliamo dare ed il "feed-back" che ne potremmo ricevere, assumere consciamente un determinato
atteggiamento verso quella parte di noi che intendiamo sperimentare e rivelare.
Come per gli elementi che compongono la musica, con cui presenta grandi affinità , la Geometria è materia rivelata, un'illuminante, inconfutabile ombra della Realtà e allo stesso tempo un mito della creazione in sè stessa.
I Numeri, la Musica,la Geometria e la Cosmologia costituiscono le quattro grandi Arti Liberali del mondo antico.
Si tratta di semplici linguaggi universali, importanti adesso quanto in passato e ancora riscontrabili in tutte le scienze e le culture conosciute, che li accettano all'unanimità.
Le sacre leggi della geometria e dei numeri, uscendo dalle astrazioni matematiche, ci parlano d'antiche ed eterne verità filosofiche, ponendosi a fondamento della nostra realtà, trovando espressione persino nelle pagine della Bibbia e nelle tradizioni mistico-religiose di tutto il mondo.
Templi, cattedrali, piramidi ed altre antiche costruzioni sono state erette in accordo con tali leggi.
La vita stessa e l'intero universo, con le sue stelle e i suoi pianeti, ne sono una rappresentazione.
Aristotele in "Metafisica"scrisse :“Sbagliano coloro che accusano le matematiche di nulla dire sul bello e sul bene”.
Esse ne parlano invece e dimostrano con la massima precisione in che cosa bello e bene consistano.
Massime forme del bene sono ordine, commensurabilità, delimitazione; e proprio dalle relazioni istitutive di queste forme le scienze matematiche più di tutte, danno dimostrazione."
Pitagora era convinto che la Geometria Sacra e il suo studio fossero della massima importanza, in quanto capaci di comunicare come lavora Dio, chiaramente inteso come "forza coesiva dell'universo".
Scriveva Platone nella "Repubblica" che:“La Geometria correttamente intesa è la conoscenza dell’eterno” e Plutarco gli attribuisce la frase “Dio geometrizza sempre”.(21) Del resto Giordano Bruno mise tre tavole geometriche in un suo testo “Articoli et sexaginta” che dovevano racchiudere l’intero sapere circa la realtà, espresso in forma geometrica.
Le figure principali di questa Geometria, quadrato, cerchio e triangolo possiedono alto valore simbolico,in quanto rappresentano le forme base degli archetipi usati dai primi iniziati dell'antichità sino agli alchimisti rinascimentali e oltre, come simboli dei legami tra Cielo e Terra, tra Spirito e Materia.
Simboli utilizzati poi per applicare la costruzione dei templi dell'antichità a luoghi carichi di energia mediante codici matematici fissi relazionati a principi universali. Questo tipo di applicazione simbolica ebbe segreto seguito nell'ordine dei monaci-cavalieri, i Templari.
Gran parte del loro Stato Maggiore tornò in Europa dalla Terra Santa carico di nuove conoscenze legate alla Geometria Sacra, custodite sino ad allora dalle maestranze musulmane, facendo erigere dalle maestranze di scalpellini, istruite allo studio di quei codici matematici e sacri, le cattedrali dedicate poi a Nostra Signora(Notre Dame).
Dando valore pratico alla simbologia degli antichi essi ne riconoscevano il merito di avervi codificato la loro conoscenza delle Leggi Universali.
Fiotti di luce colorata, segno della varietà e molteplicità dell'universo, rischiaravano l'interno delle cattedrali ,allegoria
pietrificata della concezione medievale,ma ancor di più templare, del rapporto fra tenebre, luce e colori.
Il tempio era costruito come immagine cosmica dell'universo e riproduceva, nell'ordine costruttivo, l'attività creatrice di Dio: il fedele era condotto dal buio delle navate verso la luce della rivelazione divina lungo l'asse Occidente-Oriente e concludeva il percorso mistico all'altare, completamente illuminato.
I COLORI
Sappiamo che l'abito esprime l'individuo che lo indossa e la società a cui appartiene.
I motivi delle sue variazioni cromatiche si spiegano attraverso una complessità di eventi che spesso si intrecciano tra loro, così che possiamo arrivare a leggere la storia degli influssi commerciali, delle egemonie di potere, ma anche delle concezioni filosofiche, artistiche e sociali che li hanno sottesi, nei mutamenti avvenuti.
Nel colore e nella qualità della veste si innestano ,nel corso della sua evoluzione, in modo articolato e complesso valori simbolici, estetici e culturali; la predominanza quantitativa e qualitativa delle singole tinte, o di particolari qualità tonali, messa in relazione ai diversi contesti storici e culturali mostra, nel variare della sensibilità cromatica, le aspirazioni e gli orientamenti della società che lo ha prodotto.
Scriveva Tommaso campanella , nel 1621 che "I colori, de'quali si diletta ogni secolo e nazione,mostrano i costumi di quella".
In coerenza con quanto considerato sino ad ora non possiamo prescindere, in una ottica di consapevolezza, da un uso conscio dei colori.
Nell'opuscolo "Color dynamics for the home[Dinamica dei colori per la casa]", la società Pittsburgh Plate Glass fornisce le seguenti informazioni generali sull'utilizzazione dell'energia dello spettro visibile:"il colore, sotto forma di luce, fa parte dello spettro elettromagnetico. La luce è una della sue componenti; le altre sono i raggi cosmici,i raggi gamma, i raggi X, i raggi ultravioletti, gli infrarossi, i raggi della radio e della televisione: tutti,compresa la luce possiedono energia.
Le variazioni del numero di impatti sull'occhio influiscono sull'attività muscolare, mentale e nervosa.
…Da tempo i medici si sono accorti che si possono usare i colori per il loro effetto stimolante o depressivo.
Alcuni colori aiutano a rilassarsi, mettono di buon umore; altri stimolano e invigoriscono; altri ancora irritano e provocano disturbi fisici.
Senza dimenticare l'altissimo valore simbolico che i colori hanno sempre avuto, mantenendo una profonda coerenza di significati attraverso epoche e culture.
I colori ebbero lo stesso significato presso i popoli della remota antichità, in concordanza con una comune origine.
Secondo Frèdèric Portal, man mano che la Storia procede e si allontana dal suo principio, ci si dimentica il significato dei colori, mentre, all'origine della scrittura, era il primo mezzo per trasmettere il pensiero e conservarne memoria.
La lingua profana dei colori ( il senso comunemente accordatogli) è una degradazione della lingua divina e della lingua sacra.
Così, in Europa, si giunge alle vetrate gotiche che si rivolgono in un tempo al volgo, redimendolo attraverso l'estasi estetica dell'allegoria di luce e colori, e contemporaneamente alludono alle credenze mistiche patrimonio degli iniziati.
CADUCEO
Il Caduceo, o bastone alato del dio greco Hermes, è uno dei simboli più antichi della storia dell'umanità, comune a civiltà diverse.
La sua immagine è stata rinvenuta, oltre che nei templi greco-romani,su tavolette indiane dell'antica civiltà vedica e altrove.
Questo simbolo veniva rappresentato sui monumenti egiziani costruiti prima di Osiride: Astronomicamente la testa dei due serpenti rappresentavano i punti dell'ellittica in cui il Sole e la Luna si incontrano; metafisicamente rappresentava la discesa della materia primordiale nella materia grossolana; fisiologicamente rappresentava le correnti vitali che scorrono nel corpo umano.
Il Maiocchi, in uno studio di medicina preistorica, afferma che rappresenta il serpente ed è una bacchetta magica che presso i popoli primitivi veniva usata dagli sciamani per espellere dal corpo dei malati gli spiriti maligni.
Avrebbe un carattere fallico, simbolo della vita e del rinnovamento e sembrerebbe preludere al caduceo di Asclepio che guarisce col tocco.
Nelle raffigurazioni greco-romane i due serpenti raffigurano le polarità del bene e del male tenute in equilibrio dalla bacchetta del dio che ne controlla le forze.
Sono le correnti cosmiche ,riferite sia all'universo che all'uomo nella complessità del suo organismo( macro- e micro-cosmo),che simboleggiano il primato dell'intelligenza che si pone al Di sopra della materia .
Riscontri dei significati ancestrali del Caduceo si trovano nell' iconografia cinese dei draghi alati, simboli di fortuna e benessere; nella leggenda azteca del dio Quetzalcoatl che rinasce in forma di serpente piumato; nella filosofia indiana dove è associato all'albero della vita e nell'esoterismo buddista che accomuna il sacro bastone all'asse della terra.
L'insegnamento tantrico pone il simbolo in relazione sia dell'universo sia del corpo umano: i due serpenti rappresentano la forza primordiale Kundalini che si leva dal fondo della schiena per innalzarsi su per la spina dorsale attraverso i sette chakra, sino alla fontanella del cranio, sede dell'energia pura da cui scaturisce lo spirito evolutivo dell'uomo.
Il Caduceo indica anche il potere di conciliare tra loro gli opposti, creando armonia tra elementi diversi come l'acqua, il fuoco, la terra e l’aria.
Ricorre, per questo, spesso in Alchimia , quale indicazione della sintesi tra Zolfo e Mercurio, oltre che nella Farmacopea e della guarigione fisica.
Riferito all' universo, indica la potestà di dominare il caos e mettere ordine, creando armonia tra le tendenze ruotanti intorno all'asse del mondo.
Riferito al corpo umano, indica il potere taumaturgico di colui che è in grado di portare armonia in un organismo malato.
In senso lato simboleggia l'enigma della complessità umana e delle sue infinite possibilità di sviluppo, veicolo emblematico di un ancestrale messaggio di liberazione.
Sigillo
L'archetipo esoterico del sigillo di Salomone o Esagramma è formato da due triangoli opposti e sovrapposti.
Il triangolo con la punta verso l'alto simboleggia il principio maschile, mentre quello con la punta verso il basso, il principio femminile.
Uniti nell'Esagramma formano il principio divino, il perfetto equilibrio,l'androginia.
Portato nella tridimensionalità e nella Geometria Sacra i triangoli divengono tetraedri, formando la "Stella Tetraedrica", derivata dal Cubo di Metratron. Simbolicamente il tetraedro rappresenta la legge più nascosta del mondo materiale, cioè la relazione tra due metà complementari che insieme formano un'unità in perfetta armonia ed equilibrio.
Nella Creazione queste metà sono le due leggi opposte dello spirito e della materia.
Per inciso la vita sulla Terra si basa sul Carbonio la cui struttura molecolare più nota ha proprio forma di tetraedro.
La stessa stella a sei punte maggiormente conosciuta come "Sigillo di Salomone" è in realtà patrimonio di moltissime antiche culture a matrice religioso-spirituale.
Se ne trova traccia nella cultura alchemica occidentale,induista e tibetana, dove rappresenta il quarto "chakra",corrispondente al cuore e alla realizzazione, o ancora nella cultura musulmana, all'interno delle moschee.
Il triangolo con la punta rivolta verso l'alto è indirizzato verso il Cielo, è l'elemento "Fuoco" legato alla perfezione della polarità maschile.
Il triangolo con la punta rivolta verso il basso è indirizzato verso la Terra ,ed è assimilabile ad una coppa, a una grotta e/o a un utero e pertanto, indubbiamente femminile.
Nel tantrismo induista viene indicato come "yoni", la forza femminile.
La loro intersezione nel Sigillo di Salomone è ,quindi, l'unificazione delle due energie perfezionate di maschile e femminile a formare la Stella dell'Androgino Spirituale. Questo il motivo per cui le corporazioni muratorie fecero uso di questa geometria nei rosoni delle cattedrali gotiche di Francia. La stella appare inscritta nel fiore di Loto da cui,secondo la tradizione buddista , nasce il Budda, espressione meravigliosa dell'Uomo divinizzatosi attraverso la forza dell'eros.
Angelo
In tale glifo sono leggibili vari simboli, uno di essi è sicuramente l'Occhio di Dio. Questo tipo di simbologia si perde nella notte dei tempi, ed è rappresentazione della "presenza divina" tra gli uomini.
Come tale è riscontrabile nell'antico Egitto, come nome dello stesso Osiride( OS-IRIS= dai molti occhi), oppure nell' "Occhio di Ra" e ancora con l'"udjat" o Occhio di Horus, il figlio divino, il Sole incarnato. Con l'appellativo di "Colui dai molti occhi" venivano indicati anche i Vigilanti o "nephilim" della Bibbia.
Il "Terzo Occhio" è portatore di saggezza, onniscienza e perfezione.
Gli occhi di Dio sono spesso posti al di sopra delle pagode sacre induiste e degli "stupa" buddisti.
Secondo la Tradizione, chi si perfeziona grazie all'alchimia e alla Scienza Sacra viene chiamato "Colui dai molti occhi" o paragonato ad un Ercole, anch'egli raffigurato nei vasi greci con gli occhi su tutto il corpo, così come nelle immagini dei trattati alchemici rinascimentali.
Ma ancora possiamo leggerci i "rotorilievi" di Marchel Duchamp, l'artista alchimista della prima metà del `900 che vi schematizzò il concetto di "rotazione evolutiva" descritto da J.d.Mylius ne"Philosophia Reformata" del 1622, in cui si esprimeva il concetto secondo cui i due poli creatori dell'Uomo, Cielo e Terra sono in perenne rotazione susseguenziale, e devono unirsi per divenire " una nuova Terra ed un nuovo Cielo" e creare la Gerusalemme Celeste, che altro non è che il "Figlio dell'Uomo". Questo movimento circolare di creazione è rimarcato dal simbolo nella sua somiglianza con una figura alata stilizzata, un angelo. Secondo l' "Avesta", testo sacro della tradizione zoroastriana, la struttura suprema del mondo spirituale si compone di una eptade angelica divina identificata in sette figure che circondano l'Entità Suprema.
I sette, tutti assieme, generano le creature secondo un atto liturgico, celebrando cioè la "Liturgia Celeste", un luminoso atto creativo che dà luogo a un complesso sistema della Realtà.
Le figure angeliche si assumono il compito di vigilare su quanto creato attraverso loro e così riconosciamo i componenti dell'eptade attraverso le competenze che ciascuno riveste.
Secondo tale tradizione angelica queste " relazioni" ci indicano come e quando incontrare, attraverso il rito, le potenze di luce da cui proviene un determinato settore della realtà ed a cui è affidata la provvidenza specificata, cooperando alla salvezza di quella regione creaturale.
SPIRALE
La sagoma del simbolo richiama quella delle galassie a spirale, dei lontani oggetti cosmici e più in generale dell'idea di Movimento e di Crescita.
I diametri delle circonferenze che la compongono sono in rapporto matematico costante tra loro, così come i segmenti di
lavoro su cui si sviluppano i singoli bracci della spirale.
Tutta la composizione è basata sulla Proporzione Aurea, la cui importanza sta nel fatto che essa è alla base di ogni struttura organica conosciuta, animale e vegetale.
Platone nel "Timeo" definì la Sezione Aurea come la chiave della Fisica del cosmo.
In natura è possibile trovare forme di base e strutture complesse che, partendo dalle minuscole particelle sino ai grandi ammassi stellari presentano le medesime conformazioni.
Il valore della Sezione Aurea era conosciuto perfettamente dagli antichi che la inglobarono nella Grande Piramide e in tutto il progetto di Giza, oltre che nel Tempio di Salomone, ad esempio.
Questa proporzione venne riscoperta da Leonardo Fibonacci, matematico del XIII secolo, che si accorse che una sequenza di numeri interi, nei quali ogni singolo valore è il risultato della somma degli ultimi due, si esplicava in un diagramma che assumeva la forma di una spirale.
Fibonacci scoprì che dividendo ogni fattore per il successivo, si otteneva proprio il valore della Sezione Aurea.
ARMONIE
Il tema della composizione è quello di sviluppare il concetto armonico contenuto nella Spirale nello schema infinito dei frattali, modelli matematici il cui aspetto globale è identico alla sua particella più infinitesimale.
I frattali sono in grado di spiegare come si generano le forme in natura, secondo rapporti aurei che si ripetono all'infinito. Dai micro-sistemi atomici e subatomici ai macrosistemi universali, tutti rappresentano rapporti identici, come se l'impronta fosse la medesima.
Rappresentano il modello matematico su cui si struttura la Natura, portandoci a ri-unificare le diverse componenti in un'unica armonia partendo da ciò che è frammentato, grazie ad un principio unificatore.
Questo aspetto della creazione suggerisce che, in qualsiasi forma tale impulso generatore si esplichi, esso tende a manifestarsi in base agli stessi principi, nell' esteriore come nell'interiore, nel piccolo come nel grande (30)"come in basso così in alto" e dunque come affermavano i saggi dell'antichità che "Tutto è Uno".