I tuoi sogni ti dicono le cose che non posso dirti
Ogni corda è il filo del tappeto della tua musica
Musiche celestiali… Le sentivo mentre raccontavi il sogno
Stai creando la tua dimensione
UN TEMPO C’ERANO I BARDI
Bardo oramai significa giullare, poeta prezzolato, ma le origini dei bardi non sono certo queste.
Presso i britanni, gli aquitani e tutte le varie etnie sconfitte da Giulio Cesare, i bardi erano personalità importanti.
Erano cantori raminghi, giullari sì ma dotti, poiché narravano gesta e leggende di cose realmente accadute, ingigantendole.
Il bardo era dunque un latore di notizie, il cui compito fondamentale era informare, raccontare cosa stesse succedendo in terre lontanissime e irraggiungibili per chi ascoltava.
C’era una superstizione sui bardi:
“grossa sfortuna portava non ospitare un bardo; rifiutare acqua e cibo ad un bardo in viaggio, che bussasse alla porta, avrebbe assicurato grandi sventure”.
I bardi erano soliti fermarsi anche presso le osterie, senza alcuna pretesa; spettava al buon cuore dell’oste dare una stanza per la notte in cambio dei lieti racconti del bardo.
La stessa accoglienza veniva offerta anche nei castelli dei lord.
Il bardo finisce in pianta stabile presso la corte di un sire. Il bardo finiva con l’essere anche un consigliere del lord, che, non potendo viaggiare, trovava sempre utili l’esperienza e le conoscenze di un bardo errante.