Nel XII secolo, nei castelli a sudovest della Francia, fiorì una civiltà fondata sulla centralità della donna, vista come portatrice di amore, gentilezza e sapienza, celebrata dal canto dei trovatori, che riconobbero in lei il vero motore della vita e della conoscenza. L’espressione amor nova, fin’amor – femminile in lingua d’oc – significò, per questi grandi poeti e musicisti, l’amore che fa rinascere a nuova vita. Eleonora d’Aquitania, due volte regina, favorì la diffusione della “rinascenza cortese”. La figlia, Maria di Champagne, fece scrivere un codice, il De amore, affinché il cavaliere imparasse ad avvicinare la dama secondo le prescrizioni e i riti di un graduale percorso formativo. Fu così che nacque una vera e propria “scienza dell’amore”, che, per la prima volta nella storia occidentale, fondava il dialogo tra l’uomo e la donna sulla parità, il reciproco rispetto, la conoscenza di sé.
L’enigma d’amore nell’occidente medievale
(Edizioni La Lepre, Roma 2017)
di Annarosa Mattei.