Nessuno sforzo particolare è necessario per realizzare il Sé. Tutti gli sforzi sono intesi a eliminare l’oscuramento della Verità nel momento.
Una signora porta una collana attorno al collo. Lo dimentica, s’immagina che l’ha smarrita e impulsivamente la cerca qui, là ed in ogni luogo. Non trovandola chiede agli amici se per caso l’hanno trovata, finché un amico gentile punta il dito verso il collo di lei e le consiglia di toccare la collana che ha attorno al collo. Colei che cercava, esegue il consiglio dell’amico ed è felice di aver ritrovato la propria collana.
In seguito, quando incontra altri amici, essi s’informano se ha potuto ritrovare la sua collana. Essa risponde loro di sì, come se effettivamente l’avesse smarrita e poi ritrovata. La sua felicità per averla riscoperta attorno al proprio collo è la stessa di quella che uno prova quando recupera un oggetto perduto.
In realtà non l’aveva mai smarrito né ritrovato. Eppure era infelice un tempo e poi di nuovo felice.
Lo stesso dicasi per la Realizzazione del Sé.
Traduzione di Isabella di Soragna