Notiamo,sempre più’ spesso , che il termine “karma” sta entrando nel linguaggio quotidiano. Qualche volta impropriamente, qualche volta ingenuamente, un po’per moda, o per colpire l’attenzione, o addirittura per abitudine.
Attualmente, quasi tutti, hanno una conoscenza , chi più’ superficiale chi un po’ più’ approfondita ,del significato di questo parola di lontanissime origini , ma alla maggior parte sfugge quello che davvero può rappresentare una sua vera ed approfondita comprensione ed il conseguente cambiamento di pensiero ed atteggiamento che può nascere da una sua accettazione durante il percorso di vita di ogni essere umano.
“karma” deriva dal sanscrito e significa “azione”. Azione come sinonimo di attività sia di azione fisica ( correre…lavorare…costruire qualcosa…ecc…) o anche mentale ( pensare……..desiderare…..amare…invidiare….) .
Ogni azione produce un effetto. L ‘abbiamo imparato dalla scienza, il terzo principio della dinamica ci insegna che ad ogni azione corrisponde sempre una reazione, che non e’ altro che un’altra azione che, a sua volta, produrrà altre azioni …..e cosi’ via……..
Se le azioni sono positive e meritevoli produrranno buoni effetti, altrimenti, al contrario , cattive conseguenze.Anche molto lontane nel tempo.
Nel bhuddismo non esiste una sola vita, ma innumerevoli vite il cui svilupparsi e’ frutto delle vite passate e preparatorio ( eventualmente…) di quelle future se non si riesce a spezzare la catena del “samsara”che significa continuo movimento, continuo flusso del divenire, fino al momento in cui l’essere non esaurisce il suo “karma” .
Ogni nostro quotidiano comportamento, anche il più apparentemente insignificante , matura dei semi , i quali, anche da una vita all’altra, si ingrandiscono e maturano i relativi frutti, che verranno magari raccolti molto tempo dopo ( anche in una vita successiva……) senza averne reale consapevolezza.
Nessuno di noi e’ uguale ad un altro. Apparentemente la vita ( come la vediamo nella nostra dimensione) riserva grandi ingiustizie. Ad alcuni pare offrire il meglio, con facilità’ e rapidità, ad altri sembra riservare solo dolori, prove ardue ed attese interminabili. Chi crede nel karma comprende che questo e’ il naturale ciclo degli eventi, di colpe e meriti che ognuno di noi ha acquisito durante il suo continuo divenire incessante, da una vita all’altra, con il proprio serbatoio di semi da esaurire che non perdono mai la loro potenzialità.
Il karma e’ una legge naturale, imprescrivibile ed assoluta che non mostra riguardo per nessuno . Non premia, non punisce, semplicemente si manifesta.
Se , ad esempio,noi mettiamo una mano sul fuoco e questo ci brucia, la scottatura non e’ un castigo, ma un naturale effetto della nostra azione.
E questo vale anche per i pensieri e gli atteggiamenti mentali. Se questi sono positivi ne avremmo merito , al contrario ne patiremo. Noi ora siamo quello che abbiamo prodotto in passato , ma siamo liberi , con il nostro attuale agire, di migliorare il nostro karma e di spezzare il ciclo incessante delle rinascite. Ci aiuta in questo non facile obiettivo la meditazione che ci avvicina a raggiungere il giusto atteggiamento mentale per considerare ogni aspetto del nostro vivere come puramente illusorio, impermalente e vacuo. Il comprendere il concetto di vacuità’ e’ lo strumento per spezzare in modo definitivo la corrente karmica.
Il riconoscere ogni accadimento o fenomeno come illusorio ed impermalente ,il comprendere come nulla sia statico ma bensi’ in continuo movimento e trasformazione e che nulla dura per sempre aiuta a non opporre resistenza agli eventi della nostra vita o persistere nell’attaccamento illusorio delle cose i. Se ci succede qualcosa di brutto e lo accogliamo senza rancore ma con la rassegnazione consapevole che stiamo espiando dei vecchi debiti questo contribuirà’ a farci avanzare verso il nostro percorso di liberazione. E poi tutto e’ transitorio, un dolore potrebbe esaurisi ed aprire la strada a future gioie, un povero potrebbe diventare ricco, un malato guarire, un sano ammalarsi…….nulla e’ immutabile.
Ma non siamo soli in questo, ogni altro essere ha un diverso percorso ma deve comunque sottostare alla stessa legge karmica. Ogni incontro, ogni interazione con gli altri esseri, non e’ mai casuale ma prodotta dal nostro karma passato e dal karma passato degli altri che interagiscono con noi. La compassione, il riconoscere gli altri non come entità isolate ma come parte di un tutto al quale anche noi apparteniamo e’ di aiuto nell’acquisire ricompense karmiche o per rendere piu’ lieve il nostro debito. Se alla fine della nostra vita attuale saremo riusciti a cancellare totalmente il nostro debito non ci reincarneremo ed avremmo esaurito la nostra corrente karmica responsabile dell’incessante divenire. Altrimenti una nuova vita ci attende. Mai casuale, ma risultante da quanto prodotto fino a quel momento. Nulla di più’ nulla d meno.
Possiamo rinascere donne o uomini, piu’ ricchi o piu’ poveri, in una zona sicura o in un luogo molto pericoloso. Tutto, perfino come saremo fisicamente, i genitori che avremo, i pregi, i difetti, il nostro futuro
“io “sara’ perfettamente amalgamato dal nostro vecchio karma. Potremmo anche rinascere come animali ( se ad esempio nella vita passata siamo stati schiavi dell’ignoranza) o come asura ( se siamo stati orgogliosi..)ecc.
Il bhudismo riconosce sei mondi di reincarnazione: inferno, preta, animali, umani, asura deva.
Ogni mondo nel quale si arrivera’ ad appartenere e’ la destinazione del viaggio che ci siamo creati.
Esistono, infine, due differenziazioni del karma. Il karma propulsivo ed il karma completante. Il karma propulsivo e’ la forza che ci spinge a rinascere ed il karma completante riguarda gli aspetti dell’attuale vita. Possono anche essere diversi.
Ad esempio una persona che soffre di una grave malattia e per questo conduce una difficile esistenza ha un buon karma propulsivo ( si e’ incarnato in un essere umano che e’ la miglior possibilità’ per spezzare il ciclo delle vite) ma ha un cattivo karma completante perche si trova a dover gestire una situazione di sofferenza. Invece , al contrario, un cane che vive in una spendida dimora circondato da affetto e tenerezza e’ frutto di un cattivo karma propulsivo che ha spinto a reincarnarsi in un animale, mondo inferiore all’umano, ma un buon karma completante in quanto vive in una situazione di positività.
Quindi, per concludere, spesso dovremmo fermarci a pensare a quanto possano essere inutili ed inconcludenti tante resistenze che opponiamo al nostro vivere. Noi siamo i peggiori nemici di noi stessi perchè’ quanto ci succede e’ solo esclusivamente causato da noi. Dal nostro passato. Siamo il prodotto di cio’ che abbiamo fatto e saremo il risultato di ciò’ che facciamo.
Mi piace pensare alla vita come ad un’allegoria di una partita a scacchi.
I pezzi siamo noi a muoverli, interagendo con i pezzi dell’avversario, ogni schema nuovo di gioco e’ prodotto dai vecchi movimenti, condizionati a loro volta dai vecchi movimenti dell’altro giocatore ( il debito karmico), sta a noi riconoscere sempre quale sia il miglior movimento per raggiungere lo scopo finale del gioco, sapendo che ogni errore ci puo’ costare caro e farci ritardare o retrocedere nell’obiettivo.
Se saremo bravi il re avversario verrà abbattuto ed avremo dato il “matto” al nostro karma.
Quindi…Buon karma a tutti.