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Le driadi (o adriade) sono figure della mitologia greca.
In origine le driadi erano propriamente le ninfe delle querce, come rivela il loro nome (dryas, quercia) anche se in seguito il termine è stato utilizzato per indicare tutte le ninfe degli alberi in generale[1].
Le driadi erano ninfe che vivevano nei boschi e ne incarnavano la forza e il rigoglio vegetativo. A differenza delle amadriadi, non facevano corpo con gli alberi, né morivano con essi, ma potevano muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali. Venivano raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di arabesco che imitava un tronco d’albero.
La parte superiore evidenziava invece una certa bellezza e solarità.
In letteratura
«Uscite dà vostri alberi, o pietose Amadriadi, sollicite conservatrici di quelli, e parate un poco mente al fiero supplicio che le mie mani testé mi apparecchiano. E voi, o Driadi, formosissime donzelle de le alte selve, le quali non una volta ma mille hanno i nostri pastori a prima sera vedute in cerchio danzare all’ombra de le fredde noci, con lì capelli biondissimi e lunghi pendenti dietro le bianche spalle, fate, vi prego, se non sète insieme con la mia poco stabile fortuna mutate, che la mia morte fra queste ombre non si taccia, ma sempre si estenda più di giorno in giorno ne li futuri secoli, acciò che quel tempo il quale da la vita si manca, a la fama si supplisca. »
(Iacopo Sannazaro, Arcadia)
«Lo spirito silenzioso che abita nella penombra dei boschi e che si avventura non visto tra i campi aperti, gli era apparso improvvisamente come una driade»
(Oscar Wilde, Il Ritratto di Dorian Gray)
Altre entità arboree
Le ninfe del frassino sono state differenziate col nome di Meliadi[1], mentre le ninfe associate al melo erano le Epimelidi; quelle a protezione del noce era indicate inizialmente come “Cariatidi” (da cui prese nome l’elemento architettonico della cariatide, la scultura utilizzata come colonna che rappresenta una figura femminile) [1].
Nomi
Alcuni nomi conosciuti di singole driadi sono:
Atlanteia e Phoebe, due delle molte mogli e concubine di Danao[2]
Chrysopeleia[3]
Driope[4] [5]
Erato (driade) – sacerdotessa e profetessa del dio Pan[6]
Euridice (ninfa), l’amata del cantore Orfeo
Phigalia[7]
Pitis[8] [9]
Tithorea[10]
“La Dernière dryade” di Gabriel Guay.
Curiosità
A Milano, intorno al 1885, nel Parco di divertimenti Tivoli a Porta Tenaglia, si potevano ammirare, per 10 centesimi di lira, le “Adriade viventi dell’Equatore” (probabilmente ragazze deformi sfruttate dai proprietari come scherzi di natura, confidando nell’ignoranza della popolazione dell’epoca) [11].
Nel Terzo movimento della sua Terza Sinfonia, il compositore tedesco Joachim Raff descrive le Driadi mentre danzano.
Note
^ a b c Graves, ch. 86.2; p. 289
^ Biblioteca (Pseudo-Apollodoro) 2. 1. 5
^ Giovanni Tzetzes su Licofrone, 480
^ Ovidio, Metamorphoses 9.330 ff
^ Antonino Liberale, Metamorphoses 32
^ Pausania il Periegeta, Description of Greece, 8. 4. 2
^ Pausania, Description of Greece 8. 39. 3
^ Sesto Properzio, Elegie (Properzio) 1. 18
^ Nonno di Panopoli, Dionysiaca 2. 92 ff :
^ Pausania, Description of Greece 10. 32. 9
^ Carlo Castellaneta, Storia di Milano, pag. 96
Bibliografia
Robert Graves, Miti Greci (1955)
Karl Kerenyi, Die Mythologie der Griechen, 1963, (trad. it. Gli dei e gli eroi della Grecia), Milano, Mondadori, 1989
Walter Burkert, Religione Greca (1985)
Fernando Palazzi, Giuseppe Ghedini, Piccolo dizionario di mitologia e antichità classiche, 15ª ed. Milano, Arnoldo Mondadori [agosto 1924], luglio 1940.
Voci correlate
Caissa – personaggio letterario rappresentata come driade, divinità protettrice del gioco degli scacchi.
Kodama (spirito) – spirito della tradizione giapponese che risiede negli alberi, del tutto simile alle driadi.