Il Libro dei Morti, cap. CXXXIII, riferisce “ Egli non ha detto cosa ha visto, né ha ripetuto ciò che ha udito nella dimora del dio dalla faccia misteriosa” e ancora nel cap. CLXI “Che nessun estraneo conosca ciò che è un mistero che il volgo deve ignorare. Non rivelarlo ad alcuno fuorché tuo padre, tuo figlio, a te stesso. E’ un vero mistero conosciuto da ogni uomo”.
Il termine mistero trova rispondenza etimologica nel verbo semitico satar, cioè nascondere, da cui deriva mustar “nascosto”. In senso iniziatico il termine è reso nella lingua egizia con bes-sheta , dove si osserva il Petrocephalus bane , un pesce posto su un paio di gambe deambulanti che significa introdurre, portare a, iniziare qualcuno in qualcosa. Letteralmente bes-sheta equivale ad iniziazione segreta. Il pesce in molte civiltà rappresenta l’essere in grado di muoversi nella corrente astrale. Interessante è osservare che besw , con il determinativo di uomo che porta la mano alla bocca, esprime ciò che non deve essere detto, quindi stare zitto. Al concetto besw, interpretabile come iniziare qualcuno in qualche cosa, si associa il nome del dio Bes , la grottesca divinità che veglia sul sonno, e che per tale motivo fu usato quale elemento decorativo di letti e poggiatesta. Patrono dell’iniziazione è identificato con il guardiano della soglia della conoscenza.
Dal Medio Regno il materiale archeologico con l’iconografia di Bes diventa consistente. Il dio è rappresentato come un nano o pigmeo deforme, a gambe arcuate, in posizione stante, quasi aggressiva come se volesse ostacolare il cammino a qualcuno. La maschera grottesca che copre il viso, spesso a carattere leonino, è ornata da una larga barba, con la lingua che è volutamente esibita, sta a noi coglierne il significato. Il capo è ornato da foglie che, in epoca tarda, si confondono con delle piume. Il corpo è sovente coperto con una pelle di felino la cui coda, penzola tra le gambe e nel reperto si osservano le zampe su spalle e cosce. L’attitudine vigilante ed aggressiva è talvolta accentuata dalla spada con cui appare in statuette, amuleti o raffigurazioni del Libro dei Morti.
Bes è talora un musicante, suonatore di lira, di timpano o flauto con chiaro riferimento al ruolo che la musica svolgeva nel rituale iniziatico. A tal proposito Aristofane riferendosi al viaggio di Eracle agli inferi ebbe a dire “ tu vedrai serpenti e terribili bestie selvagge in gran numero… e poi verrà verso te un soffio di flauto…”
In quanto dio patrono del sonno, e nello stesso tempo iniziatore misterico, è palese il rapporto tra sonno e iniziazione. Plutarco afferma “non è senza un’ispirazione divina colui che ha detto che il sonno equivale ai piccoli misteri della morte, perché il sonno è realmente una prima iniziazione alla morte” e Plotino precisa “il vero risveglio consiste nello svegliarsi fuori dal corpo..”. Nella piramide di Pepi II a Saqqara, i Testi delle Piramidi svelano “Tu dormi e tu ti svegli, tu muori e tu vivi”. Riferito all’iniziazione il sonno non è quello fisiologico, ma si tratta invece di uno stato lucido, autocosciente.
Come guardiano, Bes trova riscontro in Dioniso, anch’esso iniziatore misterico, causa di liberazione, ma nello stesso tempo “guardiano della prigione” che Plotino identifica nel corpo.Bes fornì la propria immagine ad amuleti, diffusi soprattutto in epoca tarda e a strumenti magici quali i crotali eburnei ove figurano esseri del mondo soprasensibile.
Comunemente tali sembianze di Bes sono trascurate a favore esclusivo degli aspetti materiali della vita con cui si legava come la danza, la musica, il sonno, e la nascita in senso stretto, divenendo così protettore delle nascite, e dei bambini. © Copyright M.S.Mazzanti